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Ricorso estradizione: inammissibile per vizio formale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso estradizione presentato da un cittadino brasiliano contro la decisione della Corte d’Appello di Roma. Il ricorso lamentava un vizio di motivazione riguardo alla valutazione delle prove di colpevolezza. La Suprema Corte, confermando l’estradizione, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Estradizione: Quando la Cassazione lo Dichiara Inammissibile

Il tema dell’estradizione rappresenta un punto di incontro cruciale tra ordinamenti giuridici di nazioni diverse. La procedura che porta alla consegna di un individuo a uno Stato estero è rigorosamente disciplinata dalla legge, prevedendo tutele e mezzi di impugnazione. In questo contesto, analizziamo una recente sentenza della Corte di Cassazione che si è pronunciata sull’inammissibilità di un ricorso estradizione, offrendo spunti importanti sui requisiti formali di tale impugnazione.

I Fatti del Caso: La Decisione della Corte d’Appello

La vicenda ha origine dalla decisione della Corte di appello di Roma, che aveva accolto la richiesta della Repubblica federativa del Brasile, disponendo l’estradizione di un cittadino brasiliano. La sentenza, depositata e comunicata all’interessato e al suo difensore, apriva la strada per la consegna dell’uomo alle autorità brasiliane per essere sottoposto a giudizio.

Il Ricorso Estradizione alla Corte di Cassazione

Contro la decisione della Corte territoriale, i difensori dell’estradando hanno proposto ricorso per cassazione, basandolo su un unico motivo: violazione di legge e vizio di motivazione.

La contestazione della difesa

Nello specifico, la difesa sosteneva che la Corte di appello non avesse adeguatamente motivato la propria decisione in merito a un aspetto fondamentale previsto dall’articolo 705, comma 2, lettera c), del codice di procedura penale. Tale norma richiede che la sentenza favorevole all’estradizione dia atto della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza. Secondo i ricorrenti, i giudici di secondo grado non avevano spiegato in modo sufficiente e logico le ragioni per cui ritenevano provata, a livello di gravità indiziaria, la colpevolezza dell’uomo sulla base della documentazione prodotta.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, esaminato il ricorso, lo ha dichiarato inammissibile. Sebbene la sentenza sia molto sintetica, la decisione di inammissibilità implica che il ricorso non superava il vaglio preliminare necessario per una disamina nel merito. Solitamente, ciò avviene quando i motivi di ricorso sono manifestamente infondati, generici o non rientrano tra quelli consentiti dalla legge per un giudizio di legittimità.

Nel caso specifico del ricorso estradizione, è probabile che la Suprema Corte abbia ritenuto che la censura sollevata, pur presentata come ‘vizio di motivazione’, mirasse in realtà a ottenere un nuovo esame dei fatti e della documentazione, attività preclusa in sede di legittimità. La Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma solo verificare che la motivazione di quest’ultimo sia esistente, logica e non contraddittoria. Evidentemente, la Corte ha ritenuto che la motivazione della Corte d’Appello, seppur sintetica, rispettasse questi requisiti minimi.

Le Conclusioni e le Conseguenze Pratiche

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha comportato due conseguenze dirette e significative:

1. Definitività dell’estradizione: La sentenza della Corte di appello è diventata definitiva, rendendo esecutivo l’ordine di consegna del cittadino alle autorità brasiliane.
2. Condanna alle spese: Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista per chi adisce la Suprema Corte con ricorsi inammissibili.

Questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio, ma uno strumento di controllo sulla corretta applicazione della legge. Le doglianze devono essere formulate in modo tecnicamente rigoroso, evidenziando vizi giuridici e non mere discordanze con la valutazione dei fatti operata dai giudici di merito.

Per quale motivo è stato presentato il ricorso estradizione alla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato presentato perché la difesa dell’estradando riteneva che la Corte di appello non avesse motivato in modo adeguato la sua decisione in relazione alla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, come richiesto dall’art. 705 del codice di procedura penale.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione riguardo al ricorso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, senza quindi esaminarlo nel merito.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, la sentenza che dispone l’estradizione è diventata definitiva. Inoltre, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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