Ricorso in Cassazione: Come Funziona il Giudizio di Legittimità
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si discutono più i fatti, ma la corretta applicazione del diritto. Analizziamo un’ordinanza della Suprema Corte per comprendere meglio le fasi di questo procedimento e il suo significato nel contesto della giustizia penale.
I Fatti Processuali alla Base del Ricorso
Il caso in esame ha origine da un ricorso in Cassazione presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. Questo significa che i primi due gradi di giudizio (Tribunale e Corte d’Appello) si sono già conclusi con una decisione sul merito della vicenda, ossia sulla colpevolezza o innocenza dell’imputato e sulla determinazione della pena. La parte soccombente ha deciso di impugnare la sentenza d’appello, ritenendo che nel corso del processo o nella stesura della sentenza siano stati commessi errori di diritto.
L’Approdo in Cassazione
L’atto di ricorso viene depositato presso la cancelleria della Corte di Cassazione, dove viene assegnato a una delle sezioni competenti. Il documento analizzato oggi è l’intestazione dell’ordinanza che darà esito a tale ricorso. Esso indica l’avvio della fase decisoria, fissando la data dell’udienza e nominando il Presidente del collegio e il Consigliere Relatore, figure chiave in questo procedimento.
La Fase Decisoria del Ricorso in Cassazione
L’udienza davanti alla Corte di Cassazione è il momento culminante del giudizio di legittimità. Il documento menziona due passaggi fondamentali:
1. Avviso alle parti: Le parti coinvolte (l’imputato, la parte civile, il procuratore generale) vengono formalmente informate della data dell’udienza per garantire il diritto di difesa e il contraddittorio.
2. Relazione del Consigliere Relatore: Durante l’udienza, il Consigliere Relatore, che ha studiato in modo approfondito gli atti, espone al collegio giudicante i fatti processuali, i motivi del ricorso e le questioni di diritto da risolvere. Questa relazione è la base su cui il collegio fonderà la propria discussione e la successiva decisione.
Le Motivazioni
Sebbene il documento fornito sia solo un frontespizio, è fondamentale comprendere che il cuore di ogni provvedimento giudiziario risiede nelle motivazioni. In una ordinanza completa, la Corte di Cassazione espliciterebbe il ragionamento logico-giuridico che l’ha portata alla sua decisione. Le motivazioni spiegherebbero perché i motivi di ricorso sono stati ritenuti fondati o infondati, analizzando le norme di legge applicabili e richiamando eventuali precedenti giurisprudenziali. Questa sezione è essenziale per garantire la trasparenza della decisione e per la funzione nomofilattica della Corte, ovvero quella di assicurare un’interpretazione uniforme del diritto su tutto il territorio nazionale.
Conclusioni
In conclusione, anche un documento apparentemente formale come l’intestazione di un’ordinanza ci permette di comprendere la struttura e la solennità del ricorso in Cassazione. Questo strumento non serve a rivivere il processo, ma a garantire che la legge sia applicata in modo corretto e uguale per tutti. La decisione che scaturirà da questa udienza, basata sulla relazione del Consigliere e sulla discussione in camera di consiglio, rappresenterà la parola finale della giustizia sulla corretta applicazione delle norme nel caso specifico, con importanti implicazioni per l’imputato e per la certezza del diritto.
Cosa significa che è stato proposto un ricorso in Cassazione?
Significa che una delle parti ha impugnato una sentenza di un giudice di grado inferiore (in questo caso, della Corte d’Appello) davanti alla Corte di Cassazione. Lo scopo non è ridiscutere i fatti, ma verificare che la legge sia stata applicata correttamente.
Qual è il ruolo del Consigliere Relatore?
Il Consigliere Relatore è il giudice, membro del collegio giudicante, che ha il compito di studiare in modo approfondito il caso. Durante l’udienza, presenta una relazione agli altri giudici, riassumendo i fatti processuali e le questioni legali sollevate nel ricorso, per guidare la decisione finale.
Che tipo di provvedimento è un’ordinanza in questo contesto?
Un’ordinanza è un provvedimento con cui il giudice regola lo svolgimento del processo. Nel caso specifico, il documento è l’intestazione di un’ordinanza che deciderà sull’appello. L’ordinanza finale potrebbe dichiarare il ricorso inammissibile, rigettarlo o accoglierlo.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17558 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17558 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 21/03/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOMECOGNOMENOME COGNOME nato a ACERRA il 02/03/1991
avverso la sentenza del 17/10/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigraf esaminati gli atti e il provvedimento impugnato;
ritenuto che il ricorso è inammissibile perché l’unica censura prospettata, inerente a mancata applicazione dell’ad 131 bis cp rispetto all’evasione contestata replica riliev
adeguatamente vagliati e disattesi dai giudici del merito con argomenti giuridicamente corret puntuali rispetto al portato delle doglianze difensive, coerenti con riguardo alle emerge
acquisite oltre che immuni da manifeste incongruenze logiche nel ritenere il fatto, nella componenti oggettiva e soggettiva, di non lieve entità;
rilevato che all’inammissibilità del ricorso conseguono le pronunce di cui all’art. 616
proc. pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spe processuali e della somma di Euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in data 21 marzo 2025.