Richiesta di Rimessione: La Cassazione Dichiara l’Inammissibilità
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito la rigorosità dei criteri per accogliere una richiesta di rimessione, uno strumento processuale eccezionale. Con una decisione concisa, la Suprema Corte ha dichiarato inammissibile l’istanza di un imputato che chiedeva di spostare il proprio processo da un tribunale siciliano a un’altra sede giudiziaria. Analizziamo i fatti e le implicazioni di questa pronuncia.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine dalla richiesta avanzata da un soggetto, nato nel 1965, di trasferire il proprio procedimento penale. L’istanza era diretta contro un’ordinanza emessa in data 10 febbraio 2025 dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale competente. La parte richiedente, attraverso questo strumento, mirava a ottenere che il processo venisse celebrato presso un diverso ufficio giudiziario, presumibilmente sulla base di motivi che, a suo dire, avrebbero potuto compromettere la serenità e l’imparzialità del giudizio nella sede originaria.
La questione è giunta all’esame della settima sezione penale della Corte di Cassazione, che si è pronunciata dopo aver ascoltato la relazione del Consigliere incaricato.
La Decisione della Corte di Cassazione sulla richiesta di rimessione
La Corte Suprema, con l’ordinanza numero 23553 del 2025, ha emesso un verdetto netto e definitivo: la richiesta di rimessione è stata dichiarata inammissibile. Questa decisione implica che il processo proseguirà regolarmente davanti al giudice territorialmente competente, ovvero il Tribunale di Marsala, e che le ragioni addotte dal richiedente non sono state ritenute sufficienti a giustificare il trasferimento.
Le Motivazioni della Decisione
Il provvedimento in esame è estremamente sintetico e si limita a enunciare la decisione finale, senza esplicitare nel dettaglio le ragioni giuridiche sottostanti. Tuttavia, una dichiarazione di inammissibilità per una richiesta di rimessione si fonda tipicamente sulla mancanza dei presupposti previsti dalla legge.
L’istituto della rimessione è concepito come un rimedio straordinario per situazioni eccezionali in cui gravi situazioni locali, tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo oppure la sicurezza e l’incolumità pubblica. Può essere richiesto anche quando vi sono legittimi sospetti sull’imparzialità del giudice.
La Corte, nel dichiarare l’inammissibilità, ha verosimilmente ritenuto che l’istanza fosse carente sotto il profilo formale (ad esempio, non presentata nei termini o nei modi corretti) oppure, più probabilmente, che non fossero stati addotti elementi concreti e sufficienti a dimostrare l’esistenza di una di quelle gravi situazioni che la legge richiede per poter spostare la competenza del processo.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La decisione della Cassazione conferma l’orientamento consolidato della giurisprudenza, che interpreta in modo molto restrittivo le condizioni per la rimessione del processo. Questo rigore è finalizzato a tutelare il principio del giudice naturale precostituito per legge, evitando che l’istituto della rimessione possa essere utilizzato per scopi dilatori o per scegliere un foro ritenuto più favorevole.
Per gli operatori del diritto, questa ordinanza rappresenta un monito sulla necessità di fondare una richiesta di rimessione su prove concrete, specifiche e incontrovertibili, capaci di dimostrare l’effettiva impossibilità di celebrare un processo sereno e imparziale nella sede originaria. Per l’imputato, la conseguenza diretta è la prosecuzione del giudizio davanti al giudice inizialmente designato.
Che cos’è una richiesta di rimessione?
È un’istanza con cui una delle parti di un processo penale chiede che questo venga trasferito ad un altro ufficio giudiziario a causa di gravi situazioni locali che possono compromettere l’imparzialità o la serenità del giudizio.
Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso specifico?
La Corte ha dichiarato la richiesta di rimessione inammissibile, il che significa che non è stata neppure esaminata nel merito perché ritenuta priva dei requisiti minimi previsti dalla legge.
Qual è la conseguenza pratica di una dichiarazione di inammissibilità?
La conseguenza principale è che il processo continuerà a svolgersi davanti al giudice territorialmente competente originario, come se la richiesta di trasferimento non fosse mai stata avanzata.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 23553 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 23553 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 26/05/2025
ORDINANZA
vista la richiesta di rimessione proposta da:
COGNOME NOME nato a SAN GIUSEPPE COGNOME il 05/03/1965
avverso l’ordinanza del 10/02/2025 del GIP TRIBUNALE di MARSALA udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
visti gli atti;
esaminati i motivi della richiesta di rinnessione e le note scritte inoltrate in vista dell’odierna udienza da NOME COGNOME
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME
Ritenuto che l’istanza di rimessione del procedimento proposta da G.
Barone è inammissibile perché proposta senza l’osservanza del termine previsto dall’art. 46 cod. proc. pen. non essendo stata notificata, a cura del richiedente,
alle altre parti processuali ( si procede per calunnia, in danno di NOME COGNOME) e perché proposta per motivi manifestamente infondati, poiché le ragioni dedotte
appaiono vaghe, generiche e non idonee a configurare l’esistenza di una situazione locale tale da turbare lo svolgimento del processo;
P.Q.M.
Dichiara inammissibile la richiesta. Così deciso il 26 maggio 2025
La Consiglier r atrice
Il Prì idente