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Ricorso Cassazione firmato dall’imputato: è nullo?

Due imputati, condannati per truffa, hanno presentato un ricorso per cassazione firmandolo personalmente. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che, a seguito della riforma del 2017, solo un avvocato cassazionista può validamente sottoscrivere l’atto. La firma personale dell’imputato, anche se autenticata da un legale, non è sufficiente e comporta la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Il Ricorso per Cassazione Firmato dall’Imputato è Inammissibile: La Cassazione Conferma la Regola

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione deve essere obbligatoriamente firmato da un avvocato abilitato, pena l’inammissibilità. La sottoscrizione personale dell’imputato, anche se autenticata da un legale, non è sufficiente a superare questo requisito formale, introdotto con la riforma del 2017. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione e le sue conseguenze pratiche.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per il reato di truffa in concorso (artt. 110 e 640 c.p.), emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte di Appello. Gli imputati, ritenendo la sentenza ingiusta, decidevano di presentare ricorso presso la Corte di Cassazione. Tuttavia, commettevano un errore procedurale decisivo: l’atto di ricorso veniva sottoscritto personalmente da entrambi, sebbene un difensore ne avesse poi autenticato le firme.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una procedura snella e senza udienza (de plano), ha dichiarato i ricorsi inammissibili. La decisione non è entrata nel merito delle accuse di truffa, ma si è fermata a un controllo preliminare di natura puramente procedurale. Secondo i giudici, la firma personale degli imputati sull’atto costituisce un vizio insanabile che impedisce l’esame del ricorso. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro ciascuno in favore della Cassa delle Ammende.

Le Motivazioni: Regole Rigide per il Ricorso per Cassazione

Il cuore della decisione risiede nell’interpretazione dell’articolo 613 del Codice di Procedura Penale, come modificato dalla Legge n. 103 del 23 giugno 2017. Questa normativa ha introdotto un requisito di forma molto stringente per la presentazione del ricorso per cassazione. La legge stabilisce, a pena di inammissibilità, che l’atto debba essere sottoscritto esclusivamente da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

La Corte ha chiarito che questa regola non ammette eccezioni. La ratio della norma è quella di garantire un elevato livello di tecnicismo e professionalità nel giudizio di legittimità, che non verte sui fatti ma sulla corretta applicazione del diritto. Permettere alla parte di redigere e firmare personalmente l’atto contrasterebbe con questa finalità.

Inoltre, i giudici hanno citato un precedente orientamento giurisprudenziale (Cass. n. 44401/2019) che specifica come l’inammissibilità sussista anche quando la firma personale dell’imputato sia stata autenticata da un avvocato cassazionista. L’autenticazione, infatti, si limita a certificare l’identità del firmatario, ma non sostituisce la sottoscrizione del difensore, che è l’atto con cui il legale si assume la paternità e la responsabilità tecnica del contenuto del ricorso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza serve da monito sull’importanza del rispetto rigoroso delle norme procedurali, specialmente nel giudizio di Cassazione. Per chi intende impugnare una sentenza penale, le implicazioni sono chiare:

1. Assistenza Legale Obbligatoria: È indispensabile rivolgersi a un avvocato iscritto all’albo speciale dei cassazionisti.
2. Nessuna Iniziativa Personale: L’imputato non può in alcun modo firmare o presentare personalmente il ricorso. Ogni atto deve passare attraverso il filtro tecnico e la sottoscrizione del difensore qualificato.
3. Conseguenze dell’Errore: Un errore formale, come la firma errata, non è sanabile e comporta conseguenze economiche significative, oltre a precludere definitivamente la possibilità di far esaminare il proprio caso dalla Suprema Corte. La sentenza di condanna diventa così definitiva.

Un imputato può firmare personalmente il proprio ricorso per cassazione?
No. In base all’art. 613 del codice di procedura penale, come modificato nel 2017, il ricorso deve essere firmato, a pena di inammissibilità, esclusivamente da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione.

Se la firma dell’imputato è autenticata da un avvocato cassazionista, il ricorso è valido?
No. La Corte ha chiarito che il ricorso è inammissibile anche se la firma personale dell’imputato è autenticata da un avvocato. L’autenticazione non sostituisce la necessaria sottoscrizione del legale, che si assume la responsabilità tecnica dell’atto.

Cosa succede se un ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile per un vizio di forma?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il provvedimento impugnato diventa definitivo. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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