Ricorso cassazione avvocato: l’importanza dell’abilitazione speciale
Presentare un ricorso in Cassazione è un passo cruciale e delicato nel percorso giudiziario, dove ogni dettaglio formale può determinare l’esito della vicenda. Una recente ordinanza della Suprema Corte sottolinea un requisito fondamentale: la necessità che il ricorso cassazione avvocato sia proposto da un legale abilitato al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori. In caso contrario, le conseguenze per l’assistito possono essere gravi, come vedremo analizzando questo caso.
Il caso: dalla condanna per molestie al ricorso in Cassazione
La vicenda ha origine da una sentenza del Tribunale di Reggio Emilia, che aveva condannato un imputato per il reato di molestia o disturbo alle persone, previsto dall’art. 660 del codice penale, infliggendo una pena di 200 euro di ammenda. L’imputato, ritenendo ingiusta la condanna, decideva di impugnare la decisione presentando, tramite il proprio difensore, un atto di appello che veniva correttamente riqualificato come ricorso per cassazione.
Tuttavia, il percorso dell’impugnazione si è interrotto bruscamente prima ancora di poter entrare nel merito delle questioni sollevate.
La decisione della Cassazione: l’inammissibilità del ricorso
La Corte di Cassazione ha esaminato l’atto e ha rilevato un vizio insanabile che ha precluso qualsiasi valutazione sulle ragioni dell’imputato. Il problema non risiedeva nelle motivazioni del ricorso, ma nella figura del difensore che lo aveva presentato.
Il difetto di legittimazione del difensore
Il punto cruciale della decisione è che l’avvocato che ha firmato e depositato il ricorso non risultava, al momento della presentazione, iscritto nell’albo speciale gestito dal Consiglio Nazionale Forense. Questo albo elenca i professionisti abilitati a rappresentare i propri clienti davanti alla Corte di Cassazione e alle altre giurisdizioni superiori. L’assenza di tale iscrizione comporta un difetto di legittimazione processuale, rendendo l’atto presentato privo di validità.
Le motivazioni: perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile
La Corte ha fondato la propria decisione sul combinato disposto degli articoli 591, comma 1, lettera a), e 613 del codice di procedura penale. Queste norme stabiliscono chiaramente le condizioni di ammissibilità delle impugnazioni. La mancanza di un requisito soggettivo fondamentale, quale l’abilitazione speciale del difensore, integra una causa di inammissibilità originaria dell’atto. La Suprema Corte ha specificato che, essendo il ricorso presentato da un difensore non legittimato, l’impugnazione deve essere dichiarata inammissibile, a prescindere da eventuali profili di merito che, seppur presenti, non possono essere esaminati.
Di conseguenza, la Corte non ha avuto altra scelta che dichiarare l’inammissibilità del ricorso. Questa declaratoria ha comportato due ulteriori e onerose conseguenze per il ricorrente: la condanna al pagamento delle spese processuali e il versamento di una somma di 3.000 euro in favore della Cassa delle ammende.
Le conclusioni: implicazioni pratiche della sentenza
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la scelta del difensore per un giudizio in Cassazione non è una formalità. È essenziale verificare che il professionista incaricato possegga l’abilitazione specifica per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori. Un errore di questo tipo non solo impedisce che le ragioni del cliente vengano ascoltate dal giudice di legittimità, ma comporta anche significative sanzioni economiche. Per i cittadini, ciò si traduce nella necessità di affidarsi a professionisti la cui competenza e abilitazione siano certificate per il grado di giudizio richiesto, al fine di evitare che un vizio formale vanifichi l’intero percorso difensivo.
Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’avvocato che lo ha presentato non era iscritto nell’albo speciale che abilita al patrocinio davanti alla Corte di Cassazione, risultando quindi privo di legittimazione processuale.
Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso è dichiarato inammissibile per questo motivo?
Il ricorrente non ottiene una valutazione nel merito delle sue ragioni e viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria, che in questo caso ammonta a 3.000 euro, da versare alla Cassa delle ammende.
Un qualsiasi avvocato può presentare un ricorso in Cassazione?
No. Sulla base di quanto stabilito in questa ordinanza e dalla normativa vigente, solo un avvocato iscritto in un apposito albo nazionale, gestito dal Consiglio Nazionale Forense, è abilitato a patrocinare e quindi a presentare validamente un ricorso davanti alla Corte di Cassazione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31995 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31995 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 11/09/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a CATANIA il 12/02/1984
avverso la sentenza del 10/09/2024 del TRIBUNALE di REGGIO EMILIA udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Esaminato il ricorso per cassazione, come così correttamente riqualificato l’atto di appello, proposto nell’interesse di NOME COGNOME avverso la sentenza in data 10/09/2024, con la quale il Tribunale di Reggio Emilia ha dichiarato l’imputato colpevole del reato di cui all’art. 660 cod. pen. (così riqualificata l’originaria imputazione) e lo ha condannato alla pena di euro 200,00 di ammenda;
Ritenuto che l’impugnazione è stata proposta dall’avv. NOME COGNOME che, al momento della presentazione dell’atto di impugnazione, non risultava inserito nell’albo tematico nazionale gestito dal Consiglio Nazionale Forense come avvocato abilitato al patrocinio davanti alla Corte di cassazione.
Ritenuto che, pur prescindendo dai profili di inammissibilità del ricorso centrato esclusivamente su censure di merito inammissibili con riguardo ai profili deducibili con il mezzo, l’impugnazione proposta dall’avv. NOME COGNOME risultando presentato da un difensore sprovvisto di legittimazione processuale, relativamente alla proposizione del ricorso per cassazione, impone l’emissione di una declaratoria di inammissibilità, per effetto del combinato disposto degli artt. 591, comma 1, lett. a), e 613 cod. proc. pen.
Per queste ragioni, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso I’ll settembre 2025
Il Consigliere estensore
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Il Presidente