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Revoca ordinanza Cassazione: il caso dell’errore

La Corte di Cassazione ha disposto la revoca di una propria ordinanza di inammissibilità a causa di un errore di fatto. Nello specifico, la Corte aveva emesso due decisioni identiche sullo stesso ricorso proposto da un imputato. Rilevata la duplicazione, su richiesta del Procuratore Generale, è stata disposta la revoca dell’ordinanza emessa per seconda, in applicazione dell’art. 625-bis del codice di procedura penale, che permette di correggere errori materiali o di fatto.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Revoca Ordinanza: Quando la Cassazione Corregge un Errore di Fatto

Il sistema giudiziario, pur tendendo alla massima precisione, non è esente da possibili errori. Proprio per questo, l’ordinamento prevede specifici strumenti per porre rimedio a sviste o imperfezioni. Una recente sentenza della Corte di Cassazione illumina un caso emblematico di correzione di un errore procedurale, disponendo la revoca di un’ordinanza a causa di una duplicazione. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere come e quando un giudice può ‘tornare sui propri passi’ per correggere un errore di fatto.

I Fatti del Caso: Una Duplicazione Procedurale

La vicenda processuale ha origine da un ricorso per cassazione presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna della Corte d’appello. La Settima Sezione della Corte di Cassazione, in un primo momento, dichiarava inammissibile il ricorso con un’ordinanza. Successivamente, a distanza di pochi mesi, la stessa Sezione emetteva una seconda ordinanza, anch’essa di inammissibilità, contro lo stesso imputato e per lo stesso identico ricorso.

L’anomalia veniva segnalata dall’Ufficio esecuzione della Corte d’appello, il quale, notando la duplicazione delle decisioni, informava la Cancelleria della Corte di Cassazione. La questione veniva quindi sottoposta al Procuratore Generale, che concludeva chiedendo la revoca del secondo provvedimento, in quanto emesso per errore.

La Decisione della Corte e la Revoca dell’Ordinanza

La Quarta Sezione Penale della Cassazione, investita della questione, ha accolto la richiesta del Procuratore Generale. Il Collegio ha accertato che effettivamente erano state emesse due ordinanze di inammissibilità per il medesimo ricorso. La seconda decisione era, quindi, il frutto di un palese errore di fatto.

Di conseguenza, la Corte ha disposto la revoca dell’ordinanza emessa per seconda, ripristinando la corretta sequenza processuale e lasciando in essere unicamente la prima decisione. Si è trattato, dunque, di un intervento correttivo volto a sanare un’irregolarità procedurale senza entrare nel merito della questione originaria.

Le Motivazioni: l’Applicazione dell’Art. 625-bis c.p.p.

La base giuridica della decisione risiede nell’articolo 625-bis del codice di procedura penale, rubricato ‘Correzione degli errori materiali’. Questa norma consente alla Corte di Cassazione di correggere, anche d’ufficio, i propri provvedimenti affetti da errori materiali o di fatto.

Nel caso specifico, la Corte ha qualificato la duplicazione della decisione come un ‘errore di fatto dovuto a difetto di percezione in ordine all’esistenza di altra precedente ordinanza avente lo stesso oggetto’. In altre parole, il secondo collegio giudicante non si è accorto che un’altra sezione si era già pronunciata sulla medesima impugnazione. Questo tipo di svista rientra pienamente nell’ambito applicativo della norma, che è pensata proprio per rimediare a quegli errori che non incidono sulla volontà del giudice ma derivano da una svista o da una percezione errata della realtà processuale.

Conclusioni: L’Importanza della Correzione dell’Errore Giudiziario

La sentenza in commento sottolinea l’importanza degli strumenti di autocorrezione all’interno del processo penale. La possibilità di procedere alla revoca di un’ordinanza per un errore di fatto garantisce la coerenza e l’integrità del sistema giudiziario, evitando che duplicazioni o altre anomalie procedurali possano creare incertezza giuridica. Questo meccanismo, pur essendo eccezionale, si rivela fondamentale per assicurare che ogni imputato sia giudicato sulla base di un unico e corretto iter processuale, rafforzando così i principi di giustizia e di equità.

Può la Corte di Cassazione annullare una propria decisione?
Sì, ma solo in casi specifici previsti dalla legge, come per la correzione di un errore materiale o di fatto. L’art. 625-bis del codice di procedura penale le consente di revocare un provvedimento emesso per una svista evidente.

Cosa si intende per ‘errore di fatto’ in questo contesto?
Per ‘errore di fatto’ si intende una errata percezione della realtà processuale. Nel caso esaminato, l’errore è consistito nel non rendersi conto che era già stata emessa una decisione identica sullo stesso ricorso, portando a una duplicazione del provvedimento.

Qual è stata la conseguenza pratica della decisione della Corte?
La conseguenza è stata la revoca della seconda ordinanza di inammissibilità. In questo modo, è stato eliminato il provvedimento duplicato, ripristinando la corretta situazione giuridica in cui esiste una sola e unica decisione per il ricorso presentato dall’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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