Remissione di Querela: Quando la Pace tra le Parti Estingue il Reato
La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento giuridico, capace di porre fine a un procedimento penale anche dopo una sentenza di condanna. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione (Sentenza n. 900/2025) offre un chiaro esempio di come questo istituto operi nella pratica, portando all’annullamento senza rinvio di una condanna e dichiarando l’estinzione del reato. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue importanti implicazioni.
I Fatti del Caso
Un soggetto, precedentemente condannato dalla Corte d’Appello, ha presentato ricorso in Cassazione. Tuttavia, prima che la Suprema Corte potesse esaminare il merito del ricorso, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: la persona offesa dal reato ha deciso di ritirare la querela precedentemente sporta. Questo atto di remissione è stato formalizzato in un verbale ed è stato prontamente accettato dall’imputato. Il difensore del ricorrente ha quindi trasmesso tale documentazione alla Corte, chiedendo che ne venissero tratte le dovute conseguenze legali.
L’Impatto della Remissione di Querela sul Processo
La remissione della querela, quando accettata dal querelato, ha l’effetto di estinguere il reato. Questo principio si applica anche quando, come nel caso di specie, è già intervenuta una sentenza di condanna nei gradi di merito. La volontà conciliativa delle parti, infatti, prevale sulla prosecuzione dell’azione penale per quei reati che sono procedibili solo a querela di parte. La Corte di Cassazione, preso atto dell’avvenuta remissione e della relativa accettazione, non ha potuto fare altro che riconoscere l’estinzione del reato.
Le Motivazioni
La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di una semplice ma fondamentale considerazione giuridica: l’intervenuta remissione della querela, accettata dall’imputato, estingue il reato. Di conseguenza, la sentenza di condanna impugnata perde la sua ragion d’essere e deve essere annullata. Poiché non vi sono ulteriori questioni da decidere nel merito, l’annullamento avviene “senza rinvio”, chiudendo definitivamente il caso. La Corte ha inoltre specificato un aspetto cruciale riguardante le spese processuali. Ai sensi dell’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, in assenza di un diverso accordo esplicito tra le parti nell’atto di remissione, le spese sostenute per il procedimento sono a carico del querelato. Pertanto, l’imputato, pur vedendo estinto il reato, è stato condannato al pagamento di tali spese.
Le Conclusioni
Questa sentenza ribadisce l’importanza della volontà delle parti nei reati procedibili a querela. La remissione di querela si conferma un meccanismo efficace per deflazionare il carico giudiziario e per permettere una risoluzione extragiudiziale dei conflitti. La decisione chiarisce che l’estinzione del reato per questa causa travolge la condanna, ma non esonera automaticamente il querelato dal pagamento delle spese processuali, a meno che il querelante non se ne faccia carico espressamente. Si tratta di un monito importante: anche quando si raggiunge un accordo, è fondamentale disciplinare ogni aspetto, comprese le conseguenze economiche del processo.
Cosa succede se la querela viene ritirata dopo una sentenza di condanna?
Se la remissione di querela viene accettata dal querelato, il reato si estingue. Di conseguenza, la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna perché il presupposto stesso del processo è venuto meno.
Chi paga le spese processuali in caso di remissione di querela?
Salvo che le parti non si accordino diversamente nell’atto di remissione, le spese del procedimento sono a carico del querelato (l’imputato), come previsto dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale.
Perché la Corte di Cassazione annulla la sentenza senza rinvio in questo caso?
La Corte annulla senza rinvio perché, una volta dichiarato estinto il reato, non ci sono altre questioni di merito da decidere. La causa viene chiusa definitivamente con la decisione della Cassazione, senza necessità di un nuovo giudizio.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 900 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 900 Anno 2025
Presidente: IMPERIALI NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 19/11/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a CAMPOBASSO il 20/07/1985
avverso la sentenza del 19/02/2024 della CORTE APPELLO di L’AQUILA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME;
Letto il verbale in data 16 novembre 2024 di remissione della querela da parte da parte di NOME COGNOME con contestuale accettazione dell’imputato, trasmesso in limine dal difensore del ricorrente, con allegata memoria difensiva;
considerato che la sentenza di condanna va annullata perché il reato è estinto per intervenuta remissione della querela che da ciò consegue raccoglimento del ricorso e l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, perché il reato è estinto per remissione della querela.
che il ricorrente, querelato, va condannato al pagamento delle spese processuali, non essendosi diversamente convenuto nell’atto di remissione (art. 340, comma 4, cod. proc. pen.);
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato estinto per remissione di querela.
Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali. Così deciso, in data 19 novembre 2024
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