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Reclamo non impugnabile: inammissibile il ricorso

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso presentato contro un’ordinanza del Tribunale. Quest’ultima aveva rigettato un reclamo contro un decreto di archiviazione. La Suprema Corte ha ribadito che la decisione sul reclamo non impugnabile ai sensi dell’art. 410-bis c.p.p. non può essere oggetto di ricorso per cassazione, neanche per denunciare vizi procedurali come l’erroneo calcolo dei termini.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reclamo non Impugnabile: Quando la Decisione del Tribunale è Definitiva

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale della procedura penale: la decisione emessa a seguito di un reclamo contro un decreto di archiviazione è definitiva. Questo significa che non è possibile presentare un ricorso per cassazione contro di essa, anche se si ritiene che il giudice abbia commesso un errore di diritto. Analizziamo questa pronuncia per comprendere la regola del reclamo non impugnabile e le sue conseguenze pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da un decreto di archiviazione emesso dal Giudice di Pace. Le persone offese dal reato, non soddisfatte della decisione, hanno presentato un reclamo al Tribunale competente, come previsto dall’articolo 410-bis del codice di procedura penale. Il Tribunale, tuttavia, ha dichiarato il reclamo inammissibile perché lo ha ritenuto tardivo, ovvero presentato oltre il termine di quindici giorni previsto dalla legge.

Secondo i ricorrenti, il Tribunale aveva commesso un errore nel calcolare il termine. La notifica del decreto di archiviazione era infatti avvenuta il 26 agosto, durante il periodo di sospensione feriale dei termini (1-31 agosto). La legge prevede che, se un termine processuale inizia a decorrere durante tale periodo, il suo inizio è posticipato alla fine della sospensione, cioè al 1° settembre. Pertanto, a loro avviso, il reclamo depositato il 14 settembre era tempestivo. Forti di questa convinzione, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione per violazione di legge.

La Decisione della Corte di Cassazione

Nonostante le argomentazioni dei ricorrenti sul calcolo dei termini potessero avere un fondamento, la Corte di Cassazione ha dichiarato il loro ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della questione relativa alla sospensione feriale, poiché ha rilevato un ostacolo procedurale insormontabile a monte.

Le Motivazioni: la regola del reclamo non impugnabile

La motivazione della Suprema Corte si basa su una chiara disposizione di legge. L’articolo 410-bis del codice di procedura penale, che disciplina il reclamo contro il decreto di archiviazione, stabilisce espressamente che la decisione del tribunale sul reclamo è “non impugnabile”.

Questa qualifica legislativa ha un significato preciso: esclude la possibilità di contestare tale decisione attraverso i mezzi di impugnazione ordinari, incluso il ricorso per cassazione. La scelta del legislatore è quella di porre un punto fermo al procedimento in questa fase, per ragioni di economia processuale ed per evitare un’ulteriore dilatazione dei tempi.

La Corte ha sottolineato che questa preclusione vale anche quando il ricorrente lamenta una violazione di legge, come nel caso specifico l’erronea valutazione della tempestività del reclamo. Il vizio denunciato non può superare la barriera dell’inammissibilità prevista dalla norma.

Conclusioni

La sentenza ribadisce con fermezza un principio consolidato: la strada del ricorso in Cassazione è sbarrata di fronte a un provvedimento che la legge definisce espressamente “non impugnabile”. Gli avvocati e le parti devono prestare la massima attenzione alla natura dei provvedimenti che intendono contestare, per non intraprendere percorsi giudiziari destinati a concludersi con una declaratoria di inammissibilità.

Anche se i ricorrenti non sono stati condannati al pagamento di un’ammenda, a riprova della potenziale complessità della questione giuridica, hanno comunque dovuto sostenere le spese processuali. Questo caso serve da monito: la scelta dello strumento processuale corretto è tanto importante quanto la fondatezza delle proprie ragioni nel merito.

È possibile fare ricorso in Cassazione contro la decisione su un reclamo avverso un’archiviazione?
No. L’articolo 410-bis del codice di procedura penale stabilisce espressamente che la decisione del tribunale sul reclamo è ‘non impugnabile’, pertanto non può essere oggetto di ricorso per cassazione.

Cosa significa che un provvedimento è ‘non impugnabile’?
Significa che la legge esclude la possibilità di contestarlo attraverso i normali mezzi di impugnazione, come l’appello o il ricorso per cassazione. La decisione è considerata definitiva per quella fase del procedimento.

La Corte si è pronunciata sulla corretta applicazione della sospensione feriale al reclamo?
No, la Corte di Cassazione non ha esaminato la questione del calcolo dei termini e della sospensione feriale. Ha dichiarato il ricorso inammissibile per una ragione preliminare, ovvero la non impugnabilità del provvedimento contestato, senza entrare nel merito delle altre censure.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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