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Ricorso generico: inammissibilità e conseguenze

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una sentenza di patteggiamento. La Corte ha stabilito che un ricorso generico, privo di specifiche critiche argomentate contro la decisione impugnata, non può essere esaminato. Questa pronuncia ribadisce l’importanza del requisito della specificità dei motivi di impugnazione, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: Quando l’Impugnazione è Inammissibile

L’ordinanza n. 18428/2025 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sulla tecnica redazionale degli atti di impugnazione. La pronuncia ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: un ricorso generico, privo di specifiche argomentazioni critiche, è destinato all’inammissibilità. Questo principio tutela l’efficienza del sistema giudiziario, evitando che la Corte Suprema sia investita di questioni vaghe o meramente dilatorie. Analizziamo nel dettaglio la decisione e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso

Il caso nasce dal ricorso per cassazione presentato dalla difesa di un imputato avverso una sentenza del Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma. Con tale sentenza, emessa su concorde richiesta delle parti (il cosiddetto ‘patteggiamento’), all’imputato era stata applicata una pena di tre anni, un mese e dieci giorni di reclusione, oltre a una multa. L’imputato, tramite il suo difensore, ha impugnato la sentenza lamentando la nullità della stessa per una motivazione ritenuta carente, contraddittoria e manifestamente illogica. Tuttavia, il ricorso si limitava a enunciare questo principio in termini astratti, senza entrare nel merito delle specifiche ragioni che avrebbero reso la motivazione viziata.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sulla palese genericità del motivo di impugnazione. Secondo la Corte, non è sufficiente affermare in modo apodittico che una motivazione sia illogica o carente. È invece indispensabile che il ricorrente articoli una critica argomentata, confrontandosi puntualmente con il ragionamento del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato. In assenza di questo confronto critico, il ricorso perde la sua funzione tipica e non può essere esaminato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Il Requisito della Specificità del Ricorso Generico

La Corte ha ribadito che la funzione tipica dell’impugnazione è quella di una critica argomentata avverso il provvedimento che si intende contestare. Questa critica deve realizzarsi attraverso la presentazione di motivi che, a pena di inammissibilità, indichino specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della richiesta. Lo scopo è duplice: delimitare con precisione l’oggetto del giudizio di appello o di cassazione (il cosiddetto devolutum) ed evitare impugnazioni generiche o meramente dilatorie. La Corte ha richiamato consolidata giurisprudenza, incluse le Sezioni Unite (sent. Galtelli, 2017), sottolineando che il contenuto essenziale del ricorso in cassazione è il ‘confronto puntuale’ con le argomentazioni del provvedimento impugnato. Nel caso di specie, il ricorso si limitava a una mera asserzione, senza esplicitare i motivi sottesi alla doglianza. Tale indeterminatezza e genericità non lasciano altra scelta se non la condanna all’inammissibilità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza serve da monito per ogni difensore. La redazione di un atto di impugnazione richiede rigore e specificità. Non basta lamentare un vizio in astratto; è necessario ‘smontare’ il ragionamento del giudice, evidenziando le specifiche lacune, le contraddizioni o gli errori di diritto. Un ricorso che si limita a enunciazioni di principio o a critiche vaghe non supera il vaglio di ammissibilità, con conseguenze negative per l’assistito, che si vede preclusa la possibilità di un riesame e viene condannato al pagamento di ulteriori somme. La decisione sottolinea quindi l’importanza di una difesa tecnica qualificata, capace di articolare censure precise e pertinenti, uniche in grado di attivare efficacemente il sindacato della Corte di Cassazione.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era generico. Si limitava a un’affermazione apodittica sulla carenza di motivazione della sentenza, senza enunciare ed argomentare specifici rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto e di diritto della decisione impugnata.

Qual è la funzione tipica di un’impugnazione secondo la Corte?
Secondo la Corte, la funzione tipica dell’impugnazione è quella di una critica argomentata del provvedimento che si contesta. Tale critica deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sorreggono la richiesta, al fine di delimitare l’oggetto del giudizio ed evitare impugnazioni dilatorie.

Quali sono le conseguenze economiche per chi propone un ricorso inammissibile?
Ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la somma è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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