Remissione di Querela: Quando il Reato si Estingue ma le Spese Restano
La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel diritto processuale penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 19072/2024) ha ribadito un principio cruciale: anche se il reato si estingue, le spese processuali possono rimanere a carico dell’imputato se non diversamente pattuito. Analizziamo questo caso per capire le sue implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
Un individuo, precedentemente condannato dalla Corte d’Appello di Roma con una sentenza del luglio 2023, ha presentato ricorso per Cassazione. Durante lo svolgimento del giudizio di legittimità, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: la parte che aveva sporto la querela ha deciso di ritirarla formalmente. Questo atto, denominato remissione di querela, è stato redatto da un procuratore speciale e prontamente accettato dall’imputato, come attestato da un verbale della Questura di Latina del febbraio 2024.
La Remissione di Querela e la Decisione della Cassazione
Di fronte a questa nuova circostanza, la Corte di Cassazione ha dovuto valutare gli effetti della remissione sul processo in corso. La remissione, quando accettata, costituisce una causa di estinzione del reato per il quale si procede. Di conseguenza, il presupposto stesso della condanna penale viene a mancare.
La Suprema Corte ha quindi preso atto della volontà delle parti di porre fine alla controversia penale e ha agito di conseguenza. La decisione è stata quella di annullare senza rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. Questo significa che la condanna è stata cancellata in via definitiva, senza la necessità di un nuovo processo.
Le Motivazioni della Sentenza
La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di due principi chiari.
Il primo riguarda l’effetto principale della remissione di querela: l’estinzione del reato. Poiché il reato non è più perseguibile, la sentenza di condanna che si fondava su di esso perde ogni validità e deve essere annullata. Questo conferma la natura dispositiva dell’azione penale per i reati perseguibili, appunto, a querela di parte, dove la volontà della persona offesa è determinante per l’inizio e la continuazione del processo.
Il secondo principio, altrettanto importante, riguarda la gestione delle spese processuali. La Corte ha applicato l’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, in caso di remissione, le spese del procedimento sono a carico del querelato (l’imputato), salvo che le parti non abbiano raggiunto un accordo diverso. Nel caso di specie, l’atto di remissione e accettazione non conteneva alcuna clausola specifica sulle spese. In assenza di un patto contrario, la legge impone che sia il querelato a farsene carico. Pertanto, pur essendo stato prosciolto dall’accusa, l’ex imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali.
Le Conclusioni
Questa sentenza offre un insegnamento pratico di grande rilevanza. La remissione di querela è un efficace strumento di risoluzione dei conflitti che può evitare le lungaggini e i costi di un processo. Tuttavia, le parti coinvolte devono prestare la massima attenzione al momento della sua redazione. Se si desidera che le spese processuali siano a carico del querelante o ripartite diversamente, è indispensabile inserire una clausola esplicita nell’atto di remissione e accettazione. In caso contrario, come dimostra questa decisione, la regola generale prevede che le spese rimangano a carico del querelato, anche se il reato è stato dichiarato estinto.
Cosa succede a un processo penale se la parte offesa ritira la querela?
Se la remissione di querela viene accettata dalla controparte, il reato si estingue. Di conseguenza, come stabilito dalla Corte in questo caso, la sentenza di condanna eventualmente emessa deve essere annullata senza rinvio, ponendo fine al procedimento.
Se il reato si estingue per remissione di querela, chi paga le spese processuali?
Secondo la legge (art. 340, comma 4, c.p.p.) e come confermato dalla sentenza, le spese processuali sono a carico del querelato (l’imputato), a meno che non sia stato specificamente pattuito un accordo diverso nell’atto di remissione.
La Corte di Cassazione può annullare una sentenza di condanna direttamente se interviene una remissione di querela?
Sì, la Corte di Cassazione, una volta accertata l’avvenuta remissione di querela e la sua accettazione, può annullare direttamente la sentenza di condanna impugnata, dichiarando l’estinzione del reato, senza necessità di rinviare il caso a un altro giudice.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19072 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 19072 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 19/03/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a LATINA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 11/07/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME;
Letta la memoria dell’AVV_NOTAIO, con allegata remissione di querela da parte del AVV_NOTAIO e contestuale accettazione dell’imputato (cfr. verbale Questura di Latina in data 5 febbraio 2024);
Ritenuto che la sentenza di condanna va dunque annullata perché il reato è estinto per intervenuta remissione della querela;
che il ricorrente, querelato, va condanNOME al pagamento delle spese processuali, non essendosi diversamente convenuto nell’atto di remissione (art. 340, comma 4, cod. proc. pen.).
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per remissione di querela.
Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Così deciso, in data 19 marzo 2024
stensore GLYPH
Il Presidente