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Ricorso Cassazione inammissibile: Art. 410-bis

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato dalla parte offesa contro la decisione del Tribunale che confermava l’archiviazione del suo procedimento. La Suprema Corte chiarisce che, ai sensi dell’art. 410-bis c.p.p., la decisione sul reclamo avverso l’archiviazione non è impugnabile per motivi di legittimità, ma solo per eccezionali casi di ‘abnormità’ dell’atto.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Cassazione inammissibile: i limiti dopo il reclamo sull’archiviazione

Comprendere i confini dell’impugnazione è cruciale nel processo penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: non tutte le decisioni sono appellabili. In particolare, la Corte ha dichiarato un Ricorso Cassazione inammissibile presentato contro un’ordinanza che confermava l’archiviazione di un procedimento, chiarendo i limiti imposti dall’articolo 410-bis del codice di procedura penale.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un procedimento penale avviato contro ignoti. La parte offesa, a seguito della richiesta di archiviazione da parte del Pubblico Ministero, vedeva il Giudice per le Indagini Preliminari accogliere tale richiesta e disporre la chiusura delle indagini. Non rassegnata, la parte offesa presentava un reclamo al Tribunale competente, come previsto dalla procedura. Tuttavia, anche il Tribunale rigettava il reclamo, confermando di fatto l’archiviazione. A questo punto, la parte offesa decideva di giocare l’ultima carta, proponendo ricorso direttamente alla Corte di Cassazione contro la decisione del Tribunale.

La Decisione e il principio del Ricorso Cassazione Inammissibile

La Suprema Corte, con una decisione netta, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa pronuncia non entra nel merito della vicenda, ma si concentra su un aspetto puramente procedurale, ribadendo un orientamento consolidato. La Corte ha stabilito che la decisione del Tribunale sul reclamo avverso il provvedimento di archiviazione non è, di regola, soggetta a ricorso per Cassazione. La legge, infatti, non prevede questa ulteriore fase di impugnazione per contestare la legittimità della decisione.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della pronuncia risiede nell’interpretazione dell’articolo 410-bis del codice di procedura penale, come modificato dalla legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta ‘Riforma Orlando’). Questa norma ha ridisegnato il procedimento di archiviazione, introducendo il reclamo al Tribunale come strumento a disposizione della parte offesa per contestare la chiusura delle indagini.

La Corte di Cassazione ha spiegato che, se da un lato la riforma ha offerto uno strumento di controllo giurisdizionale sulla decisione di archiviazione, dall’altro ha voluto porre un punto fermo. La decisione del Tribunale sul reclamo è, infatti, l’atto conclusivo di questa fase. Il legislatore ha escluso la possibilità di un ulteriore grado di giudizio di legittimità, ovvero il ricorso in Cassazione per i motivi classici elencati nell’art. 606 c.p.p. (come la violazione di legge o il vizio di motivazione).

L’unica, strettissima, eccezione è rappresentata dal caso di abnormità dell’atto. Un atto è considerato ‘abnorme’ quando è talmente anomalo da porsi al di fuori del sistema processuale, sia per la sua struttura (abnormità strutturale) sia per la sua funzione (abnormità funzionale). Nel caso di specie, il ricorrente non lamentava un’abnormità, ma contestava la legittimità della decisione nel merito, una via che, come chiarito, è preclusa.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio di fondamentale importanza pratica: la strada per contestare un’archiviazione ha un termine procedurale ben definito. Una volta che il Tribunale si è pronunciato sul reclamo, la possibilità di proseguire la battaglia legale in Cassazione è quasi nulla, essendo limitata all’ipotesi eccezionale e rara dell’abnormità. Questa pronuncia serve da monito per le parti offese e i loro legali, sottolineando la necessità di concentrare tutte le argomentazioni e le prove nella fase del reclamo, consapevoli che quella sarà, nella maggior parte dei casi, l’ultima occasione per ottenere una revisione della decisione di archiviare il procedimento.

È sempre possibile fare ricorso in Cassazione contro una decisione che conferma l’archiviazione di un procedimento?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che, ai sensi dell’art. 410-bis c.p.p., la decisione del Tribunale sul reclamo contro un’archiviazione non è di norma impugnabile con ricorso per Cassazione.

In quali casi eccezionali si può impugnare tale decisione davanti alla Cassazione?
L’impugnazione è ammessa solo per denunciare l’abnormità dell’atto, ovvero quando il provvedimento è talmente viziato da essere considerato al di fuori del sistema legale, e non per contestare la sua legittimità nel merito secondo i vizi elencati nell’art. 606 c.p.p.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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