Remissione di Querela: Quando un Reato si Estingue e la Sentenza Viene Annullata
La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel diritto processuale penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario. Si tratta di un atto di volontà della persona offesa che, per i reati non perseguibili d’ufficio, determina l’estinzione del reato stesso. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. N. 26528/2025) offre un chiaro esempio di come questo istituto giuridico operi nella pratica, portando all’annullamento di una condanna.
Il Contesto Processuale
Il caso giunto all’attenzione della Suprema Corte riguardava un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Torino. L’oggetto del contendere era un reato per il quale la legge richiede, come condizione di procedibilità, la presentazione di una querela da parte della persona offesa. Durante il giudizio di legittimità, è emerso un fatto nuovo e decisivo: la querela originaria era stata ritirata.
La Decisione della Cassazione e la Remissione di Querela
La Corte di Cassazione, preso atto della remissione della querela, non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del reato. Di conseguenza, ha pronunciato l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Questo significa che la decisione della Corte d’Appello è stata cancellata in via definitiva, senza che fosse necessario un nuovo processo per riesaminare il merito della vicenda. La decisione si fonda su un principio cardine: venuta meno la volontà punitiva della vittima, lo Stato non ha più interesse a proseguire l’azione penale per quella specifica tipologia di illeciti.
Le Motivazioni
La motivazione alla base della decisione è puramente processuale e di diritto sostanziale. La remissione della querela è una causa di estinzione del reato prevista dal codice penale. Quando interviene, il giudice è obbligato a prenderne atto e a dichiarare, in qualsiasi stato e grado del procedimento, che il reato non è più punibile. L’effetto è retroattivo e travolge qualsiasi precedente pronuncia di condanna. La sentenza impugnata, pertanto, perdeva il suo fondamento giuridico, rendendo necessario il suo annullamento. Un aspetto interessante, però, riguarda le spese processuali. Sebbene il reato sia estinto e la condanna annullata, la Corte ha condannato l’imputato al pagamento delle spese relative al giudizio di Cassazione. Questo avviene perché l’imputato, proponendo il ricorso, ha dato causa alla prosecuzione del procedimento, generando costi che, secondo la prassi giurisprudenziale, restano a suo carico anche in caso di esito a lui favorevole per cause sopravvenute come la remissione.
Conclusioni
Questa sentenza ribadisce la centralità della volontà della persona offesa nei reati procedibili a querela. La remissione di querela si conferma come un meccanismo efficace per deflazionare il carico giudiziario e per favorire soluzioni conciliative tra le parti. Per l’imputato, l’esito è indubbiamente positivo, poiché la condanna viene meno. Tuttavia, la pronuncia ci ricorda che le conseguenze economiche del processo, come le spese legali, possono seguire logiche diverse, addebitando i costi a chi ha attivato una specifica fase processuale, a prescindere dall’esito finale sul merito della colpevolezza.
Cosa significa ‘remissione di querela’?
Significa che la vittima di un reato ha deciso di ritirare la propria denuncia (querela), manifestando la volontà di non proseguire con l’azione penale contro il responsabile.
Qual è l’effetto della remissione di querela sulla sentenza di condanna?
Come dimostra questo caso, la remissione della querela causa l’estinzione del reato. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna precedente in modo definitivo e senza la necessità di un nuovo processo.
Se la sentenza viene annullata, perché l’imputato deve comunque pagare le spese processuali?
La sentenza stabilisce che, nonostante l’annullamento della condanna per estinzione del reato, l’imputato deve pagare le spese perché è stato lui a promuovere il ricorso in Cassazione, generando costi per il sistema giudiziario che rimangono a suo carico.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 26528 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 26528 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 03/06/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato il 20/06/1991
avverso la sentenza del 15/01/2025 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME
considerato che l’intervenuta remissione di querela – depositata dopo la
proposizione del ricorso – impone la declaratoria di estinzione del reato conseguente annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. Ed invero, a
giudizio delle Sezioni Unite la remissione di querela, intervenuta in pendenza ricorso per cassazione e ritualmente accettata, determina l’estinzione del
che prevale su eventuali cause di inammissibilità e va rilevata e dichiarat giudice di legittimità, purché il ricorso sia stato tempestivamente proposto
U, n. 24246 del 25/02/2004, COGNOME Rv. 227681 – 01). Va altresì disposta revoca delle statuizioni civili posto che la remissione di querela, intervenu
corso del giudizio di cassazione, determina l’estinzione del reato anche in pres di eventuali cause di inammissibilità del ricorso e il travolgimento delle statu
civili collegate (Sez. 4, n. 45594 del 11/11/2021, COGNOME, Rv. 282301 – 01).
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto p remissione di querela. Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali Così deciso, il 3 giugno 2025.