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Riapertura indagini: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 45111/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso contro un decreto di riapertura indagini. La Corte ha stabilito che tale provvedimento non è impugnabile, in quanto non anomalo e previsto dal sistema processuale, condannando la ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Riapertura Indagini: Quando il Decreto del GIP non è Impugnabile

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un principio fondamentale della procedura penale: il decreto che dispone la riapertura indagini non è un atto autonomamente impugnabile. Questa decisione chiarisce i limiti del diritto di difesa nella fase investigativa e le conseguenze di un ricorso presentato al di fuori dei casi consentiti dalla legge.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Bolzano. Con tale provvedimento, il GIP autorizzava la riapertura delle indagini preliminari nei confronti di una persona indagata per un’ipotesi di reato societario, prevista dall’articolo 2635 del codice civile.

Ritenendo il decreto illegittimo per presunta inosservanza delle norme processuali, l’indagata decideva di presentare ricorso direttamente alla Corte di Cassazione, articolando le sue doglianze in tre distinti motivi.

La Decisione della Corte sulla Riapertura Indagini

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione, presa de plano (cioè senza udienza pubblica, data la manifesta infondatezza), ha stabilito che l’atto contestato non rientra tra quelli per cui è ammesso il ricorso per cassazione.

Di conseguenza, la ricorrente è stata condannata non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di 4.000,00 euro a favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale per i ricorsi inammissibili.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della pronuncia risiede nella natura del provvedimento di riapertura indagini. La Corte ha spiegato che tale decreto è un atto “non impugnabile”. Questo significa che la legge non prevede uno specifico strumento per contestarlo direttamente. La sua funzione è meramente quella di autorizzare il Pubblico Ministero a riprendere un’attività investigativa precedentemente archiviata.

La Cassazione ha inoltre affrontato il concetto di “abnormità” dell’atto. Un atto processuale è considerato abnorme quando si pone completamente al di fuori del sistema processuale, creando una situazione non prevista e non risolvibile. Nel caso di specie, il decreto del GIP non era affatto abnorme, in quanto perfettamente conforme alle regole del sistema e non avulso dall’ordinamento processuale.

A sostegno della propria tesi, la Corte ha richiamato un suo precedente consolidato (sentenza n. 14991 del 2012), confermando un orientamento giurisprudenziale stabile in materia.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre importanti spunti di riflessione. In primo luogo, consolida il principio secondo cui non tutti gli atti del procedimento penale possono essere oggetto di immediata contestazione. L’ordinamento prevede specifici momenti e strumenti per far valere le proprie ragioni, al fine di evitare un’eccessiva frammentazione del processo.

In secondo luogo, evidenzia i rischi connessi alla proposizione di ricorsi avventati. Presentare un’impugnazione contro un atto non impugnabile porta a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna al pagamento di spese e sanzioni pecuniarie. Ciò sottolinea l’importanza di una valutazione legale attenta prima di intraprendere iniziative processuali, specialmente dinanzi alla Suprema Corte.

È possibile impugnare in Cassazione un decreto che dispone la riapertura delle indagini preliminari?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che il decreto di autorizzazione alla riapertura delle indagini è un provvedimento non impugnabile e, pertanto, il ricorso contro di esso è inammissibile.

Perché il decreto di riapertura delle indagini non è considerato un atto abnorme?
Non è considerato abnorme perché è un atto conforme alle regole del sistema processuale penale e non si pone al di fuori di esso. La sua funzione è prevista e regolata dalla legge.

Quali sono le conseguenze per chi propone un ricorso dichiarato inammissibile dalla Cassazione?
La parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, la somma è stata fissata in 4.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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