Revoca Sentenza Cassazione: Quando un Errore Materiale Porta a una Doppia Decisione
Nel sistema giuridico, il principio di certezza del diritto è fondamentale. Una volta che una decisione diventa definitiva, non dovrebbe più essere messa in discussione. Ma cosa accade se, per un semplice errore amministrativo, la Corte di Cassazione si trova a decidere due volte sulla stessa questione? Un’ordinanza recente illustra perfettamente questo scenario, evidenziando il meccanismo della revoca della sentenza della Cassazione come strumento per ripristinare l’ordine e la coerenza. Analizziamo questo caso, che offre uno spaccato interessante sul funzionamento interno della giustizia.
I Fatti del Caso: un Conflitto di Competenza Deciso Due Volte
La vicenda ha origine da un conflitto di competenza sorto tra l’Ufficio di sorveglianza di una città del nord Italia e la Corte di appello di una città del sud. La Corte di Cassazione, in data 17 ottobre 2024, si era già pronunciata sulla questione, emettendo una sentenza con cui stabiliva in modo definitivo quale dei due uffici fosse competente a procedere.
Tuttavia, a causa di quello che viene definito un ‘mero errore materiale’, lo stesso identico conflitto è stato iscritto nuovamente nei registri della Corte. Questo ha innescato un secondo, identico procedimento, del tutto autonomo dal primo. Di conseguenza, pochi giorni dopo, il 23 ottobre 2024, la Corte ha emesso una seconda sentenza sullo stesso identico conflitto, ignara che la questione fosse già stata risolta.
La Procedura di Revoca Sentenza Cassazione
Una volta emerso l’errore, la Corte è dovuta intervenire per porre rimedio alla duplicazione. La seconda pronuncia, infatti, era illegittima in quanto intervenuta su un conflitto ‘non più sussistente’. La competenza era già stata determinata ‘irretrattabilmente’ dalla prima sentenza.
La Corte ha quindi avviato il procedimento per la revoca della sentenza della Cassazione emessa per errore. Questo meccanismo, previsto dal codice di procedura penale, consente di annullare una decisione viziata da un errore materiale che, come in questo caso, ne inficia l’esistenza stessa. Non si trattava di rimettere in discussione il merito, ma di cancellare un atto giuridicamente superfluo e anomalo.
Le Motivazioni
La Corte di Cassazione ha basato la sua decisione di revoca sul combinato disposto degli articoli 130 e 625-bis del codice di procedura penale. Questi articoli regolano la correzione degli errori materiali e le procedure specifiche per la Corte di Cassazione. La motivazione è chiara e lineare: la seconda sentenza è stata pronunciata su un conflitto che, di fatto, non esisteva più, essendo già stato risolto in via definitiva. Il principio del ne bis in idem (non due volte sulla stessa cosa), sebbene applicato a un contesto procedurale, è il fondamento logico della decisione. La Corte, quindi, non ha fatto altro che prendere atto dell’errore e utilizzare gli strumenti procedurali a sua disposizione per annullare l’atto errato, disponendo anche l’annotazione della revoca in calce alla sentenza annullata per garantire la piena trasparenza e certezza giuridica.
Le Conclusioni
Questo caso dimostra l’importanza dei meccanismi di autocorrezione all’interno del sistema giudiziario. L’errore umano è sempre possibile, anche ai massimi livelli della giurisdizione. L’esistenza di procedure come la revoca per errore materiale è una garanzia fondamentale per preservare la coerenza, la logicità e, in ultima analisi, la credibilità delle decisioni giudiziarie. La prontezza con cui la Corte ha rettificato il proprio operato riafferma il primato della legge e della corretta procedura, assicurando che una svista amministrativa non possa generare incertezza o contraddizioni nel diritto.
Cosa succede se la Corte di Cassazione si pronuncia due volte sullo stesso caso per errore?
La seconda sentenza, essendo stata emessa su una questione già decisa in modo definitivo, viene revocata perché si basa su un conflitto non più esistente.
Cos’è un ‘errore materiale’ in un procedimento giudiziario?
È una svista puramente formale o amministrativa, come una doppia registrazione di un caso, che non riguarda la valutazione giuridica dei fatti ma che può comunque portare a conseguenze procedurali anomale.
Quali strumenti giuridici permettono di correggere un errore in una sentenza della Cassazione?
La Corte può utilizzare la procedura per la correzione degli errori materiali, basata sugli articoli 130 e 625-bis del codice di procedura penale, che le consente di revocare o modificare i propri provvedimenti viziati da tali errori.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 46819 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 1 Num. 46819 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 17/12/2024
ORDINANZA
nel procedimento instaurato per la revoca della sentenza della Corte di cassazione del 23 ottobre 2024 resa sul conflitto vertente tra Ufficio di sorveglianza di Udine e Corte di appello di Palermo visti gli atti;
udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO
che, con sentenza in data 17 ottobre 2024, n. 43854, la Corte di cassazione, sezione prima penale, ha pronunciato sul conflitto insorto tra l’Ufficio di sorveglianza di Udine e la Corte di Palermo, iscritto al n. 27135/24 R.G., dichiarando la competenza della Corte di appello di Palermo;
che, per mero errore materiale, il medesimo conflitto è stato una seconda volta iscritto con il n. 28686/24 R.G. e, all’esito di separata trattazione, è stat definito con sentenza del 23 ottobre 2024, n. 46599 (n. sez. 3304 del 2024);
CONSIDERATO
che erroneamente, dunque, questa Corte si è pronunciata una seconda volta sul medesimo conflitto, dopo che la competenza era stata irretrattabilmente determinata c:on sentenza 17 ottobre 2024, n. 43854:
che pertanto, ai sensi del combinato disposto degli artt. 130 e 625-bis cod. proc. pen., occorre procedere alla revoca della sentenza 23 ottobre 2024, n. 46599, intervenuta su conflitto non più sussistente, con relativa annotazione in calce alla sentenza stessa;
P.Q.M.
Revoca la sentenza emessa dalla prima sezione penale di questa Corte in data 23 ottobre 2024, n. sez. 3304 del 2024, nel procedimento n. 28686/24 R.G. Così deciso il 17/12/2024