Ricorso in Cassazione: Guida all’Analisi di un’Ordinanza Penale
Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento, un momento cruciale in cui non si riesaminano i fatti, ma si valuta la corretta applicazione della legge. Analizzeremo oggi un’ordinanza della Suprema Corte per comprendere meglio una delle fasi di questo complesso procedimento. Sebbene il documento sia estremamente sintetico, offre spunti importanti sul funzionamento della giustizia penale.
I Fatti del Procedimento
Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari in data 13 settembre 2024. L’imputato, ritenendo la decisione di secondo grado viziata sotto profili di legittimità, ha adito la Corte di Cassazione per chiederne la revisione. La Suprema Corte, nella sua VII Sezione Penale, ha quindi fissato un’udienza per la discussione del ricorso.
L’Analisi del provvedimento sul ricorso in Cassazione
Il documento in esame è una ‘Ordinanza’, un provvedimento che, a differenza della sentenza, non definisce il merito della causa ma risolve questioni procedurali. In questo caso, l’ordinanza formalizza la decisione presa dal collegio all’esito dell’udienza del 10 aprile 2025.
Il testo riporta le informazioni essenziali:
* L’autorità giudiziaria: Corte di Cassazione, Sezione Penale VII.
* Le parti: il ricorrente, che ha proposto l’impugnazione.
* L’oggetto: la sentenza della Corte d’Appello di Bari.
L’ordinanza attesta che si è svolta l’udienza, durante la quale il Consigliere Relatore ha esposto i fatti di causa e le questioni giuridiche sollevate nel ricorso. Il documento rappresenta quindi la verbalizzazione formale della decisione presa in camera di consiglio.
La struttura di un’ordinanza della Cassazione
Generalmente, le ordinanze della Corte di Cassazione, specialmente quelle che definiscono questioni procedurali come l’ammissibilità di un ricorso in Cassazione, possono essere molto concise. Esse si limitano a comunicare l’esito del giudizio, rinviando alla stesura delle motivazioni per una spiegazione dettagliata delle ragioni giuridiche che hanno supportato la decisione.
Le Motivazioni
Il testo fornito è un estratto che contiene il dispositivo, ovvero la parte finale della decisione, ma non include le motivazioni. Nel sistema processuale italiano, la motivazione è un elemento essenziale di ogni provvedimento giurisdizionale, in quanto spiega il ragionamento logico-giuridico seguito dai giudici. La sua redazione e il suo deposito possono avvenire in un momento successivo alla lettura del dispositivo. Pertanto, per comprendere appieno le ragioni della decisione della Corte, sarebbe necessario attendere il deposito delle motivazioni complete.
Le Conclusioni
In conclusione, l’ordinanza esaminata costituisce un atto procedurale fondamentale che segna un passo nel percorso del ricorso in Cassazione. Sebbene non contenga nel testo qui riportato la decisione sul merito né le sue motivazioni, essa certifica che la Suprema Corte ha esaminato il caso e ha preso una decisione. L’implicazione pratica per le parti è la necessità di attendere il deposito delle motivazioni per conoscere l’esito finale dell’impugnazione e le ragioni giuridiche che lo sottendono, elementi indispensabili per comprendere se la sentenza impugnata sarà annullata, confermata o modificata.
Che cos’è un’Ordinanza della Corte di Cassazione?
È un provvedimento giudiziario che, a differenza di una sentenza, solitamente decide su questioni procedurali relative a un ricorso, come la sua ammissibilità, senza entrare nel merito della vicenda.
Qual era l’oggetto del ricorso in questo caso?
Il ricorso è stato presentato da un imputato contro una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Bari il 13 settembre 2024.
Questo documento spiega le ragioni della decisione della Corte?
No, il testo fornito è un estratto che riporta la decisione presa in udienza (il dispositivo) ma non include le motivazioni, ovvero la spiegazione dettagliata del ragionamento giuridico seguito dai giudici, che vengono redatte e depositate in un momento successivo.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17396 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 17396 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 10/04/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a RIMINI il 17/07/1986
avverso la sentenza del 13/09/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME
che l’unico motivo di ricorso, che contesta il vizio motivazionale è
considerato del tutto generico in quanto non prospetta alcuna questione effettiva, risolvend
in una elaborazione astratta;
pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con rilevato,
condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento dell spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa del
ammende.
Così deciso in Roma, il 10/04/2025
Il 9onsiglire Estensore