Ricorso generico: la Cassazione ribadisce l’obbligo di specificità
Presentare un ricorso generico in Cassazione è una strategia destinata al fallimento. Con una recente ordinanza, la Suprema Corte ha riaffermato un principio cardine del nostro sistema processuale: l’impugnazione deve essere specifica, dettagliata e puntuale. In caso contrario, la conseguenza è inevitabile: la dichiarazione di inammissibilità, con condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria. Questo caso offre un chiaro monito sull’importanza della precisione tecnica nella redazione degli atti giudiziari.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da una condanna per il reato di insolvenza fraudolenta (art. 641 del codice penale), confermata dalla Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, proponeva ricorso per Cassazione, contestando la correttezza della motivazione della sentenza di secondo grado. L’obiettivo era ottenere un annullamento della condanna, sostenendo che i giudici d’appello avessero errato nella valutazione degli elementi a suo carico.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminato l’atto, ha stroncato sul nascere le aspettative del ricorrente. Con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva e l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: perché si tratta di un Ricorso generico
Il cuore della decisione risiede nell’analisi dell’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.
La Corte ha rilevato che il ricorso presentato era meramente generico. A fronte di una motivazione della Corte d’Appello ritenuta “logicamente corretta”, l’imputato non aveva indicato gli elementi specifici su cui si fondava la sua censura. In altre parole, si era limitato a esprimere un dissenso generale senza però individuare i passaggi illogici, le prove travisate o le violazioni di legge commesse dai giudici di merito.
Questo vizio impedisce al giudice dell’impugnazione (in questo caso la Cassazione) di svolgere il proprio ruolo, che non è quello di riesaminare l’intero processo, ma di verificare la fondatezza delle specifiche critiche mosse alla sentenza impugnata. Un ricorso vago e indeterminato non consente di “individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato”, rendendo l’atto processualmente inutile.
Conclusioni: le Implicazioni Pratiche
Questa pronuncia, sebbene sintetica, è di grande importanza pratica. Essa sottolinea che il diritto di impugnazione non può essere esercitato in modo approssimativo. È necessario che il difensore conduca un’analisi critica e dettagliata della sentenza che intende contestare, enucleando con precisione i vizi logici o giuridici che la inficiano.
Le conseguenze di un ricorso generico sono severe:
1. Inammissibilità: L’appello viene respinto senza neppure entrare nel merito delle questioni sollevate.
2. Definitività della Condanna: La sentenza impugnata passa in giudicato, diventando irrevocabile.
3. Sanzioni Economiche: Il ricorrente è tenuto a pagare non solo le spese del procedimento, ma anche una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie ammontava a 3.000 euro.
In conclusione, la redazione di un atto di impugnazione richiede la massima diligenza e competenza tecnica. Limitarsi a una critica superficiale equivale a precludersi ogni possibilità di successo, con un aggravio di costi per l’assistito.
Cosa si intende per ‘ricorso generico’ secondo la Corte?
Un ricorso è definito ‘generico’ quando non indica in modo specifico e dettagliato gli elementi di fatto e le ragioni di diritto che sostengono la critica alla sentenza impugnata, come richiesto dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale. In pratica, non permette al giudice di capire quali sono i punti esatti della decisione che vengono contestati.
Quali sono le conseguenze legali di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.
Per quale reato era stato condannato il ricorrente in primo e secondo grado?
Il ricorrente era stato condannato per il reato di insolvenza fraudolenta, previsto dall’articolo 641 del codice penale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31472 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31472 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 01/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a SIENA il 18/07/1978
avverso la sentenza del 09/10/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME;
ritenuto che l’unico motivo di ricorso, che contesta la correttezza della motivazione posta a base della dichiarazione di responsabilità per il reato di cui all’art. 641 cod. pen. generico perché privo dei requisiti prescritti dall’art. 581, comma 1, lett. c) cod. proc. p in quanto, a fronte di una motivazione a pag. 2 della sentenza impugnata logicamente corretta, non indica gli elementi che sono alla base della censura formulata, non consentendo al giudice dell’impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare i proprio sindacato;
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso, il 01/07/2025.