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Ricorso Cassazione personale: inammissibile senza avvocato

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4073/2025, ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato personalmente da un imputato. La decisione si fonda sul principio consolidato secondo cui il ricorso Cassazione personale è vietato, essendo necessaria, a pena di inammissibilità, la sottoscrizione da parte di un difensore iscritto nell’apposito albo speciale, data l’elevata complessità tecnica del giudizio di legittimità. L’imputato è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: Perché non puoi fare da solo

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’impossibilità per l’imputato di presentare un Ricorso Cassazione personale. Questa pronuncia sottolinea come, nel giudizio di legittimità, la complessità tecnica richieda obbligatoriamente l’intervento di un professionista qualificato. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le ragioni e le conseguenze di questa regola.

I fatti del caso

Un imputato, a seguito di una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Milano, decideva di impugnare tale decisione presentando personalmente un ricorso alla Suprema Corte di Cassazione. L’atto, quindi, non era sottoscritto da un avvocato, ma direttamente dalla parte interessata. La Corte è stata chiamata a valutare, in via preliminare, la validità formale di questo atto prima ancora di poterne esaminare il contenuto.

La decisione della Corte sul Ricorso Cassazione personale

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione è netta e si basa su una norma procedurale specifica, l’articolo 613 del codice di procedura penale. Questa norma, soprattutto a seguito delle modifiche introdotte con la legge n. 103 del 2017, stabilisce in modo inequivocabile che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione. Non è prevista alcuna eccezione per l’imputato.

Le motivazioni

Le motivazioni alla base di questa rigida previsione normativa sono state ampiamente chiarite dalla giurisprudenza, in particolare dalle Sezioni Unite della stessa Corte. La ragione principale risiede nella natura peculiare del giudizio di cassazione. Non si tratta di un terzo grado di giudizio dove si riesaminano i fatti, ma di un ‘giudizio di legittimità’, il cui scopo è verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e di procedura. Questo compito richiede una conoscenza tecnica e specialistica che solo un avvocato ‘cassazionista’ possiede. Permettere un Ricorso Cassazione personale significherebbe esporre il sistema a ricorsi non tecnicamente fondati, con un conseguente dispendio di risorse giudiziarie. La Corte, quindi, ha agito per proteggere la funzione stessa del giudizio di legittimità, garantendo che gli argomenti portati alla sua attenzione siano filtrati da una competenza legale adeguata. La sanzione dell’inammissibilità, pertanto, non è un mero formalismo, ma una garanzia di efficienza e qualità della giustizia. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle Ammende.

Le conclusioni

Questa ordinanza serve come un importante monito: chiunque intenda presentare un ricorso alla Corte di Cassazione deve necessariamente rivolgersi a un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. Il ‘fai da te’ legale, in questa sede, non solo è inefficace, ma comporta anche conseguenze economiche negative. La norma tutela sia l’imputato, assicurandogli una difesa tecnica qualificata, sia il sistema giudiziario, preservando la specificità e l’efficienza del giudizio di legittimità.

Può un imputato presentare personalmente un ricorso alla Corte di Cassazione?
No, l’ordinanza conferma che il ricorso presentato personalmente dall’imputato è inammissibile. La legge richiede che l’atto sia sottoscritto da un avvocato iscritto all’albo speciale dei cassazionisti.

Quali sono le conseguenze se un ricorso in Cassazione viene presentato personalmente dall’imputato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile, il che significa che la Corte non lo esamina nel merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle Ammende.

Qual è la base normativa che richiede l’assistenza di un avvocato cassazionista per il ricorso?
La norma di riferimento è l’articolo 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017. Questo principio è stato inoltre confermato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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