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Ricorso cassazione penale: inammissibile se personale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto personalmente da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla norma che impone, a pena di inammissibilità, la sottoscrizione del ricorso cassazione penale da parte di un difensore iscritto all’albo speciale, data l’elevata complessità tecnica del giudizio di legittimità. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Cassazione Penale: Perché è Inammissibile se Proposto Personalmente

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso cassazione penale deve essere obbligatoriamente firmato da un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. Se l’imputato presenta l’atto personalmente, questo è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione economica. Analizziamo questa decisione per capire le ragioni di una regola così stringente.

I Fatti del Caso: Un Ricorso Diretto dall’Imputato

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Invece di affidarsi a un legale specializzato, l’imputato ha deciso di redigere e depositare personalmente l’atto di impugnazione presso la Corte di Cassazione. Questa scelta si è rivelata proceduralmente errata e ha determinato l’esito del giudizio prima ancora di entrare nel merito delle questioni sollevate.

La Decisione della Corte: il Ricorso Cassazione Penale è Inammissibile

La Suprema Corte, senza necessità di udienza formale, ha esaminato il ricorso e lo ha immediatamente dichiarato inammissibile. La motivazione è netta e si basa su una norma specifica del codice di procedura penale. La conseguenza di tale declaratoria non è stata solo la conferma della sentenza impugnata, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle Ammende.

Le Motivazioni della Decisione: La Riforma del 2017

Il cuore della decisione risiede nell’articolo 613 del codice di procedura penale, come riformulato dalla Legge n. 103 del 2017. Questa norma stabilisce in modo inequivocabile che l’atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

La Corte ha richiamato anche un’importante sentenza delle Sezioni Unite (la n. 8914 del 2017) che ha consolidato questo principio. La ratio della legge è proteggere la funzione stessa del giudizio di cassazione. Non si tratta di una terza valutazione dei fatti, ma di un controllo sulla corretta applicazione delle norme di diritto (giudizio di legittimità). Tale compito richiede una competenza tecnica e una preparazione giuridica di altissimo livello, che solo un avvocato cassazionista può garantire.

Permettere alla parte di agire personalmente comprometterebbe l’efficienza e la specializzazione del giudizio, rischiando di intasare la Corte con ricorsi non tecnicamente fondati. La firma del difensore specializzato funge quindi da filtro di professionalità, assicurando che le questioni sottoposte alla Corte siano formulate in modo giuridicamente corretto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per chi Ricorre in Cassazione

L’ordinanza in esame è un monito chiaro: nel processo penale, l’accesso alla Corte di Cassazione è un percorso tecnico che non ammette iniziative personali. La figura del difensore cassazionista non è una mera formalità, ma un requisito di ammissibilità essenziale. Chi intende impugnare una sentenza di secondo grado deve necessariamente rivolgersi a un legale iscritto all’albo speciale. Agire diversamente comporta non solo l’inammissibilità del ricorso e la perdita della possibilità di far valere le proprie ragioni, ma anche una sicura condanna a sanzioni economiche che possono essere anche significative.

Un imputato può presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No, il ricorso per cassazione deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.

Qual è la base normativa di questo divieto?
La regola è stabilita dall’art. 613 del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017, e confermata dalla giurisprudenza delle Sezioni Unite della Cassazione.

Cosa succede se un ricorso viene dichiarato inammissibile per questo motivo?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle Ammende, e la sentenza impugnata diventa definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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