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Ricorso Cassazione personale: inammissibilità e costi

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile l’appello di un imputato condannato per evasione, poiché il ricorso Cassazione personale era stato presentato direttamente dall’interessato e non da un avvocato abilitato. La decisione, basata sull’art. 613 c.p.p., ha comportato per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 13 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Cassazione Personale: Quando l’Autodifesa Costa Cara

Presentare un ricorso alla Suprema Corte di Cassazione è un passo delicato che richiede competenza e il rispetto di rigide regole procedurali. Una recente ordinanza ci ricorda una di queste regole fondamentali: il ricorso Cassazione personale, ovvero presentato direttamente dall’imputato, non è ammesso. Vediamo perché questa scelta, apparentemente un esercizio di autodifesa, si è tradotta in una dichiarazione di inammissibilità e in costi aggiuntivi per il ricorrente.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna per Evasione al Ricorso

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato di evasione. L’imputato, dopo la conferma della pena di cinque mesi e dieci giorni di reclusione da parte della Corte d’Appello di Napoli, decideva di tentare l’ultima via possibile: il ricorso alla Corte di Cassazione. L’obiettivo era ottenere un annullamento della condanna, lamentando vizi nella motivazione della sentenza di secondo grado. Tuttavia, nel compiere questo passo, l’imputato commetteva un errore procedurale decisivo.

L’Errore Fatale: Il Ricorso Presentato Senza Avvocato

L’imputato, invece di affidarsi a un legale abilitato, decideva di redigere e sottoscrivere personalmente l’atto di ricorso. Questa scelta si è rivelata fatale per l’esito del suo tentativo di impugnazione. La Suprema Corte, infatti, non è nemmeno entrata nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a un controllo preliminare di ammissibilità che ha avuto esito negativo.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché il Ricorso Cassazione Personale è Vietato

La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile con una procedura semplificata (de plano), basando la sua decisione su una norma chiara e inderogabile del codice di procedura penale. L’articolo 613 c.p.p., soprattutto a seguito delle modifiche introdotte con la legge n. 103 del 2017, stabilisce in modo inequivocabile che l’atto di ricorso in Cassazione, così come le memorie e i motivi aggiuntivi, devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Questa regola non è un mero formalismo. Essa garantisce che il giudizio di legittimità, incentrato su complesse questioni di diritto e non sui fatti, sia condotto da professionisti con una specifica preparazione tecnica. La sottoscrizione personale da parte dell’imputato, pertanto, costituisce un vizio insanabile che impedisce al giudice di esaminare le ragioni dell’impugnazione.

Le Conclusioni: Inammissibilità, Spese e Sanzione

Le conseguenze dell’errore procedurale sono state severe. L’ordinanza non solo ha chiuso definitivamente la porta a ogni possibilità di revisione della condanna, ma ha anche posto a carico del ricorrente oneri economici significativi. A seguito della dichiarazione di inammissibilità, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa vicenda sottolinea un principio cruciale: nel processo penale, e in particolare nei gradi più alti di giudizio, l’assistenza di un difensore specializzato non è un’opzione, ma un requisito essenziale imposto dalla legge per la validità stessa dell’azione legale.

È possibile per un imputato presentare personalmente un ricorso alla Corte di Cassazione?
No, la legge richiede tassativamente, a pena di inammissibilità, che l’atto di ricorso sia sottoscritto da un avvocato iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.

Qual è la conseguenza principale se un ricorso in Cassazione è presentato senza un avvocato abilitato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò comporta non solo l’impossibilità di far esaminare il caso nel merito, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Quale norma regola la necessità dell’avvocato per il ricorso in Cassazione?
L’articolo 613 del codice di procedura penale, come riformulato dalla legge n. 103 del 2017, stabilisce che l’atto di ricorso deve essere sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale, altrimenti è inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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