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Provvedimento abnorme: quando un atto è appellabile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un Pubblico Ministero contro un’ordinanza che annullava una citazione a giudizio. Secondo la Corte, non si tratta di un provvedimento abnorme, poiché il giudice ha agito nei limiti dei suoi poteri, anche se la sua decisione ha comportato una regressione del procedimento.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Provvedimento Abnorme: la Cassazione Chiarisce i Limiti del Ricorso del PM

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21248/2025, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale della procedura penale: la nozione di provvedimento abnorme. Questo concetto, elaborato dalla giurisprudenza, rappresenta un rimedio eccezionale contro decisioni giudiziarie che, per la loro anomalia, rischiano di paralizzare il processo. Nel caso specifico, la Corte ha stabilito che l’annullamento di una citazione a giudizio con conseguente ritorno alla fase delle indagini non costituisce, di per sé, un atto abnorme impugnabile dal Pubblico Ministero.

I Fatti del Caso: La Citazione a Giudizio Annullata

Il procedimento trae origine da un’ordinanza del Tribunale di Catania, che aveva dichiarato la nullità del decreto di citazione a giudizio nei confronti di tre imputati per il reato di false dichiarazioni al pubblico ministero (art. 371-bis c.p.). La ragione della nullità risiedeva in un vizio procedurale: l’avviso di conclusione delle indagini (ex art. 415-bis c.p.p.) era stato notificato agli indagati prima che il procedimento principale, cui le false dichiarazioni si riferivano, fosse stato formalmente archiviato. Secondo il Tribunale, questa tempistica errata viziava l’intero atto d’accusa.

Il Ricorso del PM e la Questione del Provvedimento Abnorme

Il Pubblico Ministero ha impugnato questa decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendone l’abnormità. Secondo l’accusa, il giudice non avrebbe avuto il potere di far regredire il procedimento alla fase delle indagini preliminari, specialmente perché la condizione mancante (l’archiviazione) si era comunque verificata prima dell’esercizio dell’azione penale. Tale regressione, a dire del PM, avrebbe creato uno stallo ingiustificato, costringendolo a ripetere atti (la notifica dell’avviso di conclusione indagini) di cui gli indagati erano già a conoscenza.

L’Analisi della Corte di Cassazione: Quando un Atto non è Abnorme

La Suprema Corte ha respinto la tesi del Pubblico Ministero, dichiarando il ricorso inammissibile. Per farlo, ha ripercorso l’evoluzione giurisprudenziale sul concetto di provvedimento abnorme, distinguendo due categorie principali.

Abnormità Strutturale e Funzionale

Un atto è considerato strutturalmente abnorme quando il giudice esercita un potere che non gli è conferito dalla legge o lo fa in un contesto processuale completamente diverso da quello previsto. È invece funzionalmente abnorme quando, pur essendo un’espressione di un potere legittimo, provoca una stasi insuperabile del processo o costringe il PM a compiere un atto nullo.

La Decisione del Tribunale non Causa una Stasi Irrimediabile

Applicando questi principi al caso di specie, la Cassazione ha concluso che l’ordinanza del Tribunale non rientra in nessuna delle due categorie. Il Tribunale, infatti, ha il potere-dovere di verificare la sussistenza di eventuali cause di nullità degli atti e, in caso positivo, di disporre la regressione del procedimento. Anche se la valutazione del giudice fosse stata errata nel merito, si tratterebbe di un vizio di legittimità, non di un’abnormità.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha chiarito che il provvedimento impugnato non può definirsi abnorme perché non crea una paralisi insanabile del processo. Il Pubblico Ministero non è costretto a compiere un atto nullo; al contrario, è semplicemente tenuto a sanare il vizio procedurale riscontrato dal giudice. Questo significa emettere un nuovo avviso di conclusione delle indagini e un nuovo decreto di citazione a giudizio, questa volta nel rispetto della corretta sequenza procedurale. La regressione, in questo contesto, non è un’anomalia ma la conseguenza logica della rilevazione di una nullità. La nozione di abnormità, come ribadito dalle Sezioni Unite, ha carattere eccezionale e non può essere invocata per contestare decisioni che, pur opinabili, rientrano nell’esercizio dei poteri giurisdizionali e per le quali l’ordinamento prevede una soluzione procedurale.

Le Conclusioni

In definitiva, la sentenza conferma un orientamento restrittivo sull’uso della categoria del provvedimento abnorme. La Corte stabilisce che non ogni regressione del procedimento è anomala. Lo diventa solo quando genera una situazione di stallo senza via d’uscita. Nel caso in esame, il Tribunale ha esercitato correttamente la sua funzione di controllo sulla regolarità dell’azione penale. La decisione del PM di ricorrere per cassazione è stata quindi ritenuta inammissibile, consolidando il principio secondo cui gli errori di valutazione del giudice, se non creano una paralisi processuale irrimediabile, devono essere gestiti attraverso i meccanismi ordinari previsti dal codice di procedura e non attraverso lo strumento eccezionale del ricorso per abnormità.

Quando un atto del giudice può essere definito ‘provvedimento abnorme’?
Secondo la Corte di Cassazione, un provvedimento è abnorme quando si pone al di fuori del sistema processuale, o perché il giudice esercita un potere che non ha (abnormità strutturale), o perché la sua decisione, pur legittima, causa una paralisi insuperabile del processo (abnormità funzionale).

L’annullamento di una citazione a giudizio con ritorno alla fase delle indagini è un provvedimento abnorme?
No. La sentenza chiarisce che tale decisione non è abnorme perché rientra nel potere del giudice di verificare la validità degli atti processuali. Anche se comporta una regressione, non crea una stasi insuperabile, ma impone semplicemente al Pubblico Ministero di correggere il vizio riscontrato.

Cosa deve fare il Pubblico Ministero se un giudice annulla la citazione a giudizio per un vizio procedurale?
Il Pubblico Ministero non deve impugnare l’atto come abnorme, ma deve conformarsi alla decisione del giudice. Deve quindi compiere nuovamente gli atti necessari per sanare la nullità, come emettere un nuovo avviso di conclusione delle indagini e un nuovo decreto di citazione a giudizio, rispettando la corretta procedura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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