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Ricorso generico: inammissibilità e conseguenze

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso generico presentato da cinque imputati contro una sentenza della Corte d’Appello. I motivi, incentrati sul mancato riconoscimento di attenuanti e su presunti vizi di motivazione, sono stati ritenuti manifestamente generici e, in un caso, non pertinenti alla decisione già presa. La Corte ha quindi condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: Quando l’Appello in Cassazione è Destinato al Fallimento

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione richiede precisione, specificità e un’argomentazione legale solida. Un ricorso generico, ovvero un appello che si limita a critiche vaghe senza affrontare puntualmente le motivazioni della sentenza impugnata, è quasi sempre destinato a essere dichiarato inammissibile. Un’ordinanza recente della Suprema Corte offre un chiaro esempio delle conseguenze di un approccio superficiale al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso: Un Appello Collettivo

Cinque persone, condannate dalla Corte d’Appello, hanno presentato ricorso in Cassazione basando le loro doglianze principalmente su due motivi comuni: il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche con un giudizio di prevalenza su altre circostanze e un presunto vizio di motivazione della sentenza di secondo grado. L’obiettivo era ottenere una revisione della decisione che li vedeva soccombenti.

L’Analisi della Corte: Perché il Ricorso Generico è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato i ricorsi e li ha rigettati senza nemmeno entrare nel merito delle questioni sollevate. La ragione è stata la manifesta genericità dei motivi proposti, che ha reso l’impugnazione processualmente inaccettabile.

La Genericità come Vizio Capitale

Il Collegio ha rilevato che i ricorsi erano stati formulati in modo vago e non specifico. Anziché contestare passaggi precisi della motivazione della Corte d’Appello, gli appellanti si erano limitati a riproporre le stesse questioni già valutate, senza aggiungere elementi critici pertinenti al giudizio di legittimità. Questo approccio non soddisfa i requisiti richiesti per un valido ricorso in Cassazione, che non è un terzo grado di giudizio dove si rivalutano i fatti, ma una sede di controllo sulla corretta applicazione della legge.

Un’Argomentazione Scollata dalla Realtà Processuale

Per uno dei ricorrenti, la Corte ha sottolineato un’evidente contraddizione: si lamentava del mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, quando in realtà la Corte d’Appello le aveva concesse, escludendo la recidiva e diminuendo la pena nel massimo. Il motivo di ricorso, quindi, non si confrontava affatto con il contenuto reale della sentenza, dimostrando una grave carenza di analisi e pertinenza.

Il Concordato e il Vizio di Motivazione

Per gli altri imputati, la debolezza del ricorso era accentuata dal fatto che era intervenuto un concordato sulla pena. Inoltre, il secondo motivo comune, relativo al vizio di motivazione, è stato liquidato come “manifestamente generico”, poiché non specificava in cosa consistesse il presunto errore logico o giuridico del giudice d’appello.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte Suprema ha concluso che i ricorsi dovevano essere dichiarati inammissibili. La motivazione di questa decisione si fonda sul principio consolidato secondo cui un ricorso per cassazione deve contenere una critica specifica e argomentata della decisione impugnata. Le lamentele vaghe, ripetitive o non pertinenti non possono essere prese in considerazione. La mancanza di un confronto diretto e puntuale con la ratio decidendi della sentenza d’appello trasforma l’impugnazione in un ricorso generico, che il sistema processuale sanziona con l’inammissibilità per evitare un uso pretestuoso e dilatorio del giudizio di legittimità. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma significativa in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Pronuncia della Cassazione

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: la preparazione del ricorso deve essere meticolosa. È indispensabile analizzare a fondo la sentenza impugnata, identificare i vizi specifici di legittimità (violazione di legge o vizio di motivazione) e sviluppare argomentazioni giuridiche precise e pertinenti. Un ricorso generico non solo è inutile ai fini della difesa, ma comporta anche conseguenze economiche negative per l’imputato. La decisione serve da monito: il giudizio di Cassazione è un rimedio straordinario che richiede il massimo rigore tecnico e argomentativo.

Cosa si intende per ‘ricorso generico’ in ambito legale?
Un ‘ricorso generico’ è un appello che non presenta motivi specifici e dettagliati di critica contro la decisione impugnata, ma si limita a lamentele vaghe o a una generica contestazione della sentenza, senza confrontarsi puntualmente con le motivazioni del giudice precedente.

Qual è la conseguenza di presentare un ricorso generico alla Corte di Cassazione?
La conseguenza principale è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo significa che la Corte non esamina il merito della questione. Inoltre, come in questo caso, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché il motivo sulle attenuanti generiche è stato ritenuto inammissibile per uno dei ricorrenti?
Per uno dei ricorrenti, il motivo è stato ritenuto inammissibile perché la sua censura non si confrontava con il fatto che le attenuanti generiche gli erano già state riconosciute nella sentenza impugnata, previa esclusione della recidiva e con una conseguente diminuzione della pena. L’appello ignorava quanto già deciso a suo favore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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