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Reclamo ex art. 410-bis: la Cassazione riqualifica

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23844/2025, ha stabilito che un ricorso contro un provvedimento di archiviazione, emesso a seguito di opposizione della persona offesa, deve essere riqualificato come reclamo ex art. 410-bis c.p.p. e trasmesso al Tribunale competente. La Corte ha chiarito che, dopo la riforma del 2017, l’impugnazione diretta in Cassazione è preclusa, essendo il reclamo l’unico strumento esperibile contro l’ordinanza di archiviazione per vizi non procedurali.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Opposizione all’archiviazione: la Cassazione chiarisce il ruolo del reclamo ex art. 410-bis

Quando una denuncia-querela viene archiviata, la persona offesa può sentirsi privata di giustizia. Tuttavia, l’ordinamento prevede specifici strumenti per contestare tale decisione. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza del reclamo ex art. 410-bis del codice di procedura penale, chiarendo come questo strumento abbia sostituito il ricorso diretto in Cassazione per i vizi di motivazione. Analizziamo insieme la pronuncia per comprendere meglio le corrette vie procedurali da seguire.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un procedimento penale avviato a seguito di una querela per i reati di violazione di domicilio e violenza sulle cose. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Pordenone aveva disposto l’archiviazione del procedimento, ritenendo insussistente l’elemento soggettivo dei reati e inutile procedere con ulteriori indagini.

La persona offesa, non condividendo la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando due vizi principali:
1. Violazione di legge: Il GIP non avrebbe valutato adeguatamente le prove che dimostravano la piena consapevolezza dell’indagato di agire su un fondo di proprietà altrui.
2. Vizio di motivazione: L’ordinanza di archiviazione non avrebbe tenuto conto di una relazione tecnica che confermava tale consapevolezza.

In sostanza, la parte offesa contestava il merito della valutazione del GIP sulla mancanza di dolo.

La Riqualificazione del Ricorso in reclamo ex art. 410-bis

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso, ma, anziché rigettarlo, ha deciso di riqualificarlo. Gli Ermellini hanno ricordato che, a seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 103/2017, la disciplina delle impugnazioni contro i provvedimenti di archiviazione è cambiata radicalmente.

Se prima era possibile ricorrere in Cassazione per specifici casi di nullità legati alla violazione del contraddittorio, oggi l’ordinanza di archiviazione emessa dopo l’opposizione della persona offesa non è più direttamente appellabile dinanzi alla Suprema Corte. Lo strumento corretto è il reclamo ex art. 410-bis c.p.p., da presentare al Tribunale in composizione monocratica. Questo reclamo, tuttavia, è esperibile solo per i casi di nullità previsti dall’art. 127, comma 5, c.p.p.

Le Motivazioni della Corte

Nel caso specifico, la persona offesa non lamentava una nullità procedurale (come la mancata instaurazione del contraddittorio), bensì un vizio nella motivazione di merito. La Corte ha specificato che un ricorso per Cassazione sarebbe stato ammissibile solo se si fosse dedotta l'”abnormità” del provvedimento, ovvero un vizio talmente grave da renderlo anomalo rispetto al sistema processuale.

Poiché il ricorso contestava la valutazione del GIP sull’assenza dell’elemento soggettivo, la Corte ha ritenuto che la questione dovesse essere trattata nell’ambito del reclamo ex art. 410-bis. Di conseguenza, applicando il principio di conservazione degli atti giuridici (art. 568, comma 5, c.p.p.), ha riqualificato il ricorso come reclamo e ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Pordenone, che sarà l’organo competente a decidere.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: dopo la riforma del 2017, la via per contestare un’ordinanza di archiviazione che si ritiene ingiusta è quella del reclamo ex art. 410-bis davanti al Tribunale. Il ricorso per Cassazione è un rimedio eccezionale, riservato a casi di nullità procedurale o di abnormità del provvedimento. Le persone offese e i loro difensori devono quindi prestare la massima attenzione nella scelta dello strumento di impugnazione corretto, per evitare declaratorie di inammissibilità e garantire che le proprie ragioni vengano esaminate dal giudice competente.

È possibile ricorrere direttamente in Cassazione contro un’ordinanza di archiviazione?
No, a seguito della Legge 103/2017, l’ordinanza di archiviazione emessa dopo l’opposizione della persona offesa non è direttamente ricorribile per Cassazione, se non per vizi di nullità previsti dall’art. 127, comma 5, c.p.p. o per abnormità del provvedimento.

Cos’è e quando si utilizza il reclamo ex art. 410-bis c.p.p.?
È lo strumento di impugnazione con cui la persona offesa può contestare un’ordinanza di archiviazione davanti al Tribunale in composizione monocratica. Si utilizza per far valere la nullità del provvedimento per violazione delle regole sul contraddittorio.

Cosa succede se si presenta un ricorso errato alla Corte di Cassazione?
Se un ricorso viene presentato in una forma errata ma possiede i requisiti di un altro mezzo di impugnazione, la Corte può “riqualificarlo”. In questo caso, il ricorso per Cassazione è stato riqualificato come reclamo e gli atti sono stati trasmessi al Tribunale competente per la decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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