LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso in Cassazione: analisi di una ordinanza

La Suprema Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza su un ricorso in Cassazione proposto contro una sentenza della Corte di Appello di Palermo. Nonostante il testo del provvedimento sia limitato, gli elementi procedurali indicano che il ricorso è stato molto probabilmente dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza della Suprema Corte

Il ricorso in Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, un momento cruciale in cui non si discutono più i fatti, ma la corretta applicazione della legge. Analizziamo un’ordinanza emessa dalla settima sezione penale della Suprema Corte per comprendere meglio la sua funzione e le sue possibili conseguenze.

Il Percorso Giudiziario: dall’Appello alla Cassazione

Il caso in esame ha origine da un appello proposto da un individuo avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. Non soddisfatto della decisione di secondo grado, l’imputato ha deciso di presentare un ricorso in Cassazione, portando la questione all’attenzione dei giudici di legittimità.

La Suprema Corte, riunitasi in udienza, ha esaminato il ricorso dopo aver dato avviso a tutte le parti coinvolte e aver ascoltato la relazione del Consigliere designato. L’atto analizzato è un’ordinanza, un provvedimento che, in questo contesto, decide sulla procedibilità stessa del ricorso.

L’Esito del Ricorso in Cassazione: l’Inammissibilità

Sebbene il documento fornito sia scarno e non contenga il corpo delle motivazioni, un dettaglio fondamentale emerge: la decisione finale è stata presa nella stessa data dell’udienza. Questo, unito agli elementi tipici di questi atti, suggerisce fortemente che il ricorso sia stato dichiarato inammissibile. Quando un ricorso è inammissibile, la Corte non entra nemmeno nel merito delle questioni sollevate, ma lo respinge per ragioni procedurali. La conseguenza diretta per il ricorrente è la condanna al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende, come prassi consolidata in questi casi.

Le Motivazioni

Le motivazioni che portano a una declaratoria di inammissibilità in Cassazione sono varie e rigorosamente definite dalla legge. Sebbene non esplicitate in questo specifico provvedimento, le cause più comuni includono:

* Motivi non consentiti: Il ricorrente potrebbe aver tentato di ottenere un nuovo esame dei fatti del processo, una valutazione che è preclusa alla Corte di Cassazione, la quale si occupa solo di errori di diritto.
* Genericità dei motivi: I motivi del ricorso potrebbero essere stati formulati in modo vago o generico, senza specificare chiaramente quali norme di legge sarebbero state violate e perché.
* Mancanza di interesse: Il ricorrente potrebbe non aver avuto un interesse concreto e attuale all’impugnazione.
* Proposizione fuori termine: Il ricorso potrebbe essere stato presentato oltre i termini di legge.

Nel caso specifico, è plausibile che il ricorso rientrasse in una di queste categorie, portando i giudici a una rapida decisione di inammissibilità.

Le Conclusioni

La decisione della Corte di Cassazione ha implicazioni significative. Con la declaratoria di inammissibilità del ricorso, la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Palermo diventa definitiva e irrevocabile. Questo significa che la condanna (o l’assoluzione) contenuta in quella sentenza non può più essere messa in discussione. Per il ricorrente, oltre alla conferma della decisione impugnata, vi è l’onere economico aggiuntivo delle spese processuali e della sanzione pecuniaria, che serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori.

Qual è l’oggetto del provvedimento analizzato?
L’ordinanza riguarda la decisione della Corte di Cassazione su un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo.

Qual è stato l’esito probabile del ricorso?
L’esito più probabile è una dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo si deduce dalla natura del provvedimento e dalla prassi che prevede, in tali casi, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di una somma alla Cassa delle ammende.

Cosa comporta la decisione della Cassazione per il ricorrente?
La decisione rende definitiva la sentenza della Corte d’Appello. Di conseguenza, la condanna o l’assoluzione in essa contenuta non è più impugnabile. Inoltre, il ricorrente è tenuto a sostenere le spese del giudizio di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati