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Reclamo ex art. 410 bis: il rimedio corretto

La Corte di Cassazione chiarisce che l’unico rimedio contro un decreto di archiviazione che dichiara inammissibile l’opposizione della persona offesa è il reclamo ex art. 410 bis c.p.p. e non il ricorso per cassazione. In applicazione del principio del ‘favor impugnationis’, la Corte ha convertito il ricorso errato in reclamo, trasmettendo gli atti al Tribunale competente. Questa decisione sottolinea l’importanza di utilizzare lo strumento processuale corretto per tutelare i propri diritti.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reclamo ex art. 410 bis: la via maestra contro l’archiviazione

Nel complesso panorama della procedura penale, la scelta del corretto strumento di impugnazione è cruciale per la tutela dei diritti della persona offesa. Un errore può compromettere l’esito di una vicenda giudiziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un punto fondamentale: il rimedio esperibile contro un decreto di archiviazione che dichiara inammissibile l’opposizione. La Corte ha ribadito che lo strumento corretto è il reclamo ex art. 410 bis del codice di procedura penale, e non il ricorso per cassazione.

I fatti del caso

Il caso trae origine da un procedimento penale per il reato di cui all’art. 368 c.p. (calunnia) a carico di due indagati. Il Tribunale competente, su richiesta del Pubblico Ministero, aveva disposto l’archiviazione del procedimento. La persona offesa, ritenendo ingiusta tale decisione, aveva presentato un atto di opposizione. Tuttavia, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) ha emesso un decreto con cui, oltre a disporre l’archiviazione, dichiarava inammissibile l’opposizione. Convinta di aver subito una violazione di legge, la persona offesa ha impugnato tale decreto direttamente con ricorso per cassazione.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, investita della questione, ha dichiarato che il ricorso per cassazione non era lo strumento processuale corretto. La legge, infatti, prevede una specifica procedura per contestare la declaratoria di inammissibilità dell’opposizione all’archiviazione. Anziché dichiarare semplicemente inammissibile il ricorso, la Corte ha applicato il principio di conservazione degli atti giuridici e del favor impugnationis. Di conseguenza, ha qualificato l’impugnazione come reclamo e ha disposto la trasmissione degli atti al Tribunale competente (in composizione monocratica) per il giudizio, come previsto dalla normativa.

Le motivazioni: il ruolo del reclamo ex art. 410 bis

La motivazione della Corte si fonda su una chiara disposizione normativa: l’articolo 410-bis del codice di procedura penale, introdotto dalla legge n. 103 del 2017 (la cosiddetta Riforma Orlando). Questo articolo stabilisce espressamente che contro il decreto del GIP che dichiara inammissibile l’opposizione all’archiviazione, la persona offesa può proporre reclamo ex art. 410 bis dinanzi al Tribunale in composizione monocratica. Si tratta, quindi, di un rimedio specifico e tassativo. Proporre ricorso per cassazione costituisce un errore procedurale. Tuttavia, la Cassazione ha scelto la via della conversione dell’atto, anziché quella della sanzione processuale, per non vanificare il diritto della parte di ottenere una revisione della decisione. Questo orientamento, supportato da precedenti giurisprudenziali, mira a garantire la massima effettività della tutela giurisdizionale.

Conclusioni: implicazioni pratiche

La decisione in esame offre un importante insegnamento pratico. Per la persona offesa che si vede dichiarare inammissibile la propria opposizione all’archiviazione, l’unica strada percorribile è quella del reclamo al Tribunale. Tentare la via del ricorso per cassazione, sebbene in questo caso abbia portato a una conversione dell’atto, rappresenta un rischio e un errore procedurale che potrebbe, in altri contesti, portare a una declaratoria di inammissibilità definitiva. La pronuncia conferma la volontà del legislatore e della giurisprudenza di creare un sistema di rimedi specifico e strutturato, la cui conoscenza è indispensabile per una difesa efficace.

Qual è il rimedio corretto se il GIP dichiara inammissibile l’opposizione all’archiviazione?
Il rimedio corretto previsto dalla legge è il reclamo dinanzi al Tribunale in composizione monocratica, come stabilito dall’articolo 410 bis del codice di procedura penale.

Cosa succede se si presenta un ricorso per cassazione invece del reclamo previsto dalla legge?
Sebbene il ricorso per cassazione sia un mezzo di impugnazione errato in questo specifico caso, la Corte di Cassazione può convertirlo nel corretto reclamo, in applicazione del principio della conservazione degli atti giuridici e del ‘favor impugnationis’, trasmettendo gli atti al giudice competente.

Perché la Corte di Cassazione ha convertito l’impugnazione errata invece di dichiararla semplicemente inammissibile?
La Corte ha applicato il principio generale della conservazione degli atti giuridici e del ‘favor impugnationis’. Questo principio mira a salvaguardare il diritto di impugnazione della parte, favorendo la validità dell’atto e la sua conversione nel mezzo corretto, piuttosto che sanzionare l’errore con l’inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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