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Reclamo archiviazione: quando è inammissibile il ricorso

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una persona offesa contro il rigetto del suo reclamo archiviazione. La sentenza chiarisce i limiti dell’impugnazione previsti dall’art. 410-bis c.p.p., escludendo il ricorso in Cassazione se non per vizi di nullità e negando la sussistenza di un provvedimento ‘abnorme’.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reclamo Archiviazione: La Cassazione Fissa i Paletti dell’Impugnabilità

Il percorso per ottenere giustizia può essere complesso e irto di ostacoli procedurali. Un tema centrale in questo ambito è il reclamo archiviazione, lo strumento a disposizione della persona offesa per opporsi alla chiusura di un’indagine. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con fermezza i limiti di questo strumento, chiarendo quando un ricorso contro la decisione del tribunale è destinato a essere dichiarato inammissibile. Analizziamo insieme questa importante pronuncia.

Il Fatto e il Contesto Processuale

Il caso trae origine da un procedimento penale avviato per il reato di abuso d’ufficio. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) aveva disposto l’archiviazione del caso. La persona offesa, ritenendo errata tale decisione, ha proposto opposizione, ma il GIP ha confermato la propria scelta.

Successivamente, la persona offesa ha utilizzato lo strumento del reclamo, previsto dall’articolo 410-bis del codice di procedura penale, portando la questione davanti al Tribunale in composizione monocratica. Anche in questa sede, tuttavia, il reclamo è stato respinto, confermando di fatto la chiusura definitiva delle indagini. Non arrendendosi, la parte offesa ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando l’abnormità del provvedimento e sollevando dubbi sulla legittimità costituzionale della norma che limita l’impugnazione.

La questione sul reclamo archiviazione e l’inammissibilità

Il ricorrente ha basato la sua impugnazione su due argomenti principali. In primo luogo, ha sostenuto che le decisioni del GIP e del Tribunale fossero ‘abnormi’, cioè talmente anomale e al di fuori degli schemi legali da giustificare un ricorso straordinario in Cassazione. In secondo luogo, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale dell’art. 410-bis c.p.p., nella parte in cui impedisce di contestare nel merito la decisione di archiviazione, limitando il reclamo ai soli vizi procedurali.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una procedura accelerata (de plano), basando la sua decisione su principi consolidati. I giudici hanno chiarito che l’articolo 410-bis del codice di procedura penale, introdotto dalla cosiddetta Riforma Orlando (L. 103/2017), delinea un sistema di impugnazione molto rigido e specifico. Contro l’ordinanza di archiviazione emessa all’esito dell’udienza, l’unico rimedio è il reclamo al tribunale. Questo reclamo, a sua volta, può essere proposto solo per specifici motivi di nullità, ovvero per violazioni del diritto al contraddittorio (art. 127, comma 5, c.p.p.).

La norma, quindi, non prevede un ulteriore grado di giudizio in Cassazione per contestare la decisione del tribunale sul reclamo. La Corte ha respinto categoricamente la tesi dell’abnormità, citando una sua precedente sentenza (n. 28583/2024) in cui si è stabilito che un’ordinanza di questo tipo, non essendo affetta da vizi ‘strutturali’ o ‘funzionali’ che la pongano al di fuori del sistema, non può essere considerata abnorme. Di conseguenza, non è impugnabile per cassazione. Anche le questioni di incostituzionalità sono state rigettate, richiamando altre pronunce (n. 18847/2018 e n. 32508/2018) che avevano già ritenuto infondate simili censure.

Le Conclusioni

La decisione della Suprema Corte riafferma la natura eccezionale e limitata del reclamo archiviazione. La volontà del legislatore è quella di definire rapidamente i procedimenti per cui non si ritiene di dover esercitare l’azione penale, evitando un’eccessiva proliferazione di impugnazioni. Per la persona offesa, ciò significa che le possibilità di contestare un’archiviazione si esauriscono, nel merito, con l’opposizione davanti al GIP. Il successivo reclamo al tribunale ha una funzione di controllo quasi esclusivamente procedurale, focalizzata sul corretto svolgimento del contraddittorio. Questa ordinanza serve come monito: insistere con un ricorso in Cassazione in questi casi non solo è inutile, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie.

È possibile ricorrere in Cassazione contro l’ordinanza che rigetta un reclamo avverso un provvedimento di archiviazione?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che contro l’ordinanza che decide sul reclamo avverso l’archiviazione non è ammesso un ulteriore ricorso. L’impugnazione al tribunale tramite reclamo è l’unico rimedio previsto e può basarsi solo su specifici motivi di nullità procedurale.

Quando un provvedimento giudiziario è considerato ‘abnorme’ e quindi impugnabile anche fuori dai casi previsti?
Un provvedimento è ‘abnorme’ quando si pone completamente al di fuori del sistema processuale per vizi strutturali (se non è inquadrabile in alcun atto previsto dalla legge) o funzionali (se pur apparendo legittimo, determina una stasi del procedimento). In questo caso, la Corte ha ritenuto che l’ordinanza di rigetto del reclamo non fosse affetta da alcuna abnormità.

Cosa prevede l’articolo 410-bis del codice di procedura penale in materia di archiviazione?
L’articolo 410-bis stabilisce che contro l’ordinanza di archiviazione emessa dopo l’udienza in camera di consiglio si possa proporre esclusivamente reclamo al tribunale in composizione monocratica. Tale reclamo è esperibile solo per i motivi di nullità legati alla violazione del diritto di difesa e del contraddittorio, come previsto dall’art. 127, comma 5, c.p.p.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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