LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Provvedimento abnorme: quando l’incompetenza non si appella

La Cassazione chiarisce che una sentenza di incompetenza non è un provvedimento abnorme e non può essere impugnata direttamente. L’analisi del caso in cui un Tribunale ha declinato la competenza a favore del Giudice di Pace a seguito di una modifica legislativa, e la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso del PM, indicando il conflitto di competenza come rimedio corretto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Provvedimento Abnorme: la Cassazione fissa i paletti sull’impugnazione dell’incompetenza

Nel complesso mondo della procedura penale, il concetto di provvedimento abnorme rappresenta una valvola di sicurezza del sistema, uno strumento per contestare atti che, pur non essendo nulli, creano una paralisi o una regressione ingiustificata del processo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 7401/2024) offre un importante chiarimento sui limiti di questa figura, specificando quando una sentenza che dichiara l’incompetenza del giudice non può essere impugnata come abnorme. Analizziamo insieme il caso e le conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Un procedimento penale per il reato di lesioni personali (art. 582 c.p.) era regolarmente in corso presso il Tribunale di Siracusa. Durante lo svolgimento del processo, è entrato in vigore il D.Lgs. n. 150 del 2022 (la cosiddetta ‘Riforma Cartabia’), che ha modificato le norme sulla competenza, attribuendo il reato in questione al Giudice di Pace.

Di fronte a questa novità legislativa, il Tribunale di Siracusa ha emesso una sentenza con cui declinava la propria competenza a favore del Giudice di Pace, disponendo la restituzione degli atti al Pubblico Ministero. In sostanza, il Tribunale ha ritenuto di non poter più proseguire il giudizio a causa della nuova legge.

L’Appello del PM e la Tesi del Provvedimento Abnorme

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa non ha condiviso questa decisione e ha proposto ricorso per Cassazione. Secondo il PM, la sentenza del Tribunale costituiva un provvedimento abnorme per due motivi principali:

1. Violazione del principio di perpetuatio iurisdictionis: Il PM ha sostenuto che, poiché il processo era già iniziato, la competenza del Tribunale si era ormai radicata e non poteva essere modificata dalla legge sopravvenuta.
2. Indebita regressione del procedimento: Restituire gli atti al Pubblico Ministero, invece di trasmetterli direttamente al nuovo giudice competente, avrebbe causato un’inutile e dannosa battuta d’arresto del processo.

L’accusa ha quindi chiesto alla Cassazione di annullare la sentenza del Tribunale, considerandola un’anomalia procedurale da correggere.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso del Pubblico Ministero inammissibile. La Corte ha stabilito che la sentenza di incompetenza, nel caso specifico, non poteva essere qualificata come provvedimento abnorme e, di conseguenza, non era direttamente impugnabile in quella sede.

Le Motivazioni: Perché non è un provvedimento abnorme?

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su un’argomentazione chiara e lineare. L’istituto dell’abnormità può essere invocato solo quando il sistema processuale non offre altri rimedi per correggere l’errore del giudice. In questo caso, invece, l’ordinamento prevede strumenti specifici per gestire le questioni di competenza.

La Corte ha spiegato che ci sono due scenari possibili:

1. Si genera un conflitto di competenza: Se il Giudice di Pace, ricevuti gli atti, si fosse a sua volta dichiarato incompetente, si sarebbe creato un ‘conflitto negativo di competenza’. La legge (art. 28 c.p.p.) prevede una procedura specifica per risolvere tale conflitto, che viene sottoposto proprio alla Corte di Cassazione.
2. Non si genera un conflitto: Se il Giudice di Pace avesse proceduto con il giudizio, la parte che riteneva errata la decisione iniziale del Tribunale avrebbe potuto sollevare la questione della competenza come motivo di appello contro la sentenza finale.

Poiché esistono questi rimedi specifici, non c’è spazio per ricorrere allo strumento eccezionale del provvedimento abnorme. Le sentenze che dichiarano l’incompetenza non sono impugnabili autonomamente (come previsto dall’art. 568, comma 2, c.p.p.), ma devono essere gestite attraverso i canali procedurali previsti per i conflitti o come motivo di impugnazione successivo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione ribadisce un principio fondamentale: l’abnormità è un rimedio extra ordinem, da utilizzare solo in assenza di alternative. Non può diventare un escamotage per aggirare le regole ordinarie sulle impugnazioni.

Per gli operatori del diritto, questa ordinanza conferma che una dichiarazione di incompetenza, anche se potenzialmente errata, non causa una paralisi insanabile del processo. Il sistema ha già i suoi anticorpi: il meccanismo di risoluzione dei conflitti e i normali mezzi di impugnazione. Pertanto, la strada corretta non è il ricorso immediato per abnormità, ma l’attivazione degli strumenti procedurali specifici previsti dal codice.

Una sentenza che dichiara l’incompetenza del giudice è un provvedimento abnorme?
No, secondo questa ordinanza, una sentenza di incompetenza non è di per sé un provvedimento abnorme. Lo diventa solo se causa una stasi processuale non risolvibile con altri strumenti previsti dalla legge.

Quali sono i rimedi corretti contro una sentenza di incompetenza?
I rimedi sono due: se il nuovo giudice si dichiara a sua volta incompetente, si apre un conflitto di competenza da risolvere in Cassazione (art. 28 c.p.p.). Altrimenti, la questione può essere sollevata come motivo di impugnazione (appello o ricorso per cassazione) contro la sentenza finale.

Perché il ricorso del Pubblico Ministero è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la legge (art. 568, comma 2, c.p.p.) stabilisce che le sentenze sulla competenza non sono impugnabili, se non unitamente alla sentenza di merito. Poiché esistevano altri rimedi procedurali, non era possibile qualificare la decisione come abnorme per aggirare tale divieto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati