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Ricorso generico: l’inammissibilità in Cassazione

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 4 luglio 2024, ha dichiarato l’inammissibilità di un appello a causa della sua natura. La Corte ha stabilito che un **ricorso generico**, privo di una critica specifica e dettagliata contro le motivazioni della sentenza impugnata, non può essere esaminato nel merito. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

Presentare un’impugnazione davanti alla Corte di Cassazione richiede rigore e precisione. Un ricorso generico, ovvero un atto che non articola critiche specifiche e pertinenti contro la sentenza impugnata, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Una recente ordinanza della Suprema Corte lo ribadisce, fornendo un chiaro monito sull’importanza della specificità dei motivi di ricorso nel processo penale. Analizziamo insieme questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: un Ricorso Contestato

Un individuo, a seguito di una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Roma in data 13 ottobre 2023, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione. L’atto di impugnazione sollevava questioni relative a presunti vizi di motivazione e alla violazione di norme processuali. Tuttavia, la difesa non è entrata nel merito delle argomentazioni sviluppate dalla Corte d’Appello, limitandosi a enunciare i vizi in maniera astratta e non collegata al caso concreto.

La Decisione sul Ricorso Generico della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 4 luglio 2024, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato in giurisprudenza: la genericità dei motivi di ricorso ne comporta l’improcedibilità. La Corte ha ritenuto che l’atto presentato fosse meramente “evocativo del vizio enunciato”, senza però contenere una “effettiva censura” nei confronti della decisione impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: la Specificità come Requisito Essenziale

La Corte ha spiegato che per superare il vaglio di ammissibilità, un ricorso deve stabilire una chiara correlazione tra le ragioni argomentate nella decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell’impugnazione stessa. Non è sufficiente affermare che la sentenza sia viziata; è necessario dimostrare come e perché le argomentazioni del giudice di merito siano errate, confrontandosi direttamente con esse. L’atto di impugnazione non può ignorare le affermazioni del provvedimento censurato, altrimenti cade inevitabilmente nel vizio di aspecificità, rendendo impossibile per la Corte Suprema un esame nel merito. La decisione cita un precedente significativo (Cass. n. 34270/2007) per rafforzare questo principio, sottolineando come la mancanza di specificità renda il ricorso un esercizio sterile e inefficace.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza serve da promemoria fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. La redazione di un ricorso non è un mero atto formale, ma richiede uno studio approfondito della sentenza che si intende contestare. È indispensabile che ogni motivo di doglianza sia specifico, pertinente e direttamente collegato alla motivazione del provvedimento impugnato. Un ricorso generico non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente, come la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. Pertanto, la chiarezza e la precisione non sono solo virtù stilistiche, ma requisiti procedurali inderogabili.

Quando un ricorso in Cassazione viene considerato generico?
Un ricorso è considerato generico quando è privo di una critica effettiva nei confronti della decisione impugnata, quando manca ogni indicazione della correlazione tra le ragioni della decisione e quelle poste a fondamento dell’impugnazione, e quando si limita a enunciare un vizio in modo meramente evocativo senza specificarlo.

Quali sono le conseguenze di un ricorso generico?
La conseguenza principale è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Cosa significa che l’atto di impugnazione non può ignorare le affermazioni del provvedimento censurato?
Significa che il ricorso non può limitarsi a presentare argomenti astratti o a ripetere le stesse difese già respinte, ma deve confrontarsi direttamente con le motivazioni specifiche esposte dal giudice nella sentenza che si sta impugnando, spiegando perché esse sono errate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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