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Ricorso generico: perché è inammissibile in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso generico contro una sentenza della Corte d’Appello che negava le attenuanti generiche per il reato di evasione. La Corte ha ritenuto l’appello vago e non sufficientemente argomentato, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3000 euro.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso generico in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio delle conseguenze di un ricorso generico, un errore procedurale che può portare non solo al rigetto dell’istanza ma anche a sanzioni economiche per il proponente. Affrontare il giudizio di legittimità richiede specificità e un confronto puntuale con la decisione impugnata, come vedremo nell’analisi di questo caso.

I Fatti del Caso

Un individuo, condannato dalla Corte d’Appello di Bari per il reato di evasione, ha proposto ricorso per Cassazione. L’unico motivo di doglianza riguardava il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. Secondo la difesa, la Corte territoriale non aveva adeguatamente motivato la sua decisione, limitandosi a considerazioni generiche sulla gravità del fatto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della questione (ovvero, se le attenuanti fossero dovute o meno), ma si ferma a un livello procedurale. La Corte ha stabilito che il motivo addotto dal ricorrente era affetto da ‘genericità’, rendendo impossibile un esame della sua fondatezza. Di conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000 euro in favore della cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale.

Le Motivazioni: Perché il ricorso generico è stato respinto

Il cuore della decisione risiede nel concetto di ‘genericità’ del motivo di ricorso. La Corte ha osservato che la critica mossa alla sentenza d’appello era infondata e non si confrontava realmente con le argomentazioni del giudice di merito.

La Corte d’Appello, infatti, aveva fornito una motivazione congrua e logica per negare le attenuanti, basandola su due elementi specifici:
1. La gravità del fatto: Il reato di evasione è stato considerato intrinsecamente grave.
2. La totale assenza di giustificazioni: L’imputato non aveva fornito alcuna spiegazione plausibile per il suo comportamento.

Il ricorrente, invece di contestare punto per punto questa motivazione, si è limitato a una critica vaga. La Cassazione ribadisce un principio fondamentale: le valutazioni di merito del giudice (come la concessione o meno delle attenuanti), se adeguatamente e logicamente motivate, non sono sindacabili in sede di legittimità. L’assenza di un confronto effettivo e specifico con tali valutazioni rende il ricorso inammissibile.

Conclusioni: Le conseguenze pratiche

Questa ordinanza è un monito sull’importanza della tecnica redazionale nel processo penale. Presentare un ricorso generico equivale a non presentarlo affatto, con l’aggravante di subire una condanna economica. Per avere successo in Cassazione, non è sufficiente lamentare un’ingiustizia percepita; è indispensabile smontare analiticamente la motivazione della sentenza impugnata, evidenziandone vizi logici o violazioni di legge precise e puntuali. In mancanza di questa specificità, il ricorso è destinato all’inammissibilità, confermando la decisione precedente e aggiungendo un ulteriore onere finanziario per il ricorrente.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile a causa della sua genericità. La critica alla motivazione della Corte d’Appello è stata ritenuta infondata e non è stato effettuato un confronto effettivo con le valutazioni del giudice di merito.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3000 euro in favore della cassa delle ammende.

Su quali basi la Corte d’Appello aveva negato le circostanze attenuanti generiche?
La Corte d’Appello aveva motivato il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche sottolineando la gravità del fatto, ovvero l’evasione, e la totale assenza di giustificazioni per tale comportamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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