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Remissione in termini: inammissibile se non è scaduto

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile l’istanza di remissione in termini presentata da un difensore per impugnare una sentenza. La Corte chiarisce che, se la notifica dell’avviso di deposito della sentenza non è mai avvenuta, il termine per l’impugnazione non è mai iniziato a decorrere. Di conseguenza, il difensore era ancora nei termini per ricorrere, rendendo l’istanza priva di presupposti.

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Pubblicato il 24 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione in termini: istanza inutile se il termine non è decorso

L’istituto della remissione in termini rappresenta un’ancora di salvezza nel processo penale, consentendo di porre rimedio alla scadenza di un termine perentorio. Tuttavia, il suo utilizzo è subordinato a presupposti rigorosi, come chiarito da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Il caso in esame offre un’importante lezione pratica: non si può chiedere di essere ‘rimessi’ in un termine che, di fatto, non è mai iniziato a decorrere.

I Fatti di Causa

Un avvocato, difensore di fiducia di un imputato, presentava un’istanza per essere rimesso in termini al fine di proporre ricorso per cassazione avverso una sentenza del Tribunale, emessa in grado di appello. A sostegno della sua richiesta, il legale affermava di non aver mai ricevuto la notifica dell’avviso di deposito della sentenza e di averne appreso l’esistenza solo in un momento successivo.

Un dettaglio rilevante del caso era che un altro difensore dello stesso imputato aveva già autonomamente presentato ricorso per cassazione avverso la medesima sentenza.

L’analisi della Corte sulla remissione in termini

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’istanza di remissione in termini inammissibile, ma per una ragione che ribalta la prospettiva del ricorrente. La decisione non si basa sulla presenza di un altro ricorso, poiché la facoltà di impugnare è autonoma per ciascun difensore, ma sulla mancanza del presupposto fondamentale per richiedere la remissione: la scadenza del termine.

La Corte ha applicato il combinato disposto degli articoli 585 e 548 del codice di procedura penale. Queste norme stabiliscono che, quando la motivazione di una sentenza viene depositata oltre il termine fissato dal giudice (in questo caso 90 giorni), il termine per l’impugnazione non decorre dalla data del deposito, ma dal giorno in cui viene notificato al difensore l’avviso di avvenuto deposito.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore del ragionamento della Suprema Corte è semplice e logico. L’avvocato istante, affermando di non aver mai ricevuto la notifica dell’avviso di deposito, ha involontariamente dimostrato di essere ancora pienamente nei termini per proporre ricorso. Se la notifica non è mai avvenuta, il ‘cronometro’ processuale per l’impugnazione non è mai partito.

Di conseguenza, la sua istanza di remissione in termini era priva di oggetto. Non si può chiedere di essere riammessi a compiere un atto per cui non si è mai incorsi in alcuna decadenza. L’istituto della remissione serve a sanare una scadenza avvenuta per ‘caso fortuito’ o ‘forza maggiore’, non a sopperire a un’errata percezione dello stato dei termini processuali. L’istanza è stata quindi dichiarata inammissibile perché il legale non aveva bisogno di alcuna ‘restituzione’, ma avrebbe semplicemente potuto e dovuto depositare direttamente il ricorso per cassazione.

Conclusioni

Questa pronuncia sottolinea un principio fondamentale di economia processuale e di corretta applicazione degli istituti giuridici. Prima di presentare un’istanza di remissione in termini, è cruciale verificare con esattezza il momento da cui il termine per l’impugnazione ha iniziato a decorrere. Nel caso di deposito tardivo della motivazione, il dies a quo coincide con la notifica dell’avviso di deposito. In assenza di tale notifica, il difensore non è decaduto da alcun diritto e può procedere con l’impugnazione senza necessità di strumenti eccezionali come la remissione.

Quando è possibile chiedere la remissione in termini per impugnare una sentenza?
La remissione in termini può essere richiesta solo se si dimostra di non aver potuto rispettare un termine, stabilito a pena di decadenza, per un ‘caso fortuito’ o per ‘forza maggiore’, ovvero un evento imprevedibile e insuperabile.

Cosa accade se la motivazione di una sentenza viene depositata in ritardo e l’avviso non è notificato al difensore?
In questo caso, il termine per proporre l’impugnazione non inizia a decorrere. Il difensore rimane pienamente in tempo per impugnare fino a quando non riceve la notifica dell’avviso di deposito della sentenza.

Perché la Corte ha dichiarato inammissibile l’istanza di remissione in termini in questo caso specifico?
La Corte ha dichiarato l’istanza inammissibile perché il difensore, non avendo mai ricevuto la notifica dell’avviso di deposito, non era incorso in alcuna decadenza. Il termine per impugnare non era ancora scaduto, rendendo la richiesta di essere ‘rimesso in termini’ priva di fondamento e non necessaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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