Reclamo 410-bis cpp: la Conversione che Salva il Diritto della Vittima
Nel complesso panorama della procedura penale, la tutela dei diritti della persona offesa è un pilastro fondamentale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione mette in luce uno strumento cruciale a disposizione della vittima: il reclamo 410-bis cpp. Questa pronuncia chiarisce come, anche di fronte a un errore formale nell’impugnazione, i principi di garanzia del sistema processuale possano prevalere, convertendo un atto altrimenti inammissibile nel rimedio corretto previsto dalla legge. Analizziamo insieme questa importante decisione.
I Fatti del Caso: L’Opposizione all’Archiviazione Dichiarata Inammissibile
Il caso ha origine da un procedimento penale avviato a carico di ignoti per il reato di abuso d’ufficio. La persona offesa, ritenendo di aver subito un torto, si era opposta alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Tuttavia, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Firenze aveva dichiarato tale opposizione inammissibile con una procedura “de plano”, ovvero senza convocare le parti per un’udienza di discussione.
Contro questa decisione, la parte offesa, tramite il proprio difensore, proponeva ricorso direttamente in Cassazione, contestando la valutazione del GIP sui presupposti normativi che avevano portato a ritenere inammissibile la sua opposizione.
Il Ricorso in Cassazione e la Riqualificazione tramite reclamo 410-bis cpp
La Suprema Corte, investita della questione, si è trovata di fronte a un bivio. Da un lato, il ricorso presentato era formalmente diretto contro un provvedimento che, secondo l’art. 610, comma 5-bis del codice di procedura penale, non è direttamente impugnabile per cassazione. Ciò avrebbe dovuto condurre a una declaratoria di inammissibilità secca.
Dall’altro lato, i giudici hanno osservato che la decisione del GIP rientrava in una specifica ipotesi di nullità prevista dall’art. 410-bis, comma 1, del codice. Questa norma sancisce che un decreto di archiviazione è nullo se l’opposizione viene dichiarata inammissibile per motivi diversi dalla mancata indicazione dell’oggetto dell’investigazione suppletiva e dei relativi elementi di prova. Per sanare tale nullità, la legge prevede uno strumento specifico: il reclamo 410-bis cpp da presentare al tribunale in composizione monocratica.
Le Motivazioni della Suprema Corte
La Corte di Cassazione, con una decisione improntata a un elevato senso di giustizia sostanziale, ha deciso di non fermarsi al vizio formale del ricorso. Applicando due principi cardine del nostro ordinamento, ovvero il principio di conservazione degli atti giuridici e quello del “favor impugnationis”, ha riqualificato l’atto. In sostanza, l’impugnazione, sebbene presentata erroneamente come ricorso per cassazione, è stata interpretata come il corretto rimedio previsto dalla legge, ossia il reclamo. La Corte ha stabilito che, in ragione di quanto sopra, l’impugnazione doveva essere qualificata come reclamo, con la conseguente trasmissione degli atti al giudice competente, cioè il Tribunale di Firenze, per la trattazione.
Conclusioni: L’Importanza del Principio del ‘Favor Impugnationis’
La decisione in esame rappresenta un’importante affermazione del diritto della persona offesa a ottenere una valutazione nel merito delle proprie istanze. La Suprema Corte ha evitato che un errore procedurale del giudice di prime cure, seguito da un’errata scelta dello strumento di impugnazione da parte della difesa, potesse precludere definitivamente la via della giustizia. La riqualificazione del ricorso in reclamo 410-bis cpp non è un mero tecnicismo, ma l’applicazione concreta di un principio di civiltà giuridica che privilegia la sostanza sulla forma, garantendo che ogni istanza meritevole di attenzione venga esaminata dall’organo giurisdizionale competente. Questo approccio rafforza la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario e assicura che i diritti delle vittime non vengano sacrificati sull’altare del formalismo.
Quando un decreto di archiviazione è considerato nullo ai sensi dell’art. 410-bis c.p.p.?
Un decreto di archiviazione è nullo quando il giudice dichiara inammissibile l’opposizione della parte offesa per motivi diversi da quelli tassativamente previsti dall’art. 410, comma 1, c.p.p., ovvero l’omessa indicazione dell’oggetto dell’investigazione suppletiva e dei relativi elementi di prova.
Cosa può fare la parte offesa contro un decreto di archiviazione nullo?
La parte offesa può proporre reclamo, entro quindici giorni dalla conoscenza del provvedimento, al tribunale in composizione monocratica, il quale deciderà con ordinanza non impugnabile dopo aver fissato un’udienza.
Perché la Cassazione ha convertito il ricorso in reclamo invece di dichiararlo semplicemente inammissibile?
La Corte ha applicato i principi generali della conservazione degli atti giuridici e del ‘favor impugnationis’. Invece di sanzionare l’errore formale nella scelta del mezzo di impugnazione, ha preferito riqualificare l’atto nel rimedio corretto previsto dalla legge (il reclamo), per tutelare il diritto sostanziale della parte offesa a far valere le proprie ragioni davanti al giudice competente.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 35557 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 35557 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 04/07/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TORTORETO il DATA_NASCITA parte offesa nel procedimento c/
IGNOTI
avverso il decreto del 30/01/2024 del GIP TRIBUNALE di FIRENZE
dvTT COGNOME di;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
7
rilevato che:NOME COGNOME, per il tramite del proprio difensore, ha impugnato il decret del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze con il quale è stato dichi inammissibile con procedura “de plano”, a norma dell’art. 410, comma 2, cod. proc. pen., l’opposizione all’archiviazione da lui proposta nel procedimento avviato dalla Procura del Repubblica presso quel Tribunale a carico di ignoti per il delitto di cui all’art. 323, cod. pe rilevato che con il ricorso, in estrema sintesi, si contrasta la corretta valutazione riguardo ai presupposti normativi della ritenuta inammissibilità dell’opposizione;
ritenuto che si procede a norma dell’art. 610, comma 5 -bis, cod. proc. pen., trattandosi ricorso proposto contro un provvedimento non impugnabile per cassazione;
ritenuto, ancora, che a norma dell’art. 410-bis, comma 1, cod. proc. pen., il decreto archiviazione è nullo, se il giudice dichiara l’opposizione inammissibile al di fuori dei c inosservanza del precedente articolo 410, comma 1, e cioè nell’ipotesi di omessa indicazione, da parte dell’opponente, dell’oggetto dell’investigazione suppletiva richiesta e dei relativi ele di prova e che la stessa disposizione, al successivo comma 3, stabilisce però che, in questo come negli altri casi di nullità previsti dai precedenti commi 1 e 2, l’interessato, entro quindi dalla conoscenza del provvedimento, può proporre reclamo innanzi al tribunale in composizione monocratica, il quale provvede con ordinanza non impugnabile, senza intervento delle parti interessate, ma previo avviso ad esse, almeno dieci giorni prima, dell’udienza fissata per decisione, con la possibilità per le stesse di presentare memorie non oltre il quinto gi precedente l’udienza;
ritenuto che in ragione di quanto sopra, il presente ricorso dev’essere qualificato com reclamo, in conformità al principio generale della conservazione degli atti giuridici e del ” impugnationis”, con conseguente trasmissione degli atti al giudice competente (Sez. 5, n. 354 del 30/09/2021, dep. 2022, Sonaro, Rv. 282825).
P.Q.M.
Qualificata l’impugnazione della persona offesa come reclamo ai sensi dell’art. 410-bis, cod proc. pen., dispone la trasmissione degli atti al Tribunale di Fire ze.
Così deciso il 4 luglio 2024
Il Consigliere estensore
COGNOME
Il Prsidnte