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Ricorso generico: Cassazione e inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché ritenuto un ricorso generico. L’appellante non aveva specificato i motivi di critica alla sentenza impugnata, violando le norme procedurali. La Corte ha ribadito che un’impugnazione deve essere una critica argomentata e non una lamentela vaga, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso generico: Quando l’Impugnazione è Destinata al Fallimento

Presentare un’impugnazione è un diritto fondamentale, ma deve seguire regole precise. Un ricorso generico, privo di argomentazioni specifiche, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente spreco di tempo e risorse. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità nei motivi di appello conduca inevitabilmente a una pronuncia di inammissibilità, con condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Caso: Un Appello Senza Fondamenta

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorrente lamentava una violazione di legge, sostenendo che i giudici di merito avrebbero dovuto pronunciare una sentenza di proscioglimento. Tuttavia, il motivo di ricorso era formulato in termini estremamente vaghi, senza indicare quali elementi concreti della sentenza fossero errati né su quali basi fattuali o giuridiche si fondasse la critica.

A fronte di una motivazione della Corte territoriale ritenuta logica e corretta, il ricorso non offriva al giudice dell’impugnazione gli strumenti per individuare i rilievi mossi e, di conseguenza, per esercitare il proprio sindacato.

L’Importanza della Specificità: Analisi del Ricorso Generico

La Corte di Cassazione ha immediatamente centrato il punto debole dell’impugnazione: la sua genericità. Secondo l’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale, l’atto di impugnazione deve contenere, a pena di inammissibilità, l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta.

La funzione tipica di un’impugnazione non è una semplice lamentela, ma una critica argomentata avverso il provvedimento che si contesta. Questo significa che il ricorrente ha l’onere di instaurare un confronto puntuale e diretto con le argomentazioni della sentenza impugnata, evidenziando gli errori logici o giuridici che, a suo avviso, la viziano. Un ricorso generico elude questo confronto, rendendo impossibile per il giudice comprendere il nucleo della doglianza.

Le Motivazioni della Cassazione

Nel motivare la propria decisione, la Suprema Corte ha richiamato un suo precedente orientamento (sentenza n. 8700/2013), secondo cui il contenuto essenziale dell’atto di impugnazione è “innanzitutto e indefettibilmente il confronto puntuale (cioè, con specifica indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che fondano il dissenso) con le argomentazioni del provvedimento il cui dispositivo si contesta”.

In assenza di tale confronto, il ricorso perde la sua funzione critica e si trasforma in un atto sterile. La Corte ha quindi concluso che il ricorso in esame era privo dei requisiti minimi prescritti dalla legge, risultando indeterminato e, pertanto, inammissibile. La conseguenza non è stata solo la conferma della decisione impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per scoraggiare impugnazioni temerarie o palesemente infondate.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la serietà e la precisione sono requisiti imprescindibili per accedere alla giustizia. Chi intende impugnare una sentenza deve farlo con cognizione di causa, strutturando un atto che non si limiti a esprimere dissenso, ma che lo articoli in modo chiaro, logico e giuridicamente fondato. Un ricorso generico non solo non ottiene il risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche negative. La decisione serve da monito: il diritto di impugnazione deve essere esercitato con responsabilità, attraverso un’analisi critica e dettagliata, pena l’inammissibilità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era un ricorso generico, ovvero mancava di una specifica indicazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto a sostegno della richiesta. Non si confrontava puntualmente con le motivazioni della sentenza impugnata, violando così i requisiti dell’art. 581 cod. proc. pen.

Qual è la funzione di un atto di impugnazione secondo la Corte?
Secondo la Corte, la funzione tipica dell’impugnazione è quella di una critica argomentata avverso il provvedimento cui si riferisce. Deve consistere in un confronto puntuale con le argomentazioni della decisione contestata, indicando le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il dissenso.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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