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Ricorso generico: quando l’appello è inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13032/2025, dichiara inammissibile un ricorso in materia di stupefacenti. Il cosiddetto ricorso generico, ovvero un’impugnazione vaga e non sufficientemente argomentata, viene respinto perché non contesta specificamente le motivazioni della sentenza precedente, in particolare riguardo la valutazione delle attenuanti generiche. La decisione sottolinea la necessità di precisione e specificità negli atti di appello, pena l’inammissibilità e la condanna alle spese.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso generico: la Cassazione ribadisce i criteri di ammissibilità

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione Penale ha riaffermato un principio fondamentale del nostro sistema processuale: un’impugnazione, per essere valida, non può essere un ricorso generico. L’atto deve contenere critiche specifiche e puntuali alla sentenza che si intende contestare. La pronuncia in esame offre uno spunto chiaro per comprendere quali errori evitare nella redazione di un atto di appello, pena la sua declaratoria di inammissibilità e la condanna al pagamento di spese e sanzioni.

I fatti del caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da una donna avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli, che la vedeva condannata per un reato previsto dalla normativa sugli stupefacenti (art. 73 del DPR 309/90). La difesa lamentava, tra le altre cose, la mancata considerazione di alcune conclusioni scritte che sarebbero state depositate e contestava la valutazione operata dai giudici di merito riguardo le attenuanti generiche.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando la ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle Ammende. La decisione si fonda interamente sulla manifesta infondatezza e genericità dei motivi proposti, che non superano il vaglio di ammissibilità richiesto dalla legge.

Le motivazioni: perché il ricorso generico non è valido

La Corte ha smontato punto per punto le argomentazioni della difesa, evidenziandone la debolezza strutturale.

In primo luogo, il ricorso è stato definito ‘assertivo’ e privo di allegazioni concrete riguardo alla presunta mancata valutazione delle conclusioni scritte. Non solo non è stata fornita prova del loro avvenuto deposito, ma la difesa non ha spiegato perché tali conclusioni sarebbero state decisive per un esito diverso del processo.

In secondo luogo, la Cassazione ha sottolineato la genericità del motivo relativo alla richiesta di attenuanti generiche. La difesa si era limitata a riproporre le stesse argomentazioni dell’appello, senza però confrontarsi con la risposta già fornita dalla Corte territoriale. Quest’ultima, infatti, aveva motivato il diniego delle attenuanti valorizzando la personalità della donna, emersa da un precedente relativo a un caso analogo. Un ricorso generico si manifesta proprio in questo: nell’incapacità di dialogare con le motivazioni della sentenza impugnata, limitandosi a una sterile riproposizione di tesi già respinte.

Le conclusioni

L’ordinanza in commento è un monito importante per gli operatori del diritto. Un ricorso in Cassazione non è una terza istanza di giudizio nel merito, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge e sulla coerenza della motivazione. Per questo motivo, ogni doglianza deve essere specifica, autosufficiente e deve indicare con precisione il vizio della sentenza impugnata. Limitarsi a ribadire le proprie tesi senza argomentare specificamente contro le ragioni del giudice di secondo grado equivale a presentare un atto inidoneo a raggiungere il suo scopo, con conseguenze negative sia in termini processuali che economici per l’assistito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Perché è stato ritenuto ‘manifestamente infondato’ e ‘generico’. Il ricorrente non ha specificato i motivi in modo puntuale, non ha dimostrato la rilevanza delle presunte omissioni del giudice e non si è confrontato criticamente con le motivazioni della sentenza d’appello.

Cosa significa che un ricorso è ‘generico’?
Significa che l’atto di impugnazione si limita a formulare critiche vaghe e astratte, senza indicare con precisione gli errori della sentenza che si contesta e le ragioni specifiche per cui dovrebbe essere annullata. Spesso, come in questo caso, consiste nel riproporre le stesse argomentazioni già respinte nel grado precedente senza confutare la risposta del giudice.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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