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Ricorso generico: inammissibilità per aspecificità

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso penale a causa della sua natura generica. L’appello, che lamentava una mancanza di motivazione, non ha adeguatamente contestato le argomentazioni della sentenza impugnata. Questa decisione, basata sul principio di specificità, sottolinea come un ricorso generico non possa essere accolto, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: la Cassazione Conferma l’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, una fase cruciale in cui ogni dettaglio formale e sostanziale assume un’importanza fondamentale. Un ricorso generico, privo di una critica specifica alla sentenza impugnata, è destinato all’insuccesso. Con l’ordinanza n. 47491/2024, la Suprema Corte ribadisce questo principio, chiarendo che la mera enunciazione di un vizio non è sufficiente per ottenere un esame nel merito.

I Fatti del Caso

Il caso nasce dal ricorso di un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Il ricorrente lamentava, tra le altre cose, una presunta mancanza di motivazione da parte dei giudici di secondo grado riguardo alla qualificazione del reato, alla sua sussistenza e alla capacità di intendere e di volere dell’imputato. L’atto di impugnazione, tuttavia, si limitava a sollevare queste questioni senza articolarle in una critica puntuale e argomentata contro la decisione della Corte territoriale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Secondo gli Ermellini, i motivi presentati erano affetti da genericità e aspecificità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso Generico è Inammissibile?

La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine del diritto processuale penale: il principio di specificità dei motivi di impugnazione. La Cassazione ha osservato che il ricorso era ‘meramente evocativo del vizio enunciato’, ovvero si limitava a indicare una presunta carenza di motivazione senza però confrontarsi con le argomentazioni effettivamente contenute nella sentenza impugnata.

Perché un ricorso sia ammissibile, non è sufficiente lamentare un errore del giudice precedente. È necessario:

1. Identificare chiaramente le parti della sentenza che si contestano.
2. Spiegare in modo dettagliato le ragioni per cui si ritiene che tali parti siano errate.
3. Creare una correlazione diretta tra le argomentazioni della sentenza e le critiche mosse nell’atto di impugnazione.

L’ordinanza richiama un consolidato orientamento giurisprudenziale (in particolare, la sentenza n. 34270 del 2007), secondo cui un atto di impugnazione non può ignorare le affermazioni del provvedimento censurato. Se lo fa, cade inevitabilmente nel vizio di aspecificità, che ne determina l’inammissibilità. In sostanza, il ricorso non può essere un atto astratto, ma deve rappresentare una critica concreta e mirata al ragionamento logico-giuridico del giudice che ha emesso la decisione.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nell’Impugnazione

Questa pronuncia della Suprema Corte non introduce nuovi principi, ma rafforza una regola fondamentale per chiunque intenda impugnare un provvedimento giudiziario. La redazione di un ricorso, specialmente per la Cassazione, richiede un’analisi approfondita della sentenza impugnata e la capacità di costruire una critica specifica, pertinente e ben argomentata. Un ricorso generico non solo non ha speranze di essere accolto, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La lezione è chiara: la forma e la sostanza dell’impugnazione sono inscindibili per garantire l’accesso a un esame di merito.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto ‘generico’ e ‘privo di effettiva censura’. Non creava una correlazione tra le ragioni della sentenza impugnata e i motivi di doglianza, limitandosi a enunciare un vizio in modo astratto.

Cosa si intende per ‘ricorso generico’ secondo la Corte?
Per la Corte, un ricorso è generico quando manca di una critica specifica e argomentata contro la decisione che si contesta. È un atto che non si confronta con le motivazioni del provvedimento impugnato, ma si limita a lamentare un vizio senza dimostrare come questo si sia concretizzato nel caso specifico.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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