LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso generico: inammissibile per la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso, definendolo un ricorso generico. Le censure relative alla mancata applicazione della particolare tenuità del fatto e all’eccessività della pena sono state ritenute non specifiche e non confrontate con la decisione della Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 22 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Generico: La Cassazione Conferma l’Inammissibilità

Quando si presenta un’impugnazione in Corte di Cassazione, la specificità dei motivi è un requisito fondamentale. Un ricorso generico, ovvero privo di censure dettagliate e pertinenti, rischia di essere dichiarato inammissibile senza nemmeno un esame nel merito. Una recente ordinanza della Suprema Corte ribadisce questo principio, condannando un ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Analizziamo insieme questa decisione per capire l’importanza di redigere un ricorso in modo corretto.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Il ricorrente sollevava due questioni principali: in primo luogo, lamentava la mancata applicazione della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto; in subordine, contestava l’eccessività della pena inflitta. Queste censure erano rivolte contro la decisione emessa dalla corte territoriale nell’ambito di un giudizio di rinvio.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 17 aprile 2025, ha messo un punto fermo sulla questione, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle richieste del ricorrente, ma si è fermata a un livello preliminare, quello della corretta formulazione dell’atto di impugnazione.

La conseguenza diretta di tale pronuncia è stata la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese del procedimento, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso Generico è Inammissibile?

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nella motivazione, tanto sintetica quanto chiara. I giudici hanno stabilito che le censure proposte erano ‘del tutto generiche’. Questo significa che le critiche mosse alla sentenza d’appello mancavano di specificità e non si confrontavano adeguatamente con le argomentazioni sviluppate dal giudice del rinvio.

La Mancanza di un Confronto Specifico

Per la Suprema Corte, non è sufficiente riproporre in modo astratto delle doglianze. Un ricorso efficace deve ‘dialogare’ con la sentenza impugnata, smontandone punto per punto le argomentazioni logico-giuridiche. Nel caso di specie, il ricorrente si è limitato a enunciare i suoi motivi di dissenso senza spiegare perché le valutazioni della Corte d’Appello, nell’ambito specifico del giudizio di rinvio, fossero errate. Questa mancanza di specificità ha trasformato il ricorso in un atto sterile, incapace di innescare una reale revisione della decisione.

Le Conseguenze dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità non è una mera formalità. Oltre a precludere l’esame nel merito delle questioni sollevate, comporta sanzioni economiche per il ricorrente. La condanna al pagamento delle spese processuali e della somma alla Cassa delle ammende serve a sanzionare l’abuso dello strumento processuale e a scoraggiare la presentazione di impugnazioni palesemente infondate o mal formulate.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza è un monito importante per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Evidenzia come la fase di redazione del ricorso sia cruciale e richieda la massima precisione e specificità. Un ricorso generico equivale a un’opportunità mancata, che si conclude non solo con la conferma della decisione sfavorevole, ma anche con un aggravio di spese. Pertanto, è essenziale che le censure siano sempre puntuali, pertinenti e costruite in diretto confronto con le motivazioni del provvedimento che si intende impugnare, per evitare una declaratoria di inammissibilità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure sollevate sono state ritenute del tutto generiche e non si confrontavano in modo specifico con le valutazioni svolte dalla Corte di appello nel giudizio di rinvio.

Quali erano i motivi di ricorso presentati?
Il ricorrente lamentava la mancata applicazione della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto e, in subordine, l’eccessività della pena.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati