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Ricorso generico: inammissibile se non c’è confronto

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso perché ritenuto generico. L’ordinanza sottolinea che l’impugnazione deve contenere una critica specifica e puntuale delle argomentazioni della sentenza contestata, non essendo sufficienti doglianze di carattere generale. La mancanza di un confronto diretto con la motivazione della Corte d’Appello ha portato alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: la Cassazione Spiega l’Inammissibilità

Presentare un ricorso in Cassazione non è una semplice formalità, ma un’attività tecnica che richiede precisione e specificità. Un ricorso generico, privo di critiche puntuali alla sentenza impugnata, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. L’ordinanza n. 4411/2024 della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di questo principio fondamentale della procedura penale.

Il Caso in Esame

Un imputato, a seguito di una condanna da parte della Corte di Appello di Palermo, decideva di presentare ricorso per Cassazione. Nel suo atto, il ricorrente lamentava una presunta mancanza di adeguata motivazione da parte dei giudici di secondo grado. Tuttavia, la Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendolo del tutto generico e, di conseguenza, inammissibile.

La Funzione dell’Impugnazione e il Problema del Ricorso Generico

La Corte di Cassazione, nel motivare la sua decisione, ha richiamato un principio consolidato nella giurisprudenza. La funzione tipica di un’impugnazione è quella di presentare una “critica argomentata” avverso il provvedimento che si contesta. Questo significa che l’atto di appello o di ricorso non può limitarsi a esprimere un dissenso generico, ma deve:
1. Indicare specificamente le ragioni di diritto: esporre quali norme o principi legali si ritengono violati.
2. Indicare gli elementi di fatto: precisare quali elementi probatori o circostanze fattuali non sono stati correttamente valutati.

Il contenuto essenziale dell’impugnazione è, quindi, un confronto puntuale e dettagliato con le argomentazioni della sentenza che si intende attaccare. Non è sufficiente affermare che la motivazione è carente; è necessario spiegare perché e in quali punti specifici essa è inadeguata, confrontando le proprie tesi con quelle espresse dal giudice.

Le Motivazioni della Decisione

Nel caso specifico, i giudici di legittimità hanno rilevato che il ricorrente si era limitato a formulare “doglianze del tutto generiche”. Le sue lamentele non si confrontavano in alcun modo con le argomentazioni della pronuncia di appello. In pratica, il ricorso non era riuscito a individuare specifici vizi logici o giuridici nella sentenza impugnata, ma si era risolto in una sterile riaffermazione di dissenso.

Questa mancanza di specificità viola i requisiti previsti dagli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale, che sanciscono l’inammissibilità per i ricorsi che non indicano le ragioni a sostegno della richiesta. La Corte ha ribadito che è indefettibile “il confronto puntuale […] con le argomentazioni del provvedimento il cui dispositivo si contesta”.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione in esame ribadisce un monito fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. La redazione di un atto di impugnazione efficace richiede uno studio approfondito della sentenza da contestare e la capacità di costruire una critica strutturata, precisa e pertinente. Un ricorso generico non solo è inutile ai fini del riesame del caso, ma comporta anche conseguenze economiche negative per il ricorrente.

L’ordinanza si conclude, infatti, con la dichiarazione di inammissibilità e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questo conferma che il diritto di impugnazione deve essere esercitato con responsabilità e competenza tecnica, evitando la presentazione di atti superficiali o meramente dilatori.

Cosa si intende per ‘ricorso generico’?
Un ricorso è considerato ‘generico’ quando le doglianze (lamentele) sono formulate in modo vago, senza un confronto specifico e puntuale con le argomentazioni legali e fattuali contenute nella sentenza che si sta impugnando.

Qual è la conseguenza principale della presentazione di un ricorso generico?
La conseguenza è la dichiarazione di inammissibilità del ricorso. Questo significa che la Corte non esaminerà il caso nel merito, e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Cosa deve contenere un’impugnazione per non essere considerata generica?
Secondo la Corte, l’impugnazione deve contenere una critica argomentata che si realizza attraverso la specifica indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che fondano il dissenso, confrontandosi puntualmente con le motivazioni del provvedimento contestato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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