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Requisiti ricorso Cassazione: la genericità lo annulla

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per la sua genericità, non rispettando i requisiti del ricorso per Cassazione. L’impugnazione non specificava gli elementi a base della censura, impedendo la valutazione della Corte. Il ricorrente è stato condannato alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Requisiti Ricorso Cassazione: Quando la Genericità Porta all’Inammissibilità

Presentare un ricorso alla Corte di Cassazione richiede un rigore formale e sostanziale imprescindibile. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità nei motivi possa portare a una dichiarazione di inammissibilità, con conseguente condanna alle spese. Comprendere i requisiti del ricorso per Cassazione è fondamentale per chiunque si approcci al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

Il caso in esame nasce da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. Il ricorrente lamentava la nullità della sentenza per la presunta inosservanza di una norma del codice di procedura penale. Tuttavia, l’atto di impugnazione è stato sottoposto al vaglio della settima sezione penale della Corte di Cassazione, che ne ha analizzato la conformità ai requisiti di legge.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un’ordinanza emessa il 3 dicembre 2024, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un unico, ma decisivo, punto: la genericità e l’indeterminatezza del motivo di ricorso. Secondo i giudici, l’atto non rispettava i requisiti prescritti dall’articolo 581, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Analisi dei requisiti del ricorso per Cassazione violati

La Corte ha sottolineato che il ricorso era privo degli elementi essenziali per consentire un’adeguata valutazione. In particolare, l’atto non indicava gli elementi specifici su cui si basava la censura formulata contro la sentenza impugnata, la quale presentava una motivazione logicamente corretta. Mancava, inoltre, un’analisi critica delle argomentazioni della Corte d’Appello e una puntuale enunciazione delle ragioni di diritto che avrebbero dovuto giustificare l’accoglimento del ricorso. Questa carenza ha impedito ai giudici di legittimità di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte sono cristalline. Un ricorso in Cassazione non può limitarsi a una generica doglianza. Deve, al contrario, ‘dialogare’ criticamente con la sentenza impugnata, smontandone il ragionamento logico-giuridico attraverso argomentazioni precise e riferimenti congrui. La legge impone requisiti di specificità per garantire che il giudizio di legittimità si concentri su questioni di diritto ben definite, evitando di trasformarsi in un terzo grado di merito. Il ricorrente ha il dovere di indicare con esattezza le parti della motivazione che contesta e le ragioni giuridiche per cui le ritiene errate. In assenza di tale specificità, il ricorso è considerato ‘generico per indeterminatezza’ e, come tale, inammissibile. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende funge da sanzione per l’abuso dello strumento processuale, volto a scoraggiare impugnazioni meramente dilatorie o infondate.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: i requisiti del ricorso per Cassazione non sono mere formalità, ma garanzie di efficienza e serietà del processo. La specificità dei motivi è un onere per la parte che impugna, essenziale per permettere alla Suprema Corte di svolgere la sua funzione di nomofilachia, ovvero di assicurare l’esatta osservanza e l’uniforme interpretazione della legge. Per gli operatori del diritto, questa decisione è un monito a redigere atti di impugnazione con la massima cura e precisione, evitando formulazioni vaghe che porterebbero inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità e a sanzioni economiche per il proprio assistito.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile se è generico e privo dei requisiti prescritti dalla legge, in particolare dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale, che richiede la specifica enunciazione dei motivi.

Cosa significa che un motivo di ricorso è “generico”?
Significa che il motivo non indica in modo chiaro e specifico gli elementi e le ragioni di diritto che giustificano l’impugnazione, non consentendo al giudice di individuare i rilievi mossi alla sentenza e di esercitare il proprio controllo.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito dalla Corte nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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