Ricorso Cassazione Difensore: la Firma dell’Avvocato è Indispensabile
Presentare un ricorso cassazione difensore è una procedura complessa, regolata da norme precise che non ammettono deroghe. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: l’appello alla Suprema Corte non può essere presentato personalmente dalla parte interessata, ma deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un avvocato iscritto all’apposito albo speciale, pena l’inammissibilità. Analizziamo insieme questa importante decisione per capire le sue implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un ricorso presentato direttamente da una persona sottoposta a indagini contro un’ordinanza emessa dal Tribunale di Palermo in materia cautelare. La ricorrente, anziché avvalersi di un legale abilitato al patrocinio presso le giurisdizioni superiori, ha deciso di agire in prima persona, depositando personalmente l’atto di impugnazione presso la Corte di Cassazione.
Questa scelta procedurale si è rivelata fatale per l’esito del ricorso. La Corte, infatti, non è nemmeno entrata nel merito delle questioni sollevate, fermandosi a un controllo preliminare sulla regolarità dell’atto introduttivo.
La Normativa sul Ricorso Cassazione Difensore e la sua Violazione
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile basandosi su una violazione palese del combinato disposto degli articoli 571 e 613 del Codice di Procedura Penale. La normativa vigente, in particolare a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge n. 103 del 23 giugno 2017 (nota come Riforma Orlando), ha rafforzato il ruolo del difensore nel giudizio di legittimità.
L’articolo 613 c.p.p. stabilisce in modo inequivocabile che, a pena di inammissibilità, gli atti di ricorso per cassazione debbano essere sottoscritti da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di Cassazione. Questa regola si applica a qualsiasi tipo di provvedimento impugnato, inclusi quelli in materia cautelare, senza eccezioni.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni dell’ordinanza sono concise ma estremamente chiare. I giudici hanno rilevato che il ricorso era stato presentato ‘personalmente dalla persona sottoposta a indagini’. Questo fatto, di per sé, costituisce una violazione insanabile delle norme procedurali che regolano il giudizio di cassazione. La Corte ha sottolineato che la legge non lascia spazio a interpretazioni: il monopolio della difesa tecnica nel giudizio di legittimità è assoluto. L’assistenza di un avvocato cassazionista non è una mera facoltà, ma un requisito di ammissibilità essenziale dell’impugnazione. La mancanza della sottoscrizione del difensore specializzato ha quindi comportato l’immediata declaratoria di inammissibilità, impedendo alla Corte di valutare le ragioni della ricorrente.
Conclusioni
La decisione in esame conferma un principio cardine del nostro sistema processuale: l’accesso alla Corte di Cassazione richiede un filtro tecnico qualificato. Il cittadino non può difendersi da solo in questa sede, ma deve necessariamente affidarsi a un professionista con una specifica abilitazione. Questa regola, sebbene possa apparire restrittiva, è posta a garanzia della serietà e della tecnicità del giudizio di legittimità, che è chiamato a decidere su questioni di diritto e non a riesaminare i fatti del processo. Per chiunque intenda impugnare un provvedimento davanti alla Suprema Corte, è quindi imprescindibile rivolgersi a un avvocato iscritto all’albo speciale, al fine di evitare che il proprio ricorso venga respinto per un vizio di forma, prima ancora di essere esaminato.
Una persona indagata può presentare personalmente un ricorso alla Corte di Cassazione?
No, la legge non lo consente. Il ricorso per cassazione deve essere obbligatoriamente sottoscritto da un difensore iscritto nell’albo speciale della Corte di Cassazione, anche quando riguarda provvedimenti in materia cautelare.
Cosa succede se un ricorso per cassazione viene presentato senza la firma di un avvocato specializzato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esaminerà il merito delle questioni sollevate, ma si limiterà a respingere l’atto per un vizio procedurale insanabile.
Questa regola è stata introdotta di recente?
La necessità del patrocinio di un avvocato cassazionista è un principio consolidato, ma è stato ulteriormente rafforzato e reso esplicito per ogni tipo di provvedimento dalla legge 23 giugno 2017, n. 103, che ha modificato gli articoli 571 e 613 del codice di procedura penale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 21328 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 6 Num. 21328 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 07/05/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da
NOME NOME COGNOME nata in Germania il 20/11/1972;
avverso l’ordinanza emessa in data 31/03/2025 dal Tribunale di Palermo
esaminati i motivi del ricorso;
dato avviso alle parti;
OSSERVA
Rilevato che il ricorso è stato presentato personalmente dalla persona sottoposta a indagini in violazione del disposto degli artt. 571 e 613 cod. proc. pen.
Considerato che il ricorso per cassazione avverso qualsiasi tipo di provvedimento, compresi quelli in materia cautelare, non può essere proposto dalla parte personalmente, ma, a seguito della modifica apportata agli artt. 571 e 613 cod. proc. pen. dalla legge 23 giugno 2017, n. 103, deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell’albo speciale della Corte di
cassazione (Sez. U, n. 8914 del 21/12/2017, dep. 2018, COGNOME, Rv. 272010);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la
condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende. Manda alla Cancelleria per gli adempimenti di cui all’art. 94, comma I- ter, disp. att. cod. proc. pen.
Così deciso in Roma, il 7 maggio 2025.