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Remissione di querela: annullata la sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di merito, dichiarando l’estinzione del reato a seguito di remissione di querela. La decisione sottolinea come questo atto processuale ponga fine al procedimento, stabilendo al contempo che le spese legali debbano essere sostenute dalla persona querelata.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di querela: la Cassazione annulla la sentenza e chiarisce la ripartizione delle spese

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento processuale penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario. Con la recente sentenza n. 26066/2025, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sugli effetti di tale atto, annullando una sentenza di merito e fornendo precise indicazioni sulla sorte delle spese processuali. Questa decisione offre un’importante lezione pratica su come la volontà della persona offesa possa determinare l’esito di un processo per reati procedibili, appunto, a querela di parte.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’oggetto del contendere, tuttavia, ha perso di rilevanza a seguito di un evento processuale decisivo: la remissione della querela da parte della persona offesa. Tale atto, intervenuto nel corso del procedimento, ha modificato radicalmente il quadro giuridico, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte non per una valutazione nel merito, ma per una presa d’atto delle conseguenze legali della remissione stessa.

La Decisione della Corte sulla Remissione di Querela

La Corte di Cassazione, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, ha agito in conformità con la normativa vigente. Ha dichiarato l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Questa formula significa che la decisione precedente è stata cancellata in via definitiva, senza che sia necessario un nuovo giudizio. La ragione di questa scelta risiede nel fatto che il reato contestato si era ormai estinto.

Le Motivazioni

La motivazione alla base della decisione è lineare e si fonda su un principio cardine della procedura penale. Per determinate categorie di reati, definiti “procedibili a querela”, l’azione penale può essere iniziata e proseguita solo se la persona offesa lo richiede espressamente attraverso, appunto, una querela. Se la stessa persona decide in un secondo momento di ritirare la propria volontà punitiva tramite la remissione di querela, e questa viene accettata dal querelato, il procedimento si interrompe e il reato si estingue. La Corte non ha fatto altro che applicare questo principio, prendendo atto della sopravvenuta causa di estinzione del reato. Inoltre, in aderenza all’articolo 340 del codice di procedura penale, ha stabilito che le spese del procedimento debbano essere poste a carico del querelato, ovvero della persona originariamente accusata.

Le Conclusioni

La sentenza in esame, pur nella sua brevità, ribadisce due concetti chiave. Primo, la centralità della volontà della persona offesa nei reati procedibili a querela, il cui ritiro determina la fine del processo. Secondo, la questione delle spese processuali. La decisione di porle a carico del querelato non è una sanzione, ma una conseguenza procedurale prevista dalla legge in caso di estinzione del reato per remissione. Questo provvedimento serve da monito pratico: la conclusione di un procedimento per remissione non è a costo zero e le parti devono essere consapevoli delle implicazioni economiche che la legge ricollega a tale esito.

Cosa succede a un procedimento penale se la persona offesa ritira la querela?
Secondo la sentenza, il reato si estingue e la sentenza impugnata viene annullata senza rinvio, ponendo così fine al procedimento in modo definitivo.

Chi paga le spese processuali in caso di remissione di querela?
La decisione stabilisce che le spese del procedimento vengono poste a carico del querelato, ovvero della persona contro cui era stata sporta la querela.

Qual è l’effetto di una decisione di “annullamento senza rinvio” da parte della Cassazione?
Significa che la sentenza precedente viene cancellata in via definitiva e il caso non verrà inviato a un altro giudice per un nuovo esame, chiudendo la vicenda giudiziaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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