LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione: Analisi di una ordinanza

La Corte di Cassazione, Sezione Penale, ha emesso un’ordinanza decidendo su un ricorso in Cassazione proposto da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Milano. Il provvedimento, emesso in data 31 marzo 2025, rappresenta la fase finale del giudizio di legittimità, senza però entrare nel merito dei fatti o delle motivazioni specifiche che non sono riportate nel documento.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Cosa Significa l’Ordinanza Finale?

L’ordinamento giuridico italiano prevede tre gradi di giudizio, e il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo e definitivo stadio del processo. Recentemente, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione si è pronunciata con un’ordinanza su un ricorso proposto contro una sentenza della Corte d’Appello di Milano. Sebbene il documento in esame non entri nel dettaglio dei fatti, ci offre l’occasione perfetta per analizzare il funzionamento e il significato di questa fase cruciale del sistema giudiziario.

Dal Secondo Grado al Giudizio di Legittimità

Il percorso di un procedimento penale inizia in primo grado (Tribunale) e può proseguire in secondo grado (Corte d’Appello), dove il processo viene riesaminato sia nei fatti che nel diritto. Una volta emessa la sentenza d’appello, la parte soccombente può presentare un ricorso in Cassazione. Questo non è un terzo processo sul merito della vicenda. La Corte di Cassazione, infatti, non valuta nuovamente le prove o la ricostruzione dei fatti; il suo compito è quello di ‘giudice della legittimità’. Essa verifica che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e che la procedura sia stata rispettata.

L’Ordinanza della Cassazione e il suo Significato

Il provvedimento esaminato è una ‘Ordinanza’. Questo tipo di atto, rispetto a una ‘sentenza’, ha spesso una natura più snella e può essere utilizzato per decidere questioni procedurali. Nel contesto di un ricorso in Cassazione, un’ordinanza viene frequentemente adottata per dichiarare l’inammissibilità del ricorso stesso, ad esempio perché non sono stati rispettati i requisiti di legge per la sua presentazione o perché le censure mosse sono manifestamente infondate e non rientrano nei casi previsti dalla legge. L’ordinanza in questione, datata 31 marzo 2025, segna la conclusione del percorso giudiziario per l’imputato.

Le Motivazioni

Il documento fornito non contiene le motivazioni della decisione. Tuttavia, è fondamentale comprendere che ogni provvedimento giudiziario deve essere motivato. La motivazione è il cuore della decisione, la parte in cui il giudice spiega l’iter logico-giuridico che lo ha portato a quella conclusione. In una decisione della Cassazione, la motivazione chiarisce se il ricorso è stato accolto, rigettato o dichiarato inammissibile e per quali ragioni di diritto. Ad esempio, la Corte potrebbe rilevare un errore nell’interpretazione di una norma penale da parte della Corte d’Appello o, al contrario, potrebbe ritenere che le doglianze del ricorrente mirino a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione rappresenta l’atto finale che chiude un procedimento penale, rendendo la sentenza d’appello definitiva e irrevocabile (salvo casi eccezionali). Pur non conoscendo i dettagli della vicenda sostanziale, l’analisi di questo provvedimento ci permette di comprendere il ruolo fondamentale della Corte di Cassazione come garante dell’uniforme interpretazione della legge e del rispetto delle regole processuali. La sua decisione, sia essa un’ordinanza o una sentenza, sancisce la parola fine sulla controversia, assicurando certezza al diritto.

Che cos’è un’ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario con cui la Corte decide su questioni procedurali o, come in questo caso, definisce un ricorso. A differenza della sentenza, può avere una forma più sintetica, specialmente se dichiara l’inammissibilità del ricorso.

Cosa significa proporre un ricorso avverso una sentenza della Corte d’Appello?
Significa impugnare la decisione del giudice di secondo grado davanti alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio. Non si possono presentare nuove prove; la Corte si limita a verificare che la legge sia stata applicata correttamente dai giudici precedenti.

Qual è il ruolo del Relatore in un giudizio di Cassazione?
Il Relatore, o Consigliere Relatore, è il giudice incaricato di studiare approfonditamente il caso, esporre i fatti e le questioni di diritto al collegio giudicante durante l’udienza e, solitamente, di redigere la motivazione della decisione finale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati