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Reclamo archiviazione: la Cassazione chiarisce la via

La Corte di Cassazione interviene su un caso di impugnazione errata. Un ricorso contro un decreto di archiviazione viene riqualificato come reclamo archiviazione, in applicazione dell’art. 410-bis c.p.p. introdotto dalla L. 103/2017. La Corte, invece di dichiarare l’inammissibilità, trasmette gli atti al giudice competente, il Tribunale, delineando il corretto percorso procedurale.

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Pubblicato il 14 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reclamo Archiviazione: La Cassazione e la Corretta Via Procedurale

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sulla corretta procedura da seguire per contestare un decreto di archiviazione. A seguito delle modifiche introdotte dalla L. n. 103/2017, il ricorso in Cassazione non è più il rimedio esperibile, essendo stato sostituito dal reclamo archiviazione dinanzi al Tribunale. La Suprema Corte, con questa decisione, non si limita a sanzionare l’errore, ma applica il principio di conservazione degli atti, riqualificando l’impugnazione e indirizzando il procedimento verso il giudice competente.

I Fatti del Caso: Dall’Opposizione al Ricorso

Il caso nasce dalla decisione del Giudice per le Indagini Preliminari (G.i.p.) del Tribunale di Tivoli di archiviare un procedimento per il reato di minaccia. La persona offesa si era opposta alla richiesta di archiviazione, ma il G.i.p. aveva dichiarato la sua opposizione inammissibile, confermando la fondatezza della richiesta di archiviazione.

Contro questa decisione, la persona offesa, tramite il proprio difensore, ha proposto ricorso direttamente alla Corte di Cassazione, lamentando un vizio del provvedimento (la cosiddetta ‘abnormità funzionale’) per la mancata disposizione di indagini integrative e per l’assenza di motivazione sul punto.

La Decisione della Cassazione: il reclamo archiviazione come unico rimedio

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha rilevato un aspetto preliminare e decisivo: l’erroneità del mezzo di impugnazione scelto. Il provvedimento del G.i.p. era stato emesso dopo l’entrata in vigore della L. n. 103 del 2017 (nota come Riforma Orlando), che ha introdotto una specifica procedura per contestare i decreti di archiviazione.

L’impatto della Riforma e l’art. 410-bis c.p.p.

La norma di riferimento è l’art. 410-bis del codice di procedura penale. Questo articolo stabilisce che contro il decreto di archiviazione emesso dal G.i.p., la persona offesa può presentare un reclamo archiviazione al Tribunale in composizione monocratica. Questo nuovo strumento ha di fatto sostituito il precedente ricorso per Cassazione per i vizi di procedura.

Il Principio di Conversione dell’Impugnazione

Invece di dichiarare semplicemente inammissibile il ricorso, la Corte ha applicato un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: la conservazione degli atti giuridici. In base all’art. 568, comma 5, c.p.p., quando un’impugnazione viene proposta a un giudice incompetente, quest’ultimo deve trasmettere gli atti al giudice competente. La Corte ha quindi qualificato l’atto presentato non come un ricorso per Cassazione, ma come il reclamo archiviazione previsto dalla legge.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La motivazione della Corte è puramente processuale. Si evidenzia che il provvedimento impugnato è stato adottato sotto il vigore della nuova disciplina introdotta dalla L. n. 103 del 2017. Il terzo comma dell’art. 410-bis c.p.p. è inequivocabile nell’individuare nel reclamo al Tribunale l’unico mezzo di impugnazione possibile. Pertanto, la Corte non entra nel merito dei motivi sollevati dal ricorrente (l’abnormità del provvedimento), ma si limita a constatare l’errore procedurale e a correggerlo, disponendo la trasmissione degli atti al giudice naturale previsto dalla legge: il Tribunale di Tivoli in composizione monocratica.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito sull’importanza di seguire scrupolosamente le norme procedurali, specialmente a seguito di riforme legislative. La decisione sottolinea due punti chiave:

1. Chiarezza del Rimedio: Contro i decreti di archiviazione, lo strumento corretto è il reclamo ex art. 410-bis c.p.p. e non più il ricorso per Cassazione, se non in casi specifici non ricorrenti nella fattispecie.
2. Principio del Favor Impugnationis: L’errore nella scelta del mezzo di impugnazione non comporta necessariamente una declaratoria di inammissibilità. Grazie al principio di conversione, l’atto può essere riqualificato e trasmesso al giudice competente, garantendo comunque alla parte la possibilità di far valere le proprie ragioni nella sede corretta. Ciò tutela il diritto di difesa e l’economia processuale.

Qual è il rimedio corretto contro un decreto di archiviazione emesso dopo l’entrata in vigore della L. n. 103/2017?
Il rimedio corretto previsto dalla legge è il reclamo al Tribunale in composizione monocratica, come stabilito dall’art. 410-bis del codice di procedura penale.

Cosa accade se si propone un ricorso per Cassazione invece del reclamo previsto dalla legge?
L’impugnazione non viene dichiarata inammissibile. In applicazione dell’art. 568, comma 5, del codice di procedura penale, la Corte di Cassazione qualifica l’atto come reclamo e dispone la trasmissione degli atti al giudice competente, che è il Tribunale.

Perché la Corte di Cassazione ha deciso di trasmettere gli atti al Tribunale di Tivoli?
Perché, secondo l’art. 410-bis c.p.p., il Tribunale di Tivoli in composizione monocratica è il giudice funzionalmente competente a decidere sul reclamo avverso il decreto di archiviazione emesso dal G.i.p. dello stesso Tribunale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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