Ricorso Generico: la Cassazione Sancisce l’Inammissibilità
Nel processo penale, la precisione non è un dettaglio, ma un requisito fondamentale. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ribadisce questo principio, chiarendo le conseguenze di un ricorso generico presentato in fase esecutiva. L’ordinanza in esame offre uno spunto cruciale per comprendere perché la specificità dei motivi di appello sia indispensabile per ottenere una revisione giudiziaria.
Il Contesto del Caso: la Richiesta di Reato Continuato
La vicenda trae origine dalla richiesta di una condannata di veder applicata la disciplina del reato continuato a cinque diverse sentenze irrevocabili. L’obiettivo era unificare le pene inflitte per reati commessi in esecuzione di un presunto unico disegno criminoso, ottenendo così un trattamento sanzionatorio più favorevole. Il Tribunale, in funzione di giudice dell’esecuzione, accoglieva solo parzialmente la richiesta.
Insoddisfatta della decisione, la difesa presentava ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando una “manifesta illogicità” nella motivazione del provvedimento. Secondo la ricorrente, il giudice non aveva considerato che la richiesta includeva anche reati già oggetto di un precedente cumulo di pene, a sua volta confluito nel nuovo provvedimento di esecuzione.
L’Analisi della Corte: Perché il Ricorso Generico è Inammissibile
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Il fulcro della decisione risiede proprio nella valutazione dell’atto di appello come ricorso generico. I giudici supremi hanno osservato che, sia nell’istanza originaria sia nel successivo ricorso, la difesa si era limitata a una critica vaga e generica, senza fornire elementi concreti a supporto delle proprie tesi.
In particolare, il ricorso mancava di:
1. Indicazioni precise: Non specificava quali reati sarebbero stati erroneamente esclusi dalla valutazione del giudice dell’esecuzione.
2. Motivazioni concrete: Non spiegava le ragioni per cui tali reati avrebbero dovuto essere ricondotti a un unico disegno criminoso.
La Corte ha evidenziato come l’ordinanza del Tribunale, al contrario, fosse stata meticolosa nell’individuare i fatti e le sentenze oggetto della sua valutazione. Inoltre, aveva correttamente rilevato che, per alcuni dei reati menzionati nel ricorso, una precedente richiesta di applicazione del reato continuato era già stata rigettata.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione della Cassazione si fonda su un principio cardine della procedura penale: l’onere della specificità dei motivi di ricorso. Un’impugnazione non può limitarsi a una critica generica del provvedimento contestato. Deve, invece, individuare con chiarezza i presunti vizi logici o giuridici della decisione, fornendo al giudice gli elementi necessari per una revisione puntuale. Un ricorso generico, che si traduce in una mera lamentela astratta, impedisce alla Corte di svolgere la sua funzione di controllo di legittimità. Di conseguenza, non può che essere dichiarato inammissibile.
Conclusioni
Questa ordinanza rappresenta un monito importante: la redazione di un atto di impugnazione richiede la massima diligenza e precisione. La genericità non è solo un difetto stilistico, ma un vizio procedurale fatale che porta all’inammissibilità del ricorso. Per i professionisti legali, ciò significa che ogni doglianza deve essere supportata da riferimenti puntuali ai fatti e da argomentazioni giuridiche solide. Per i cittadini, la decisione rafforza la consapevolezza che il successo di un’azione legale dipende non solo dalla fondatezza delle proprie ragioni, ma anche dal modo in cui queste vengono presentate e argomentate nel rispetto delle regole processuali.
Cosa si intende per ricorso generico?
Un ricorso è considerato generico quando le contestazioni (doglianze) contro un provvedimento giudiziario sono vaghe, non specificano i punti della decisione che si intendono criticare né le ragioni giuridiche o logiche a sostegno della critica.
Qual è la conseguenza di un ricorso generico in Cassazione?
La conseguenza è la dichiarazione di inammissibilità. Ciò significa che la Corte non esamina il merito della questione e il ricorso viene respinto. La parte ricorrente viene inoltre condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.
Perché è importante specificare i motivi in un ricorso per reato continuato?
È fondamentale perché spetta al richiedente dimostrare l’esistenza di un “medesimo disegno criminoso” che lega i vari reati. Un ricorso generico, che non indica precisamente quali fatti dovrebbero essere unificati e perché, non fornisce al giudice gli elementi necessari per poter valutare la fondatezza della richiesta.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 67 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 67 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 26/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a MELEGNANO il 10/03/1967
avverso l’ordinanza del 08/05/2024 del TRIBUNALE di LODI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Esaminato il ricorso proposto dal difensore di COGNOME NOME avverso l’ordinanza in epigrafe, con cui in data 8.5.2024 il Tribunale di Lodi, in funzione di giudice dell’esecuzione, ha parzialmente rigettato l’istanza, formulata nell’interesse della ricorrente, di applicazione della disciplina della continuazione ai reati giudicati con cinque sentenze di condanna irrevocabili;
Evidenziato che il ricorso si articola in un unico motivo, con il quale si deduce la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento impugnato, in quanto non ha tenuto conto che la richiesta, avente ad oggetto l’applicazione della disciplina della continuazione ai reati inseriti nel cumulo n. 88/2024 della Procura della Repubblica di Lodi, era riferita evidentemente anche ai reati compresi in un precedente cumulo della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, a sua volta incorporato nel n. 1) dell’elencazione contenuta nel cumulo della Procura della Repubblica di Lodi;
Rilevato che l’istanza originaria al giudice dell’esecuzione, allegata al ricorso, aveva ad oggetto la assai generica richiesta di applicazione della continuazione ai reati di cui al cumulo della Procura della Repubblica di Lodi del 15.4.2024, senza ulteriori indicazioni, e che l’ordinanza del Tribunale di Lodi, al contrario, ha individuato con precisione i fatti e le cinque sentenze in relazione a cui ha valutato la richiesta ex art. 671 cod. proc. pen.;
Considerato che – a fronte della persistenza anche nel successivo ricorso per cassazione della genericità delle doglianze, connotate ancora dall’assoluta carenza di indicazioni precise circa i reati che sarebbero stati pretermessi nella valutazione del giudice dell’esecuzione e circa le ragioni per le quali sarebbero riconducibili ad un unico disegno criminoso – deve invece rimarcarsi che l’ordinanza impugnata ha espressamente richiamato le sentenze “di cui al punto 1) del provvedimento di esecuzione di pene concorrenti del 15.04.2024” (ovvero quel punto che, nelle sommarie prospettazioni del ricorso, comprende le sentenze del precedente cumulo), per evidenziare che, con riferimento alle stesse, fosse stata già rigettata una pregressa richiesta di applicazione della disciplina del reato continuato;
iL
Ritenuto che, in definitiva, il ricorso non vada oltre una critica generica del provvedimento impugnato e che, pertanto, debba essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 26.9.2024