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Ricorso generico: inammissibile se non specifico

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 21/01/2025, ha dichiarato inammissibile un ricorso generico presentato da un imputato contro una sentenza di condanna della Corte d’Appello. Il motivo risiede nella mancata specificazione dei punti critici della sentenza impugnata, come richiesto dal codice di procedura penale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso generico: Quando l’impugnazione viene dichiarata inammissibile

Nel sistema processuale penale, l’atto di impugnazione rappresenta uno strumento fondamentale per la tutela dei diritti della difesa. Tuttavia, la sua efficacia è subordinata al rispetto di precisi requisiti formali e sostanziali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: un ricorso generico, ovvero privo di motivi specifici, è destinato a essere dichiarato inammissibile. Analizziamo questa decisione per comprendere le implicazioni pratiche per chi intende contestare una sentenza di condanna.

Il caso in esame: un’impugnazione priva di specificità

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Ancona in data 19 marzo 2024. L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando la mancanza e la manifesta illogicità della motivazione della sentenza di secondo grado in merito alla sua responsabilità penale. L’unico motivo di ricorso si concentrava su una critica generale alla valutazione delle prove e alla ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito.

La decisione della Corte di Cassazione sul ricorso generico

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 21 gennaio 2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte ha stabilito che l’atto presentato era affetto da indeterminatezza, non rispettando i requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del Codice di Procedura Penale. Di conseguenza, oltre alla declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni

La Corte Suprema ha fondato la sua decisione sulla palese genericità del motivo di appello. I giudici hanno osservato che, a fronte di una motivazione della sentenza impugnata ritenuta ‘logicamente corretta’ e ben argomentata (con specifico riferimento alle pagine 5 e seguenti della stessa), il ricorso si limitava a una censura astratta e non specifica.

Il ricorrente non ha indicato gli elementi concreti che avrebbero dovuto sostenere la sua critica, non ha evidenziato le specifiche contraddizioni o le illogicità nel percorso argomentativo della Corte d’Appello. Questo approccio non ha permesso al giudice dell’impugnazione, ovvero la Cassazione, di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato di legittimità. In sostanza, non basta affermare che una motivazione è illogica; è necessario spiegare perché, punto per punto, confrontandosi criticamente con le argomentazioni della sentenza che si intende contestare.

Le conclusioni

Questa pronuncia sottolinea l’importanza di redigere atti di impugnazione dettagliati e specifici. Un ricorso generico non è solo inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche negative per l’imputato. Per avere una possibilità di successo, l’atto di appello deve articolare una critica puntuale, individuando con precisione i passaggi della sentenza che si ritengono errati e fornendo le ragioni giuridiche e fattuali a sostegno della propria tesi. La decisione serve da monito: la giustizia richiede chiarezza e specificità, e le censure vaghe non trovano spazio nel processo.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione è considerato ‘generico’?
Se un ricorso è ritenuto generico, la Corte di Cassazione lo dichiara inammissibile. Ciò significa che il ricorso non viene esaminato nel merito e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La parte che ha presentato il ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

Cosa richiede la legge per evitare che un ricorso sia definito generico?
Secondo l’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale, citato nel provvedimento, il ricorso deve indicare specificamente gli elementi e le ragioni su cui si fonda la critica alla sentenza impugnata, permettendo così al giudice di individuare con precisione i punti contestati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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