LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso generico: quando è inammissibile in Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile l’appello di un imputato condannato per insolvenza fraudolenta. La decisione si basa sulla constatazione che si trattava di un ricorso generico, privo della specificità richiesta dall’art. 581 cod. proc. pen. per contestare efficacemente la motivazione della sentenza di secondo grado.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso generico: la Cassazione ribadisce l’obbligo di specificità

Presentare un ricorso generico in Cassazione è una strategia destinata al fallimento. Con una recente ordinanza, la Suprema Corte ha riaffermato un principio cardine del nostro sistema processuale: l’impugnazione deve essere specifica, dettagliata e puntuale. In caso contrario, la conseguenza è inevitabile: la dichiarazione di inammissibilità, con condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Questo caso offre un chiaro monito sull’importanza della precisione tecnica nella redazione degli atti giudiziari.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una condanna per il reato di insolvenza fraudolenta (art. 641 del codice penale), confermata dalla Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, proponeva ricorso per Cassazione, contestando la correttezza della motivazione della sentenza di secondo grado. L’obiettivo era ottenere un annullamento della condanna, sostenendo che i giudici d’appello avessero errato nella valutazione degli elementi a suo carico.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato l’atto, ha stroncato sul nascere le aspettative del ricorrente. Con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva e l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: perché si tratta di un Ricorso generico

Il cuore della decisione risiede nell’analisi dell’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

La Corte ha rilevato che il ricorso presentato era meramente generico. A fronte di una motivazione della Corte d’Appello ritenuta “logicamente corretta”, l’imputato non aveva indicato gli elementi specifici su cui si fondava la sua censura. In altre parole, si era limitato a esprimere un dissenso generale senza però individuare i passaggi illogici, le prove travisate o le violazioni di legge commesse dai giudici di merito.

Questo vizio impedisce al giudice dell’impugnazione (in questo caso la Cassazione) di svolgere il proprio ruolo, che non è quello di riesaminare l’intero processo, ma di verificare la fondatezza delle specifiche critiche mosse alla sentenza impugnata. Un ricorso vago e indeterminato non consente di “individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato”, rendendo l’atto processualmente inutile.

Conclusioni: le Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia, sebbene sintetica, è di grande importanza pratica. Essa sottolinea che il diritto di impugnazione non può essere esercitato in modo approssimativo. È necessario che il difensore conduca un’analisi critica e dettagliata della sentenza che intende contestare, enucleando con precisione i vizi logici o giuridici che la inficiano.

Le conseguenze di un ricorso generico sono severe:
1. Inammissibilità: L’appello viene respinto senza neppure entrare nel merito delle questioni sollevate.
2. Definitività della Condanna: La sentenza impugnata passa in giudicato, diventando irrevocabile.
3. Sanzioni Economiche: Il ricorrente è tenuto a pagare non solo le spese del procedimento, ma anche una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie ammontava a 3.000 euro.

In conclusione, la redazione di un atto di impugnazione richiede la massima diligenza e competenza tecnica. Limitarsi a una critica superficiale equivale a precludersi ogni possibilità di successo, con un aggravio di costi per l’assistito.

Cosa si intende per ‘ricorso generico’ secondo la Corte?
Un ricorso è definito ‘generico’ quando non indica in modo specifico e dettagliato gli elementi di fatto e le ragioni di diritto che sostengono la critica alla sentenza impugnata, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale. In pratica, non permette al giudice di capire quali sono i punti esatti della decisione che vengono contestati.

Quali sono le conseguenze legali di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

Per quale reato era stato condannato il ricorrente in primo e secondo grado?
Il ricorrente era stato condannato per il reato di insolvenza fraudolenta, previsto dall’articolo 641 del codice penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati