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Restituzione nel termine: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un condannato che chiedeva la restituzione nel termine per impugnare due sentenze emesse in sua assenza. La decisione si fonda su un vizio procedurale: l’istanza era stata presentata al giudice dell’esecuzione, funzionalmente incompetente, anziché al giudice dell’impugnazione, unico organo legittimato a decidere in materia. Questo errore ha precluso l’esame nel merito della richiesta.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Restituzione nel Termine: L’Errore Procedurale che Costa Caro

Nel complesso mondo della procedura penale, il rispetto dei termini è fondamentale. Tuttavia, la legge prevede uno strumento di tutela per chi, senza colpa, non riesce a rispettare una scadenza: la restituzione nel termine. Questo istituto consente di riaprire i termini per esercitare un diritto, come quello di impugnare una sentenza. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione ci ricorda però che, anche per avvalersi di questa tutela, è cruciale seguire la procedura corretta. Un errore nella scelta del giudice a cui rivolgersi può rendere vana qualsiasi doglianza, anche se fondata nel merito.

I Fatti del Caso

Un uomo, condannato con due sentenze divenute irrevocabili rispettivamente nel 2009 e nel 2010, si trovava ad affrontare le conseguenze di procedimenti svoltisi in sua assenza (in contumacia). Sostenendo di non essere mai venuto a conoscenza di tali procedimenti perché gli atti non gli erano stati notificati presso il carcere dove era detenuto per altra causa, decideva di agire per far valere il suo diritto all’impugnazione.

A tal fine, presentava un’istanza volta a ottenere la restituzione nel termine per poter finalmente proporre appello contro quelle condanne. La sua richiesta veniva però indirizzata al Tribunale in funzione di giudice dell’esecuzione, ovvero l’organo incaricato di gestire la fase esecutiva della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione

Il Tribunale dell’esecuzione rigettava l’istanza. L’uomo, non dandosi per vinto, proponeva ricorso per Cassazione. La Suprema Corte, con la sentenza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la necessità di rispettare le rigide regole sulla competenza funzionale.

Le Motivazioni: Un Errore sulla Competenza del Giudice

Il cuore della decisione della Cassazione non risiede nella valutazione del merito della richiesta – ossia, se il condannato avesse o meno diritto alla restituzione nel termine – ma in un aspetto puramente procedurale. I giudici hanno chiarito che l’istanza è stata presentata all’autorità giudiziaria sbagliata.

La legge processuale penale, in particolare l’articolo 175, stabilisce chiaramente che il giudice competente a decidere sulla richiesta di restituzione nel termine per proporre impugnazione non è il giudice dell’esecuzione, bensì il giudice dell’impugnazione. Nel caso di specie, sarebbe stata la Corte d’Appello.

Il giudice dell’esecuzione ha compiti specifici, delineati dall’articolo 670 del codice di procedura penale, che non includono la valutazione dei presupposti per la riapertura dei termini di un’impugnazione. Rivolgersi a un giudice funzionalmente incompetente rende l’istanza, e di conseguenza il successivo ricorso, inammissibile. La Corte ha inoltre sottolineato, a margine, che la stessa richiesta era già stata dichiarata inammissibile per ben due volte dalla Corte d’Appello di Brescia, giudice funzionalmente competente, rafforzando l’idea di un percorso giuridico errato fin dall’origine.

Le Conclusioni: L’Importanza della Procedura Corretta

Questa sentenza è un monito fondamentale sull’importanza della forma e della procedura nel diritto. Dimostra come un diritto sostanziale, come quello a un giusto processo e all’impugnazione, possa essere vanificato da un errore procedurale. La scelta del giudice competente non è un mero formalismo, ma un presupposto essenziale per la valida instaurazione del rapporto processuale. La pronuncia ribadisce che il sistema giudiziario si basa su regole precise di competenza, la cui violazione preclude al giudice la possibilità di entrare nel merito della questione. Per i cittadini e i loro difensori, ciò significa che la conoscenza approfondita delle norme procedurali è tanto cruciale quanto la fondatezza delle proprie ragioni.

A quale giudice va presentata l’istanza di restituzione nel termine per impugnare una sentenza penale?
L’istanza deve essere presentata al giudice dell’impugnazione, cioè l’organo che sarebbe competente a decidere sull’impugnazione stessa (es. la Corte d’Appello), e non al giudice dell’esecuzione.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile in questo caso?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché l’originaria istanza di restituzione nel termine era stata proposta a un giudice, quello dell’esecuzione, che non ha la competenza funzionale per decidere su tale materia, rendendo l’atto nullo fin dal principio.

Cosa comporta presentare un’istanza a un giudice incompetente?
Presentare un’istanza a un giudice funzionalmente incompetente ne determina l’inammissibilità. Di conseguenza, il giudice non può esaminare la richiesta nel merito, e la parte perde la possibilità di far valere le proprie ragioni, come accaduto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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