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Ricorso 599-bis: quando è inammissibile in Cassazione

La Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro una sentenza d’appello basata su un accordo tra le parti. La Corte chiarisce che il ricorso 599-bis, che permette un patteggiamento in appello, non è impugnabile con ricorso ordinario, ma solo con ricorso straordinario. Il ricorrente, accettando l’accordo sulla pena, aveva implicitamente rinunciato agli altri motivi.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso 599-bis: la Cassazione chiarisce i limiti dell’impugnazione

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui limiti di impugnazione delle sentenze emesse in grado di appello a seguito di un accordo tra le parti. La Corte di Cassazione si è pronunciata sull’inammissibilità di un ricorso 599-bis, delineando con precisione il perimetro di applicabilità di questo strumento processuale e le sue conseguenze sulla facoltà di ricorrere ulteriormente al supremo collegio.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una sentenza della Corte di Appello che, in accoglimento di un accordo tra le parti ai sensi dell’art. 599-bis del codice di procedura penale, aveva rideterminato la pena inflitta a un imputato in primo grado. Nonostante l’accordo, la difesa dell’imputato proponeva ricorso per cassazione, lamentando un vizio di motivazione. Secondo il ricorrente, la Corte d’Appello si sarebbe limitata a ratificare l’accordo sulla quantificazione della pena senza fornire alcuna giustificazione autonoma.

La Decisione della Corte di Cassazione e il ricorso 599-bis

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su una chiara interpretazione delle norme introdotte dalla riforma del 2017, che hanno disciplinato il cosiddetto “concordato in appello”. I giudici hanno stabilito che la scelta di aderire a un accordo sulla pena preclude la possibilità di contestare la decisione con un ricorso ordinario per cassazione.

Le Motivazioni: Perché il ricorso 599-bis non è impugnabile in via ordinaria

Le motivazioni della Corte si articolano su due pilastri normativi fondamentali. In primo luogo, l’adesione all’accordo previsto dall’art. 599-bis c.p.p. implica una rinuncia implicita agli altri motivi di gravame. L’imputato che accetta di concordare la pena, di fatto, rinuncia a contestare la propria responsabilità, focalizzando l’esito del giudizio esclusivamente sul trattamento sanzionatorio. Non può, quindi, in un secondo momento, sollevare doglianze che avrebbe dovuto considerare superate con l’accordo stesso.

In secondo luogo, e in modo ancora più dirimente, la Corte richiama l’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma, introdotta contestualmente all’art. 599-bis, stabilisce espressamente che la sentenza emessa a seguito di un concordato in appello non è soggetta a ricorso per cassazione. L’unica via di impugnazione consentita contro tale provvedimento è il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto, disciplinato dall’art. 625-bis c.p.p., un rimedio del tutto eccezionale e con presupposti applicativi molto restrittivi.

La Corte, pertanto, evidenzia come l’impugnazione proposta dal ricorrente sia palesemente al di fuori dei casi consentiti dalla legge, rendendola quindi inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce la natura definitiva e tombale dell’accordo in appello. La scelta di avvalersi dell’art. 599-bis c.p.p. deve essere attentamente ponderata dalla difesa, poiché se da un lato offre il vantaggio di una rideterminazione certa della pena, dall’altro chiude la porta a ulteriori gradi di giudizio nel merito. La decisione della Cassazione rafforza l’impianto deflattivo della riforma, mirando a ridurre il carico di ricorsi e a dare stabilità alle decisioni concordate tra le parti. Per il ricorrente, l’esito è la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, a monito dell’utilizzo improprio degli strumenti di impugnazione.

È possibile fare ricorso in Cassazione contro una sentenza d’appello che applica un accordo sulla pena (ex art. 599-bis c.p.p.)?
No, un ricorso ordinario per cassazione non è ammesso. La legge (art. 610, comma 5-bis, c.p.p.) stabilisce che contro tale sentenza il ricorso è inammissibile. L’unico rimedio previsto è il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto.

Cosa comporta per l’imputato accettare un accordo sulla pena in appello?
Accettare un accordo sulla pena comporta una rinuncia implicita agli altri motivi di appello, come quelli relativi alla responsabilità. L’imputato, di fatto, accetta la condanna e si concentra solo sulla riduzione della sanzione.

Quali sono le conseguenze se si presenta un ricorso inammissibile alla Corte di Cassazione?
In caso di inammissibilità, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (nel caso specifico, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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