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Ricorso Cassazione difensore: quando è obbligatorio?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato personalmente da un soggetto avverso un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. La decisione si fonda sulla normativa introdotta nel 2017, che impone, a pena di inammissibilità, che il ricorso cassazione difensore sia sottoscritto da un avvocato abilitato al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Cassazione con Difensore: L’Obbligo Assoluto Post-Riforma

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’obbligatorietà dell’assistenza legale qualificata per adire la Suprema Corte. Il caso analizzato riguarda l’inammissibilità di un ricorso cassazione difensore non essendo stato sottoscritto da un avvocato abilitato, ma presentato personalmente dalla parte. Questa decisione sottolinea le rigide regole formali introdotte dalla cosiddetta ‘Riforma Orlando’ del 2017, volte a garantire la tecnicità e la qualità dei ricorsi presentati al più alto grado di giudizio.

I Fatti di Causa: Dal Reclamo al Ricorso Personale

La vicenda trae origine da un reclamo presentato da un privato ai sensi dell’art. 18-ter della legge sull’ordinamento penitenziario (L. 354/1975). Questo reclamo era stato rigettato dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna con un’ordinanza emessa nel marzo 2024.

Contro tale decisione, il soggetto interessato decideva di agire personalmente, proponendo ricorso direttamente alla Corte di Cassazione, senza avvalersi dell’assistenza di un legale. Proprio questa scelta si rivelerà fatale per l’esito dell’impugnazione.

La Questione Giuridica: Il Ruolo del Difensore nel Ricorso per Cassazione

Il punto centrale della questione è puramente procedurale. La normativa italiana, in particolare dopo le modifiche apportate dalla legge n. 103 del 2017 agli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale, ha stabilito un requisito non derogabile per la presentazione del ricorso in Cassazione.

La legge impone, a pena di inammissibilità, che l’atto di impugnazione sia sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale dei patrocinanti dinanzi alle giurisdizioni superiori. Questa regola esclude categoricamente la possibilità per la parte privata di presentare personalmente il ricorso, indipendentemente dalla natura del provvedimento impugnato.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha agito in stretta aderenza al dettato normativo. I giudici hanno richiamato il principio consolidato, già affermato dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 8914 del 2017, secondo cui la modifica legislativa ha introdotto una condizione di ammissibilità inderogabile. La ratio di questa norma risiede nella necessità di assicurare che i ricorsi presentati alla Suprema Corte posseggano un elevato grado di tecnicismo giuridico, filtrando così l’accesso al giudizio di legittimità e garantendone l’efficienza. La presentazione personale dell’atto, pertanto, costituisce un vizio insanabile che impedisce alla Corte di scendere nel merito delle doglianze sollevate.

Le Conclusioni: Inammissibilità e Conseguenze

L’ordinanza si conclude con una declaratoria di inammissibilità del ricorso. Questa decisione comporta due conseguenze dirette per il ricorrente. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese del procedimento. In secondo luogo, il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista per i casi di ricorso inammissibile, volta a scoraggiare impugnazioni temerarie o prive dei requisiti di legge. La vicenda serve da monito: per accedere alla Corte di Cassazione, l’assistenza di un ricorso cassazione difensore specializzato non è una scelta, ma un obbligo imprescindibile.

È possibile presentare personalmente un ricorso per cassazione in materia penale?
No, a seguito della riforma introdotta dalla legge 23 giugno 2017, n. 103, il ricorso deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell’apposito albo speciale della Corte di Cassazione.

Cosa succede se un ricorso per cassazione viene presentato personalmente dalla parte?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito della questione e l’atto viene rigettato per un vizio di forma insuperabile.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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