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Ricorso concordato in appello: limiti e inammissibilità

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21014/2025, ha dichiarato inammissibile un ricorso contro una sentenza emessa a seguito di ‘concordato in appello’. La Corte ha ribadito che il ricorso concordato in appello è possibile solo per vizi specifici legati alla volontà delle parti o all’illegalità della pena, escludendo doglianze generiche sui motivi di merito, che si intendono rinunciati con l’accordo.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso concordato in appello: quando la Cassazione lo dichiara inammissibile

Il ricorso concordato in appello, disciplinato dall’art. 599-bis del codice di procedura penale, rappresenta uno strumento deflattivo del contenzioso, ma quali sono i reali confini della sua impugnabilità? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha tracciato una linea netta, chiarendo i motivi per cui un ricorso avverso una sentenza di ‘patteggiamento in appello’ può essere dichiarato inammissibile.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. Tale sentenza era stata emessa proprio sulla base di un accordo tra le parti, ovvero un ‘concordato in appello’. L’imputato, nonostante l’accordo raggiunto in precedenza, ha tentato di portare la questione davanti alla Suprema Corte sollevando diverse doglianze.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un principio consolidato: l’accordo raggiunto con il concordato in appello comporta una rinuncia implicita alla maggior parte dei motivi di impugnazione. Di conseguenza, il ricorrente non può rimettere in discussione aspetti che sono stati oggetto dell’accordo stesso.

Le Motivazioni: Limiti al Ricorso Concordato in Appello

La Corte ha specificato in modo chiaro quali sono gli unici varchi per un ricorso concordato in appello. L’impugnazione è ammissibile solo in casi eccezionali e ben definiti, quali:

Vizi della Volontà

Il ricorso è consentito se si contesta la validità del consenso prestato. Ad esempio, se la volontà dell’imputato di accedere al concordato non si è formata liberamente o se vi sono stati vizi nel consenso del pubblico ministero.

Contenuto Difforme della Pronuncia

È possibile ricorrere se la sentenza del giudice si discosta da quanto concordato tra le parti, alterando i termini dell’accordo.

Illegalità della Pena

Un altro motivo valido di ricorso è l’illegalità della sanzione inflitta. Questo si verifica quando la pena non rientra nei limiti edittali previsti dalla legge per quel reato o è di una specie diversa da quella legale.

Al di fuori di queste ipotesi, la Cassazione ha ribadito che sono inammissibili tutte le altre doglianze, come quelle relative a motivi rinunciati, alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento (ex art. 129 c.p.p.), o a presunti errori nella quantificazione della pena che non sfocino in una vera e propria illegalità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza conferma la natura prevalentemente ‘tombale’ del concordato in appello. Chi sceglie questa strada processuale deve essere consapevole che sta barattando la possibilità di un’impugnazione ampia con la certezza (o quasi) di una pena concordata. La decisione della Cassazione serve da monito: la scelta del ricorso concordato in appello deve essere ponderata attentamente con il proprio difensore, comprendendo appieno che le porte per un successivo ricorso in Cassazione si restringono drasticamente. L’inammissibilità del ricorso, inoltre, comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, rendendo il tentativo di impugnazione non solo infruttuoso ma anche oneroso.

È sempre possibile presentare ricorso in Cassazione contro una sentenza di ‘concordato in appello’?
No, non è sempre possibile. Il ricorso è ammissibile solo per motivi specifici, come vizi nella formazione della volontà delle parti di accedere all’accordo, nel consenso del pubblico ministero, o qualora la pena applicata sia illegale (ad esempio, fuori dai limiti di legge).

Quali motivi di ricorso sono considerati inammissibili in caso di ‘concordato in appello’?
Sono inammissibili le doglianze relative a motivi a cui si è di fatto rinunciato con l’accordo, alla mancata valutazione delle condizioni per il proscioglimento (ex art. 129 c.p.p.), e a vizi attinenti alla determinazione della pena che non la rendano palesemente illegale.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
Quando il ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale. Nel caso specifico, la somma è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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