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Rescissione del giudicato: l’errore sul giudice

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4746/2024, ha stabilito che l’istanza per la rescissione del giudicato deve essere presentata esclusivamente alla Corte di Appello competente, a pena di inammissibilità. Se l’istanza viene erroneamente depositata presso il tribunale che ha emesso la sentenza, quest’ultimo deve dichiararla inammissibile senza poterla trasmettere al giudice corretto. La Corte ha chiarito che la norma speciale sull’inammissibilità prevale sulla regola generale che consente la trasmissione degli atti in caso di incompetenza.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rescissione del giudicato: Attenzione al Giudice Competente

Un errore nell’individuazione del giudice a cui presentare un’istanza può avere conseguenze definitive. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4746 del 2024, ha ribadito un principio fondamentale in tema di rescissione del giudicato: la richiesta va presentata tassativamente alla Corte d’Appello, altrimenti è inammissibile. Questa decisione sottolinea il rigore formale richiesto per questo particolare strumento di impugnazione.

I Fatti del Caso: un Errore di Procedura

La vicenda trae origine da una condanna per contrabbando di tabacchi emessa dal Tribunale di Napoli nord nel 2017. Anni dopo, l’imputato, ritenendo di non aver avuto effettiva conoscenza del processo, ha presentato un’istanza per rimettere in discussione quella sentenza. Tuttavia, ha commesso un errore cruciale: ha depositato l’atto presso lo stesso Tribunale che aveva emesso la condanna, invece che presso la Corte d’Appello, come richiesto dalla legge.

Il Tribunale ha correttamente qualificato l’istanza non come una semplice richiesta di rimessione in termini, ma come una vera e propria istanza di rescissione del giudicato ai sensi dell’art. 629-bis del codice di procedura penale. Di conseguenza, rilevando la propria incompetenza funzionale, ha dichiarato l’istanza inammissibile.

La Questione Giuridica sulla rescissione del giudicato

L’imputato ha quindi proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che il Tribunale, una volta riconosciuta la propria incompetenza, avrebbe dovuto trasmettere gli atti alla Corte d’Appello competente, in applicazione del principio generale previsto dall’art. 568, comma 5, c.p.p. per le impugnazioni.

La questione sottoposta alla Suprema Corte era quindi la seguente: in caso di istanza di rescissione del giudicato presentata a un giudice incompetente, quest’ultimo deve dichiararla immediatamente inammissibile o deve trasmetterla al giudice corretto?

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la decisione di inammissibilità. I giudici hanno chiarito che la regola sulla presentazione dell’istanza di rescissione del giudicato, contenuta nell’art. 629-bis c.p.p., è una norma speciale che deroga espressamente alla disciplina generale delle impugnazioni.

L’articolo 629-bis, comma 2, prevede infatti, a pena di inammissibilità, che l’istanza sia “presentata alla Corte di appello nel cui distretto ha sede il giudice che ha emesso il provvedimento”. Secondo la Corte, questa previsione non lascia spazio a interpretazioni: l’errata individuazione del giudice competente costituisce un vizio insanabile che conduce direttamente all’inammissibilità.

La norma generale sulla trasmissione degli atti (art. 568 c.p.p.) non è applicabile perché la rescissione del giudicato non è un’impugnazione ordinaria, ma uno strumento straordinario con requisiti di forma e competenza specifici e inderogabili. Consentire la trasmissione degli atti vanificherebbe la sanzione di inammissibilità esplicitamente prevista dal legislatore per chi commette questo errore.

Conclusioni

La sentenza ribadisce l’importanza cruciale del rispetto delle regole procedurali, specialmente quando si utilizzano strumenti straordinari come la rescissione del giudicato. La scelta del giudice a cui rivolgersi non è un mero dettaglio formale, ma un requisito di ammissibilità la cui violazione comporta la reiezione dell’istanza senza un esame del merito. Per i professionisti legali, questa pronuncia è un monito a prestare la massima attenzione nell’individuare l’autorità giudiziaria corretta, per evitare di precludere al proprio assistito la possibilità di far valere le proprie ragioni.

A quale giudice va presentata l’istanza di rescissione del giudicato?
L’istanza deve essere presentata, a pena di inammissibilità, alla Corte di Appello nel cui distretto si trova il giudice che ha emesso la sentenza definitiva che si intende impugnare, come previsto dall’art. 629-bis del codice di procedura penale.

Cosa succede se si presenta l’istanza di rescissione del giudicato a un giudice incompetente?
Se l’istanza viene presentata a un giudice diverso dalla Corte di Appello competente (ad esempio, al tribunale che ha emesso la sentenza), il giudice adito deve dichiararla inammissibile. Non può sanare l’errore trasmettendo gli atti al giudice corretto.

La regola che impone di trasmettere un’impugnazione al giudice competente si applica anche alla rescissione del giudicato?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la regola generale prevista dall’art. 568, comma 5, c.p.p. non si applica alla rescissione del giudicato. Quest’ultima è disciplinata da una norma speciale (art. 629-bis c.p.p.) che prevede una sanzione specifica di inammissibilità in caso di presentazione a un giudice incompetente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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