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Ricorso Cassazione: inammissibile se non firmato

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso Cassazione presentato personalmente da un condannato avverso la revoca della detenzione domiciliare. La decisione si basa sulla modifica dell’art. 613 c.p.p., che impone la firma di un avvocato specializzato, a pena di inammissibilità.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Cassazione: La Firma dell’Avvocato è Obbligatoria

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso Cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto all’apposito albo speciale, pena l’inammissibilità. La pronuncia chiarisce che la presentazione personale dell’atto da parte del condannato non è più consentita, con conseguenze significative per chi intende impugnare un provvedimento. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Lecce, che aveva revocato la misura della detenzione domiciliare a un condannato, disponendo la prosecuzione della pena in carcere. Il provvedimento era basato su presunte violazioni del regime domiciliare, in particolare delle evasioni contestate. L’interessato, ritenendo ingiusta la decisione, ha deciso di presentare personalmente un ricorso alla Corte di Cassazione, chiedendo una riconsiderazione dei fatti e una valutazione delle sue condizioni economiche.

Analisi della Corte e Inammissibilità del Ricorso Cassazione

La Corte di Cassazione non è entrata nel merito delle richieste del ricorrente. L’attenzione dei giudici si è infatti concentrata su un aspetto puramente procedurale, ma decisivo: le modalità di proposizione del ricorso. I giudici hanno rilevato che l’atto era stato presentato personalmente dal condannato in una data successiva al 3 agosto 2017, data di entrata in vigore delle modifiche introdotte dalla legge n. 103 del 23 giugno 2017.

Questa legge, nota come “Riforma Orlando”, ha modificato l’articolo 613 del codice di procedura penale, eliminando la possibilità per la parte di provvedere personalmente al deposito del ricorso. La nuova normativa impone, a pena di inammissibilità, che il ricorso sia sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte è netta e si fonda su un’interpretazione letterale della norma. La soppressione dell’inciso “salvo che la parte non vi provveda personalmente” dall’art. 613 c.p.p. ha reso la difesa tecnica specializzata un requisito imprescindibile per adire la Suprema Corte. Questa scelta legislativa mira a garantire un’elevata qualità tecnica degli atti sottoposti al giudizio di legittimità, filtrando i ricorsi e assicurando che le questioni giuridiche siano esposte con la necessaria competenza. La Corte ha inoltre richiamato un’importante pronuncia delle Sezioni Unite (n. 8914/2018), che aveva già consolidato questo principio, confermando che la mancanza della sottoscrizione del difensore specializzato rende l’impugnazione irricevibile. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile senza necessità di ulteriori formalità procedurali, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di sanzione pecuniaria.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un monito cruciale: chiunque intenda presentare un ricorso per Cassazione in ambito penale deve necessariamente avvalersi di un avvocato abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori. La presentazione personale dell’atto, un tempo consentita, è oggi una causa di inammissibilità che preclude l’esame del merito della questione e comporta sanzioni economiche. Questa regola sottolinea la specializzazione richiesta per il giudizio di legittimità e l’importanza di affidarsi a professionisti qualificati per tutelare i propri diritti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato presentato personalmente dal condannato dopo l’entrata in vigore della legge n. 103/2017, che ha reso obbligatoria la sottoscrizione da parte di un avvocato iscritto all’albo speciale della Corte di Cassazione.

Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

Un condannato può ancora presentare personalmente un ricorso per Cassazione?
No, secondo la normativa attuale (art. 613 c.p.p. come modificato nel 2017), la parte non può più presentare personalmente il ricorso per Cassazione. L’atto deve essere obbligatoriamente firmato da un difensore abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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