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Remissione di querela: chi paga le spese processuali?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19752/2025, chiarisce un punto fondamentale sulla remissione di querela. Anche a seguito del ritiro della querela, che estingue il reato, la Corte ha condannato l’imputata al pagamento delle spese processuali, stabilendo che la chiusura del procedimento non annulla automaticamente gli oneri economici derivati.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: La Cassazione Chiarisce la Sorte delle Spese Processuali

La remissione di querela rappresenta un istituto giuridico che porta all’estinzione del reato, ma quali sono le sue conseguenze sulle spese del processo? Con la recente sentenza n. 19752 del 2025, la Corte di Cassazione offre un’importante precisazione, stabilendo che la rinuncia alla querela non esonera automaticamente l’imputato dal pagamento delle spese processuali maturate.

I Fatti del Caso in Esame

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un’imputata avverso una sentenza della Corte d’Appello di Salerno. Durante il procedimento dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuta la remissione della querela da parte della persona offesa. Tale atto, pur avendo l’effetto di estinguere il reato per cui si procedeva, ha posto la questione relativa a chi dovesse farsi carico delle spese legali accumulate fino a quel momento.

La Decisione della Corte sulla remissione di querela

La Corte di Cassazione, pur prendendo atto della causa estintiva del reato, ha deciso di non ‘assolvere’ l’imputata dagli oneri economici del procedimento. La sentenza, infatti, si conclude con un dispositivo chiaro: la condanna dell’imputata al pagamento delle spese processuali. Questa decisione sottolinea un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico processuale.

Le Motivazioni

La motivazione alla base di questa decisione risiede nella distinzione tra la sorte del reato e la gestione delle spese del processo. La remissione di querela agisce sul reato, estinguendolo, ma non interviene automaticamente sulle obbligazioni civili derivanti dal processo stesso, come il pagamento delle spese. Lo Stato ha sostenuto dei costi per portare avanti il procedimento fino al momento della remissione. La Corte, pertanto, applica il principio secondo cui chi ha dato causa al processo, in questo caso l’imputata, deve sopportarne i relativi costi, a meno che non vi sia un diverso accordo tra le parti che includa esplicitamente la rinuncia alle spese.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza in esame ha importanti implicazioni pratiche. Insegna che l’accordo per una remissione di querela dovrebbe idealmente includere anche una clausola specifica riguardante la ripartizione o la rinuncia alle spese processuali. In assenza di un tale accordo, la regola generale prevede che l’imputato rimanga onerato del pagamento. Questa pronuncia serve da monito sia per gli imputati che per le persone offese: la chiusura di un capitolo penale attraverso la remissione non significa necessariamente la chiusura di tutte le conseguenze economiche ad esso collegate. È fondamentale, quindi, una gestione attenta e completa degli accordi che pongono fine a una controversia penale.

Cosa significa ‘remissione di querela’?
La remissione di querela è l’atto con cui la vittima di un reato (procedibile a querela) ritira la propria istanza di punizione, causando l’estinzione del reato stesso.

La remissione di querela cancella automaticamente le spese processuali a carico dell’imputato?
No. Sulla base di questa sentenza, la remissione di querela estingue il reato ma non cancella automaticamente l’obbligo per l’imputato di pagare le spese processuali sostenute fino a quel momento.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questo specifico caso?
La Corte di Cassazione, pur dichiarando l’estinzione del reato per remissione della querela, ha condannato l’imputata al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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