Ricorso Generico in Cassazione: Quando l’Appello è Inammissibile
Nel processo penale, la presentazione di un ricorso in Cassazione rappresenta l’ultima via per contestare una sentenza. Tuttavia, la legge impone requisiti di forma e sostanza molto stringenti per accedere a questo grado di giudizio. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso generico, ovvero privo di critiche specifiche e circostanziate, sia destinato a essere dichiarato inammissibile. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le ragioni e le implicazioni pratiche.
Il Caso in Esame: Dalla Corte d’Appello alla Cassazione
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Catania. L’imputato, attraverso il suo difensore, aveva sollevato due principali censure contro la decisione di secondo grado:
1. Una contestazione sulla quantificazione della pena inflitta.
2. Una critica al diniego delle circostanze attenuanti generiche.
In sostanza, il ricorrente lamentava un trattamento sanzionatorio a suo dire eccessivo e ingiustificato, chiedendo alla Corte di Cassazione una rivalutazione di tali aspetti.
I Limiti del Ricorso Generico secondo la Cassazione
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminando il ricorso, lo ha ritenuto palesemente infondato, dichiarandolo inammissibile. Il fulcro della decisione risiede proprio nella natura delle doglianze presentate. La Corte ha osservato che l’unica censura mossa era un ricorso generico.
Secondo gli Ermellini, la Corte d’Appello aveva fornito, sebbene in modo sintetico, una motivazione adeguata per giustificare sia l’entità della pena sia il mancato riconoscimento delle attenuanti. Il ricorrente, invece di contestare specificamente la logicità o la coerenza di tale motivazione, si era limitato a manifestare un dissenso generico.
La Sufficienza della Motivazione Sintetica
Un punto cruciale sottolineato dalla Cassazione è che una motivazione “sintetica” non equivale a una motivazione assente o illogica. Se il giudice di merito espone, anche brevemente, le ragioni che lo hanno condotto a una determinata conclusione, e tali ragioni non appaiono manifestamente contraddittorie o illogiche, la decisione è legittima. Il compito della Cassazione non è quello di riesaminare il merito della scelta, ma di verificare la correttezza giuridica e la tenuta logica del ragionamento che la sostiene.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte Suprema ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso perché le critiche avanzate non erano in grado di scalfire il ragionamento della Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione deve individuare vizi specifici della sentenza impugnata, come errori di diritto o difetti di motivazione evidenti. Non è sufficiente riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi di merito o esprimere un generico malcontento per l’esito del giudizio. Nel caso di specie, non sono emersi “profili di manifesta illogicità o contraddittorietà”, unico terreno su cui la Cassazione avrebbe potuto intervenire.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
L’ordinanza si conclude con una dichiarazione di inammissibilità e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la specificità dei motivi è un requisito imprescindibile. Un ricorso generico non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il proponente. Per gli avvocati, ciò significa che l’atto di impugnazione deve essere un’analisi critica e puntuale della sentenza, non una mera ripetizione di doglianze già esaminate.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure relative alla quantificazione della pena e al diniego delle attenuanti generiche sono state ritenute generiche. Il ricorrente non ha evidenziato profili di manifesta illogicità o contraddittorietà nella motivazione della sentenza impugnata.
Una motivazione sintetica della Corte d’Appello è sufficiente per essere considerata valida?
Sì, secondo questa ordinanza, una motivazione, seppur sintetica, è considerata valida se dà conto delle ragioni alla base della decisione e non presenta vizi logici o contraddittori. La brevità non è di per sé un motivo di illegittimità.
Quali sono state le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 10809 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 10809 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 05/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a CATANIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 15/05/2023 della CORTE APPELLO di CATANIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in epigrafe indicata;
rilevato che l’unica censura – relativa alla quantificazione della pena ed al diniego delle generiche – è generico, posto che nella motivazione su tali aspetti, sia pur sinteticamente, la Corte di appello ha dato conto delle ragioni poste a fondamento della decisione, rispetto alle quali non emergono profili di manifesta illogicità o contraddittorietà;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Il Presidente
Così deciso il 5 febbraio 2024 Il Consigliere estensore